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Assalti in Brasile, circa 1.500 arresti. Nipote di Bolsonaro fra i manifestanti

©Ansa

Migliaia di sostenitori dell’ex presidente hanno occupato e devastato edifici governativi nella capitale Brasilia, in scene che hanno ricordato l'assalto a Capitol Hill. Una cinquantina i feriti, alcuni in gravi condizioni. Dopo diverse ore la polizia ha ripreso il controllo della situazione. Secondo il ministro della Giustizia è un atto di "golpismo", Lula parla di “atti terroristici”. Bolsonaro, ricoverato in Florida per un'occlusione intestinale, condanna gli attacchi parlando di azioni “illegali"

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Domenica migliaia di sostenitori dell'ex presidente Jair Bolsonaro hanno assaltato i palazzi delle istituzioni a Brasilia. Le immagini hanno ricordato quelle dell'assalto al Campidoglio negli Stati Uniti, avvenuto esattamente due anni fa. La folla è riuscita a irrompere nel Parlamento sfondando i cordoni di sicurezza e devastando gli arredi. I rivoltosi hanno assaltato anche il palazzo presidenziale e la sede del Tribunale Supremo Federale che si trovano a due passi. Una cinquantina i feriti (alcuni in gravi condizioni). Dopo diverse ore la polizia ha ripreso il controllo della situazione, eseguendo più di mille di arresti. Bolsonaro ha condannato gli attacchi, parlando di azioni “illegali". Un atto di "golpismo", secondo il ministro della Giustizia. Lula ha visitato i luoghi dell'assalto e parla di “vandali fascisti". La Corte suprema rimuove il governatore di Brasilia: “Escalation solo con consenso autorità competenti”. Un giudice ha ordinato alle piattaforme di social media Facebook, Twitter e TikTok di bloccare la propaganda golpista. Intanto Bolsonaro, come confermato anche dalla moglie, è ricoverato in un ospedale in Florida per un'occlusione intestinale che non dovrebbe essere oggetto di intervento chirurgico.

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- di Daniele Troilo

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- di Maurizio Odor

Biden invita Lula in Usa a febbraio: confronto su ampia agenda condivisa

Il presidente Usa Joe Biden ha invitato il presidente brasiliano Lula a visitare Washington all'inizio di febbraio per consultazioni approfondite su un'agenda condivisa di ampio respiro e il presidente Lula ha accettato l'invito. E' quanto fa sapere una nota della Casa Bianca riferendo di una telefonata tra i due leader nel pomeriggio di oggi. "Il presidente Biden - si legge - ha espresso il fermo sostegno degli Stati Uniti alla democrazia del Brasile e al libero arbitrio del popolo brasiliano, come espresso nelle recenti elezioni presidenziali brasiliane, vinte dal presidente Lula. Il presidente Biden ha condannato la violenza e l'attacco alle istituzioni democratiche e al trasferimento pacifico del potere. I due leader si sono impegnati a lavorare a stretto contatto sulle questioni che devono affrontare gli Stati Uniti e il Brasile, tra cui il cambiamento climatico, lo sviluppo economico, la pace e la sicurezza
- di Maurizio Odor

Il medico di Bolsonaro: "Ha una sub occlusione intestinale non grave"

Presenta una occlusione intestinale parziale che non dovrebbe essere oggetto di intervento chirurgico l'ex presidente brasiliano Jair Bolsonaro che è stato ricoverato oggi in un ospedale alla periferia di Orlando, in Florida. Il suo chirurgo, Antonio Luiz Macedo, ha spiegato all'agenzia Reuters che "il quadro medico che presenta (Bolsonaro) è una sub occlusione intestinale, e probabilmente non dovrebbe essere necessario un intervento chirurgico". Un trattamento clinico dovrebbe risolverlo, ha detto, "come quando è stato ricoverato a San Paolo. Per cui non è una situazione grave".
- di Daniele Troilo

Brasile, media: telefonata Biden-Lula

Il presidente Luiz Inácio Lula da Silva ha parlato al telefono con il presidente americano Joe Biden, e i due hanno discusso dell'assalto avvenuto ieri a Brasilia. Lo riferisce la tv brasiliana GloboNews. Lula aveva detto poco prima di aver parlato con l'ex presidente Usa Bill Clinton, con il premier del Portogallo António Costa e con il presidente cubano Miguel Diáz-Canel.
- di Daniele Troilo

