Il vescovo di Bergamo lo ha ricordato come "un uomo di cultura eccezionale, aperto al mondo, nel dialogo possibile tra fede e ragione"
"Il mio primo pensiero alla notizia della sua morte è stato quello di immaginarlo in Paradiso, mentre contemplava la verità dell'amore, quel 'veritas in charitate et charitas in veritate' di cui è stato testimone con il suo magistero e con la sua stessa vita". Questo è il messaggio del vescovo di Bergamo, Francesco Beschi, per la scomparsa del Papa emerito Benedetto XVI. (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI - LE DIMISSIONI DEL 2013 - LE PASSIONI DI RATZINGER)
Il ricordo
"Molti sono i ricordi che sgorgano dal cuore in me e, penso, in ciascuno di voi. Il suo tratto delicato ha inciso profondamente la granitica storia della Chiesa e dell'umanità", ha proseguito ricordando l'ultimo incontro con lui insieme a tutti i vescovi della Lombardia. "Nel salutarlo, mi disse: 'Alla morte di Papa Giovanni, tutta la Germania ha pianto. Era un uomo eccezionale' - ha proseguito Beschi -. Alla mia risposta: 'Anche lei lo è', scosse lentamente la testa con un dolce sorriso". Il vescovo di Bergamo ha infine ricordato Joseph Ratzinger come "un uomo di cultura eccezionale, aperto al mondo, nel dialogo possibile tra fede e ragione" e come un Papa "di spiritualità abissale, un custode del futuro, coniugando il valore della tradizione con una visione moderna di Chiesa, tanto da avere il coraggio, pieno di fede, della scelta delle dimissioni - ha concluso -, incarnando in sé quella sapienziale intuizione della prospettiva di un umanesimo veramente integrale, di ogni uomo e di tutto l'uomo, illuminato dalla luce che viene da Dio".