Il corpo di Benedetto XVI sarà collocato nella Basilica di San Pietro dalla mattina di lunedì 2 gennaio, dove resterà per tre giorni prima del funerale previsto per il 5. Ratzinger però, in quanto emerito, non era più pontefice e questo potrebbe creare non pochi problemi per quanto riguarda il protocollo funebre. Intanto il portavoce del Vaticano Matteo Bruni ha fatto sapere che "i funerali si svolgeranno nel segno della semplicità assecondando il desiderio del Papa". Ecco cosa succederà nelle prossime giornate
È morto a 95 anni il Papa emerito Benedetto XVI. A darne l’annuncio è stato il direttore della Sala stampa della Santa Sede, Matteo Bruni (GLI AGGIORNAMENTI IN DIRETTA). Il pontefice è deceduto oggi alle ore 9:34, nel Monastero Mater Ecclesiae in Vaticano, e il suo corpo sarà esposto nella Basilica di San Pietro per l’ultimo saluto dei fedeli dalla mattina di lunedì 2 gennaio. La celebrazione delle esequie si terrà alle ore 9:30 di giovedì 5 gennaio e sarà presieduta da Papa Francesco. Ma come si svolgeranno i funerali di un Papa che, ufficialmente, non era più Papa? Questo è uno dei numerosi problemi protocollari che la sua rinuncia, avvenuta ormai dieci anni fa, ha portato con sé (LA FOTOSTORIA - TUTTI I VIDEO - LO SPECIALE).
La situazione
Benedetto XVI, in quanto emerito, non era più pontefice. Questo non vuol dire che i suoi funerali non possano essere solenni, ma dovranno comunque essere meno solenni delle esequie di un pontefice in carica. Ratzinger è l’unico Papa in epoca contemporanea ad aver rinunciato al pontificato e quindi, essendo il suo status giuridico un unicum, è necessario decidere passo passo cosa mantenere e cosa omettere dal complesso cerimoniale. Papa Francesco ha sempre parlato di profonda stima e intesa con il suo predecessore: per questo, la scelta potrebbe essere quella di tributare a Benedetto XVI esequie di pieno rango pontificio. Ma la decisione, agli occhi dei critici e degli esegeti, potrebbe suonare come l'ammissione che papa emerito e successore fossero in fondo sullo stesso piano.
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Intoppi nel protocollo
Finora il protocollo da seguire con la morte di un pontefice era ben definito sulla base dell'esperienza di secoli. Il primo passo, non appena viene constatata la morte di un pontefice in carica, è procedere con la frantumazione dell'Anello del Pescatore (una delle insegne che il papa riceve durante la messa solenne di inizio pontificato e che indossa all'anulare della mano destra). A compiere l'atto è il cardinale camerlengo in presenza del cancelliere della Camera Apostolica. Ed ecco già il primo intoppo: Ratzinger, in quanto emerito, l'anello del Pescatore non lo indossava più dal 2013.
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I passi del cerimoniale tradizionale
Si procede poi con i passi successivi: dopo il rito in cui si batte per tre volte con un martelletto la fronte del papa, chiamandolo con il nome di battesimo, il camerlengo comunica l'avvenuto decesso al cardinal vicario di Roma che, dopo aver eseguito l'estrema unzione, con una speciale notifica procede alla diffusione della notizia. Nel caso specifico, però, Benedetto XVI aveva ricevuto l'unzione degli infermi mercoledì scorso, al termine della messa nel pomeriggio nel Monastero Mater Ecclesiae. Lo ha affermato il direttore della Sala Stampa della Santa Sede Matteo Bruni. Secondo il protocollo, eguono poi i rintocchi a martello delle campane di San Pietro, mentre viene chiusa una metà del portone bronzeo della basilica. In seguito il corpo del papa viene trasportato nella Cappella Sistina, accompagnato da una lunga processione composta da cardinali e altre figure importanti del Vaticano. Qui la salma viene imbalsamata, vestita con i paramenti pontifici: il pallio (la striscia di lana bianca con croci nere) intessuto per l'occasione, una mitria bianca sul capo e la casula (il mantello di colore rosso che si usa per la messa).
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Incertezza sulla presenza delle delegazioni di Stato
Da questo momento in poi tutto sta alle decisioni che sono state o che verranno prese lontano dai riflettori. E’ già stato comunicato che la salma verrà portata nella basilica di San Pietro lunedì 2 gennaio per una esposizione ai fedeli che si protrae per tre giorni. Il funerale papale, detto Missa poenitentialis, sarà celebrato il 5 gennaio a San Pietro, solitamente alla presenza delle delegazioni di Stato da tutto il mondo. Non è sicuro che questa volta le delegazioni saranno presenti: un papa emerito è un ex capo di Stato e, in casi del genere, le delegazioni possono non essere invitate anche se questo potrebbe provocare lo scontento di molti.
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Funerali "nel segno della semplicità"
Il servizio funebre si svolge ordinariamente presso l'altare pontificio del Bernini, situato sotto la cupola della Basilica, ma gli ultimi funerali sono stati svolti all'aperto, di fronte alla piazza San Pietro gremita. Il corpo senza vita del papa viene posto in una bara di legno e, prima che la bara sia chiusa e sigillata, il viso viene coperto da un velo di seta. Infine, il feretro viene portato nell'apposita tomba sotto la basilica, dove si trovano le cosiddette Grotte Vaticane. Su questo punto varranno le volontà di Ratzinger: il Papa emerito, come ha fatto sapere il portavoce del Vaticano Matteo Bruni, ha chiesto che vengano celebrati funerali semplici. Nessuna solennità. "I funerali - ha spiegato - si svolgeranno nel segno della semplicità assecondando il desiderio del Papa". Nei nove giorni che seguiranno il funerale del 5 gennaio, si svolgeranno particolari celebrazioni nella basilica di San Pietro. In caso di morte del pontefice in carica l'ultimo giorno dei novendiali si tiene la celebrazione da parte di tutti i cardinali, già riuniti in attesa del Conclave che eleggerà il successivo pontefice. Ovviamente, non sarà questo il caso.