Planalto come Capitol Hill: punti in comune e differenze

Gennaio 2021, Gennaio 2023. Passano due anni tra l’assedio di Capitol Hill, il congresso americano, da parte dei sostenitori di Donald Trump e l’assedio ai palazzi del potere di Brasilia da parte dei sostenitori di Bolsonaro. Ci sono punti di contatto e distinzioni da mettere in evidenza. LEGGI L'ARTICOLO
- di Daniele Troilo

Lorenzo Fontana: "Condanna assoluta per gli assalti in Brasile"

"Condanna assoluta e dura per quanto e' successo, non e' tollerabile, la democrazia si rispetta: si puo' perdere o vincere ma si deve sempre rispettare il risultato delle elezioni". Lo ha detto il presidente della Camera, Lorenzo Fontana, intervistato a Quarta Repubblica, commentando quanto accaduto in Brasile. "Una cosa disdicevole, come lo fu in parte quanto avvenne negli Usa" con l'attacco a Capitol Hill, "mai ricorrere alla violenza, se sei scontento del risultato ti organizzi meglio per la prossima volta".
- di Daniele Troilo

Il momento in cui Lula ha decretato l'intervento federale contro i "vandali fascisti"

Mentre l'assalto ai palazzi del potere di Brasilia era in corso, il presidente brasiliano ha detto che tutti i rivoltosi responsabili di "atti terroristici" contro le sedi delle istituzioni sarebbero stati identificati e puniti, e ha incaricato Ricardo Garcia Cappelli, segretario esecutivo del ministero della Giustizia, di gestire la situazione. GUARDA IL VIDEO
- di Daniele Troilo

Lula vuole la linea dura

Il presidente brasiliano Lula oggi ha condannato l'attacco "vandalico e fascista" subìto dagli edifici pubblici e ha assicurato che "tutti i responsabili saranno individuati e giudicati". Dalle dichiarazioni del capo dello Stato - che oggi ha parlato di "atti terroristici", evocando la possibilità che "siano stati finanziati da uomini d'affari anche all'estero" - è cominciata la riscossa governativa, sostenuta anche dalla Corte suprema. Uno dei giudici, Alexandre de Moraes, ha disposto la destituzione del governatore di Brasilia e ordinato lo sgombero degli accampamenti dei sostenitori di Bolsonaro, a Brasilia e nel resto del Paese. "Agiremo - ha dichiarato la presidente della Corte, Rosa Weber - affinché i terroristi che hanno partecipato a questi atti siano processati e puniti in modo esemplare".
- di Daniele Troilo

Le forze dell'ordine brasiliane nell'accampamento di bolsonaristi installato vicino alla caserma dell'esercito (Ansa)

- di Daniele Troilo

La moglie di Bolsonaro conferma: "È in ospedale"

La moglie dell'ex presidente brasiliano Jair Bolsonaro ha confermato quanto anticipato dal quotidiano O Globo: il marito è ricoverato in ospedale in Florida. Bolsonaro è stato ricoverato in ospedale ed "è sotto osservazione" per "problemi addominali", ha scritto su Intagram la moglie Michelle
- di Daniele Troilo

La maggior parte delle persone arrestate nel campeggio dei bolsonaristi

Ieri, ha spiegato il ministro della Giustizia Brasiliano, sono stati compiuti 209 arresti in flagranza di reato e altre 1.200 sono state arrestate oggi, per la maggior parte persone che si trovavano nell'accampamento di bolsonaristi installato vicino alla caserma dell'esercito. Inoltre, la polizia stradale federale ha sequestrato 40 autobus, alcuni dei quali "in viaggio".
- di Daniele Troilo

Brasile, il Congresso vuole un'inchiesta sul ruolo di Bolsonaro

Nel Congresso brasiliano si sta lavorando per formare una commissione di inchiesta sul ruolo di Jair Bolsonaro nell'assalto condotto ieri da migliaia di suoi sostenitori contro le sedi delle istituzioni democratiche di Brasilia. E una delle prime azioni della commissione sarà la richiesta del ritorno in Brasile dell'ex presidente che ora si trova in Florida. "Bolsonaro potrà essere convocato, deve venire a rispondere dei crimini che ha commesso. Dopodiché sarà indagato", ha dichiarato l'ex presidente del Senato, Renan Calheiros, intervistato dal giornale Valor. Calheiros, che ha partecipato alla commissione speciale che ha indagato sulla gestione da parte del governo di Bolsonaro della pandemia, ha indicato che crede che i lavori della nuova commissione di inchiesta potranno iniziare ai primi di febbraio. Al centro delle indagini non vi sarà solo il ruolo di Bolsonaro, ha aggiunto: "Abbiamo l'opportunità di indagare tutto, chi ha collaborato all'interno delle Forze Armate, gli imprenditori che hanno finanziato queste azioni e chi ha collaborato tra i politici".
- di Daniele Troilo

