Guerra Ucraina, Lavrov: "Russia ne uscirà più forte, piano Occidente fallirà"

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Il ministro degli Esteri russo, nel corso di un'intervista televisiva, ha detto che "tutta la Nato combatte contro la Russia" e che i Paesi occidentali puntano a risolvere "la questione russa" infliggendo al Paese una tale sconfitta in modo che essa "non possa riprendersi per decenni

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La Russia non ha presentato alcuna richiesta di assistenza nell'operazione militare speciale in Ucraina agli Stati membri dell'Organizzazione del trattato di sicurezza collettiva (Csto, alleanza militare creata il 15 maggio 1992 da sei nazioni appartenenti alla Comunità degli Stati Indipendenti). A dichiararlo è stato il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, durante un'intervista televisiva a Russia 24 (GUERRA IN UCRAINA, SEGUI GLI AGGIORNAMENTI IN DIRETTA).

"Abbiamo tutto il necessario per porre fine alla guerra"

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Rispondendo ad una domanda sull'articolo 4 del Trattato di sicurezza collettiva, che stabilisce che in caso di atto di aggressione contro uno Stato membro, tutti gli altri membri del blocco dovranno fornirgli immediatamente assistenza, anche attraverso mezzi militari, su sua richiesta, Lavrov ha precisato che "Non ci siamo rivolti a nessuno di loro con una simile richiesta. Partiamo dal fatto che abbiamo tutto il necessario per risolvere l'operazione militare speciale e porre fine a quella guerra che l'Occidente ha iniziato attraverso il regime ucraino già dopo il colpo di Stato".

 

"L'Occidente persegue la soluzione finale alla questione russa"

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"Sono inequivocabilmente a favore della pace", ha ribadito il ministro degli Esteri russo, affermando che chi vuole la pace, più che preparare la guerra "deve essere pronto ad autoproteggersi". Superare l'attuale situazione geopolitica, ha aggiunto, renderà la Russia più forte e ci renderà "capaci di proteggerci ancora meglio in qualunque situazione".  L'Occidente persegue "la soluzione finale alla questione russa" e nel farlo vuole inferire alla Russia "una sconfitta strategica così che il Paese non potrà riprendersi a lungo", ha denunciato Lavrov.

 

"Russia epicentro di una battaglia geopolitica"

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Il ministro degli Esteri della Russia, riferendosi sempre all'Occidente, si è chiesto: "Non è questo razzismo, nazismo? Lo è, anche se non siamo ancora alle camere a gas. Ci sono molte persone di buon senso, per esempio in Germania, che non permetteranno questo revival del nazismo, ma ci sono anche persone che non ne sono per niente contrarie".  Poi Lavrov ha aggiunto: "Perché la gente si rifiuta di riconoscere l'ideologia nazista alla base del regime di Kiev? Tutte le dichiarazioni espresse dai suoi entusiasti sostenitori non possono essere percepite diversamente che da un tentativo di arrivare alla soluzione finale della questione russa. È per questo che siamo all'epicentro di una battaglia geopolitica".

Lavrov: "Sono per la pace"

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Sempre durante l'intervista, il ministro degli Esteri russo ha dichiarato di essere "per la pace senza ombra di dubbio". Poi ha spiegato: "Se vuoi la pace devi essere pronto a proteggerti. Superare questa situazione, renderà la Russia un Paese più forte, in grado di proteggersi meglio in qualsiasi situazione", precisanto che "tutti vogliono porre fine al conflitto in Ucraina, ma quello che conta per i russi non sono i tempi, ma la qualità del risultato di un processo che offra garanzie alla nostra nazione, a chi vuole rimanere parte della cultura russa, a chi per anni è stato privato di tutto ciò che è russo dal regime di Kiev con la connivenza dell'Occidente".  -

"Usa coinvolti nelle esplosioni di Nord Stream 1 e 2"

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Per Lavrov, l'Occidente considera la Moldova come "la nuova Ucraina" e la Presidente Maia Sandu preme per l'adesione alla Nato e per la sua annessione alla Romania.. Ed "è pronta a tutto".  Sempre l'esponente del Cremlino ha detto che gli Stati Uniti "sono coinvolti" nelle esplosioni del 26 settembre scorso ai gasdotti Nord Stream 1 e 2, nel mar Baltico, sottolineando che il vice segretario di Stato americano Viktoria Nuland "ha confessato", riferendosi alle dichiarazioni rilasciate davanti alla commissione Esteri del Senato degli Stati Uniti nei giorni scorsi, quando Nuland ha detto che il Nord Stream "è ormai morto, è un grosso pezzo di metallo in fondo al mare". "Di fatto si è costituita", ha commentato il capo della diplomazia di Mosca.

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