
Ucraina, le conseguenze della guerra in Iran e in Siria e cosa c'entrano Mosca e gli Usa
La stampa internazionale ha dato a Tel Aviv la responsabilità dei recenti attacchi che si sono verificati contro una fabbrica di droni iraniana e contro carri che trasportavano armi iraniane in Siria. Intanto Washington e Israele fanno fronte sempre più stretto contro lo sviluppo nucleare di Teheran

Dopo quasi un anno dall’invasione russa in Ucraina, Israele parla apertamente della possibilità di fornire aiuti militari a Kiev, strada finora non ancora percorsa. “Certo, li sto esaminando”, ha risposto Netanyahu (in foto) a un reporter della Cnn che gli chiedeva della possibilità di inviare in Ucraina qualche tipo di supporto, compreso il sistema di difesa antimissili Iron Dome
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Il premier israeliano ha poi commentato la decisione americana di prelevare 250mila proiettili di munizioni, immagazzinati in Israele, e passarli all'Ucraina. "È una decisione degli Usa - ha detto - va bene, non ho problemi con questo". Tra i punti che complicano il rapporto tra Washington e Tel Aviv c’è proprio la posizione ambivalente della seconda sulla guerra tra Russia e Ucraina
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Israele ha già condannato la scelta di aggredire militarmente l’Ucraina, ma – non spedendo aiuti militari – si è sempre ritagliata una posizione più imparziale delle altre grandi potenze. Il motivo, secondo molti esperti di geopolitica, sarebbe il fatto che per diverse ragioni Tel Aviv stia cercando di non rompere i rapporti con Mosca. Ad esempio perché i russi controllano buona parte del cielo sopra la Siria, dove da tempo Israele porta avanti attacchi mirati per distruggere le armi fornite dall’Iran
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Qui entra in scena appunto anche Teheran. Da un lato, ci sono Israele e Stati Uniti che cercano in tutti i modi di bloccare il suo sviluppo nucleare. Dall’altro c’è Mosca, che – si dice fin dall’inizio della guerra – riceverebbe dall’Iran armi da utilizzare sul campo ucraino, come i potentissimi droni Shahed-36. Una fitta rete di complicati rapporti economici e geopolitici che fanno da sfondo alla narrazione prevalente della guerra russo-ucraina
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Netanyahu ha già detto che, come gli Stati Uniti, “anche Israele, francamente, agisce in modi che non elencherò qui contro la produzione di armi dell'Iran che sono usate contro l'Ucraina". L’invio di materiale bellico, secondo Washington, non va però solo da Teheran a Mosca, ma segue anche la via contraria, da Mosca a Teheran
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"La Russia trasferisce tecnologie sofisticate all'Iran: cosa che preoccupa sia noi sia Israele", ha sintetizzato il segretario di stato Usa Antony Blinken (in foto), in conferenza stampa a Gerusalemme. I due Paesi, ha aggiunto, restano quindi uniti "nell'affrontare le azioni destabilizzanti e pericolose che l'Iran compie"

"Ridicolo ma vero, criminali e fuorilegge sono i portabandiera della sicurezza internazionale", ha scritto ironicamente il portavoce del ministero degli Esteri iraniano Nasser Kanani su Twitter, in riferimento alle dichiarazioni di Blinken e di Netanyahu sull'Iran e la sua attività nucleare

"Il Segretario di Stato Usa, Paese che per primo al mondo ha utilizzato la bomba atomica, e il primo ministro del falso regime sionista, che possiede un orribile arsenale nucleare, si uniscono per mettere in guardia dalla nuclearizzazione dell'Iran", ha scritto Kanani. Che sottolinea: l'Iran ha sempre mantenuto il suo impegno in quanto membro del Trattato per la non proliferazione nucleare

La tensione che scorre tra Israele, Stati Uniti, Russia e Iran ha acquistato nuovo risalto negli ultimi giorni, quando – a Isfahan - una fabbrica iraniana di droni Shahed-136 e di altri velivoli senza pilota è stata attaccata, sempre da droni. L’impresa, ha detto il Ministero della Difesa di Teheran, è fallita, ma subito si è parlato del coinvolgimento di Tel Aviv e di Washington

Il Ministero degli Esteri di Mosca ha condannato "fermamente" l'attacco, avvertendo che "tali azioni distruttive possono avere conseguenze imprevedibili per la pace e la stabilità del Medio Oriente". Le autorità israeliane non hanno parlato di quanto successo, ma importanti testate americane, come il Wall Street Journal, hanno puntato il dito proprio contro Tel Aviv

Sulla vicenda era entrato a gamba tesa il consigliere del presidente ucraino Zelensky, Mikhaylo Podolyak: commentando l’attacco a Isfahan sembrava collegarlo proprio a una sorta di ammonimento per il rifornimento di armi iraniane a Mosca. "La logica della guerra è inesorabile ed omicida" e "presenta il conto in modo rigoroso agli autori e ai complici", ha scritto su Twitter

E ancora: “Notte esplosiva in Iran - produzione di missili e droni, raffinerie di petrolio. L'Ucraina – (simboleggiata dalla bandiera) vi aveva avvertito”. Parole che hanno spinto il ministero degli Esteri iraniano a convocare l'incaricato d'affari ucraino a Teheran per presentare una protesta ufficiale

E sempre di Israele sarebbe la responsabilità, secondo i media arabi, di un raid aereo contro un convoglio di tre camion che attraversavano il confine fra Iraq e Siria, ad al-Bukamal, possibilmente con forniture militari iraniane

Intanto, a complicare la situazione, arriva la notizia di un accordo "in linea di principio" per far partecipare anche l'Iran al formato trilaterale Mosca-Ankara-Damasco nato per normalizzare le relazioni tra la Turchia e la Siria dopo la rottura dei rapporti nel 2011, dall'inizio della guerra civile siriana. Lo ha riferito il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov (in foto) citato da Interfax
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