Il ministro della Giustizia brasiliano: "Finora circa 1.500 arresti"

Il ministro della Giustizia brasiliano, Flavio Dino, ha reso noto che finora sono "circa 1.500" le persone arrestate nell'ambito dell'assalto ai palazzi del potere avvenuto ieri a Brasilia da parte dei sostenitori dell'ex presidente Jair Bolsonaro. Secondo il ministro, ci sono 50 squadre al lavoro per raccogliere testimonianze e dare seguito agli arresti. Il ministero della Giustizia ha aperto un canale per l'invio di denunce via mail da parte di chiunque voglia segnalare eventuali ipotesi di reato. Sono già pervenute più di 13.000 segnalazioni.
- di Daniele Troilo

Turk: "Attacco al cuore della democrazia"

Un "attacco al cuore della democrazia brasiliana". Così l'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Volker Turk, ha descritto quanto accaduto ieri a Brasilia. Turk ha definito "scioccanti" le immagini dei disordini e dell'ingresso di migliaia di persone nella sede del Congresso Nazionale, del Palazzo Planalto e della Corte Suprema. "La violenza di domenica è stata il culmine della continua falsa rappresentazione dei fatti, nonché dell'incitamento alla violenza e all'odio da parte di attori politici, sociali ed economici che hanno alimentato un ambiente di sfiducia, divisione e distruzione rifiutando il risultato di elezioni democratiche", ha dichiarato in una nota. Turk ha quindi sottolineato come "accuse infondate di brogli elettorali minano il diritto alla partecipazione politica" e ha esortato a fermare "la disinformazione e la manipolazione" nel Paese sudamericano.
- di Daniele Troilo

Florida, l’ex presidente brasiliano Jair Bolsonaro ricoverato per “dolori addominali”

Il leader di destra è stato ricoverato più volte dopo l'accoltellamento durante la campagna elettorale nel 2018. La più recente a novembre, quando è stato assistito all'Ospedale delle Forze Armate a Brasilia. LEGGI L'ARTICOLO
- di Daniele Troilo

Anche il nipote di Bolsonaro tra gli assalitori 

Anche il nipote dell'ex presidente brasiliano Jair Bolsonaro, Leonardo Rodrigues de Jesus - noto come "Leo Indio" - è stato identificato tra i manifestanti che hanno partecipato all'assalto dei palazzi del potere a Brasilia. Lo scrive la Cnn. "Indio" ha postato domenica sul suo profilo Instagram diversi video e foto che lo ritraggono in piedi tra la folla che circonda il Congresso brasiliano. In un selfie, appare con una maglietta verde e un berretto nero e gli occhi visibilmente rossi. In una didascalia poi modificata, afferma che i suoi occhi erano rossi a causa dei gas lacrimogeni "sparati dalle forze di sicurezza" che "hanno concentrato la loro attenzione su tutti i manifestanti". Ha anche negato di essere coinvolto in "qualsiasi vandalismo" e ha affermato che i responsabili della distruzione degli edifici governativi "erano vandali mascherati e codardi travestiti da patrioti".
- di Daniele Troilo

Erdogan: "Condanniamo la violenza, vicini a Lula"

"Vorrei esprimere preoccupazione per la situazione in Brasile, condanniamo queste azioni". Fra le voci io+nternazionali che si sono levate dopo gli assalti di Brasilia c'è anche quella del presidente turco Recep Tayyip Erdogan, che ha commentato quanto accaduto durante un discorso trasmesso dalla tv di Stato Trt esprimendo la sua vicinanza al presidente Lula.
- di Daniele Troilo

Un uomo mostra la Costituzione durante un incontro delll'USP Collective (University of São Paulo) in Defense of Democracy (Ansa)

- di Daniele Troilo

Usa, nessuna richiesta di estradizione per Bolsonaro dal Brasile

Gli Usa non hanno ricevuto alcuna richiesta ufficiale dal Brasile su una possibile estradizione dell'ex presidente Jair Bolsonaro dopo l'assalto dei suoi sostenitori al Parlamento. Lo ha riferito il consigliere per la sicurezza nazionale Usa Jake Sullivan, precisando che le autorità americane non sono in contatto diretto con Bolsonaro, ricoverato in un ospedale di Orlando per dolori addominali, secondo O Globo. "Naturalmente, se ricevessimo tali richieste, le tratteremmo come facciamo sempre, le tratteremmo seriamente", ha aggiunto.
- di Daniele Troilo

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