Francia: "Non accoglieremo 3.000 migranti". Piantedosi: "Mai pensato rompere fratellanza"
MondoPortavoce di Parigi: "Meloni è la grande perdente in questa situazione". Per Italia, Grecia, Malta e Cipro c’è delusione sui ricollocamenti e allarme per gli interventi delle Ong che “violano le leggi internazionali”. Si distanzia la Spagna, che non firma la nota dei 4 Paesi in prima linea. Berlino: "Ong meritano riconoscenza". Parigi: "Europa si pronunci dopo no di Roma a sbarco". Piantedosi: nessuna volontà di rompere con Paesi cui ci unisce "fratellanza antica" e con cui è "necessario continuare percorso comune"
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Ancora tensione sul tema migranti nell’Ue, mentre la frontiera francese è blindata e continuano gli sbarchi sulle coste del Sud Italia. Sullo sfondo imperversa lo scontro politico tra Roma e Parigi. La posizione espressa da Italia, Grecia, Malta e Cipro è chiara: c’è delusione sui ricollocamenti dei migranti e c’è un allarme per gli interventi delle ong che “violano le leggi internazionali”. Si distanzia però la Spagna che non ha firmato la nota congiunta dei quattro Paesi in ‘prima linea’: "Non possiamo sostenere proposte che premiano Paesi che non rispettano i loro obblighi a discapito di chi lo fa e salva vite in mare, come noi". Il Viminale, intanto, prepara la stretta sulle navi delle ong (sequestro e multe), mentre Palazzo Chigi punta a ricucire con la Francia. Il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi ha confermato che non c'è nessuna volontà di rompere con Paesi cui ci unisce una "fratellanza antica" e con cui è "necessario continuare un percorso comune". Ma Parigi avverte, attraverso il portavoce del governo francese, Olivier Véran, intervistato da Bfm-Tv: "Non faremo quanto era stato previsto", cioèl'accoglienza "di un po' più di 3.000 persone" sbarcate in Italia, "di cui 500 entro la fine dell'anno" nel quadro del meccanismo di solidarietà europea. Per Véran, "Giorgia Meloni è la grande perdente in questa situazione". Intanto Berlino difende le ong: "Meritano riconoscenza e appoggio" (LO SPECIALE DI SKY TG24).
Parigi: "Europa si pronunci dopo il no di Roma"
Parigi chiede "all'Europa di pronunciarsi in tempi molto rapidi sugli sviluppi che seguiranno" il rifiuto dell'Italia di accogliere la Ocean Viking e i migranti a bordo, ha detto il portavoce del governo Olivier Véran a Bfm-Tv. Véran ha criticato nuovamente il rifiuto di Roma, "una decisione unilaterale, inaccettabile, inefficace e ingiusta da parte dell'attuale governo italiano, che esige risposte europee". "La prima risposta - ha continuato - era quella umanitaria, e l'abbiamo fatto", accogliendo la nave a Tolone. "La seconda è ricordare gli obblighi" dell'Italia "e se rifiuta, immaginare qualsiasi misura possa essere utile". Intanto l'ambasciatore tedesco in Italia, Viktor Ebling, in un tweet ha scritto: "Nel 2022 sono già oltre 1300 le persone morte o disperse nel Mediterraneo. Un 12% dei sopravvissuti sono stati salvati dalle ONG. Loro salvano vite laddove l'aiuto da parte degli Stati manca. Il loro impegno umanitario merita la nostra riconoscenza e il nostro appoggio"
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Piantedosi: "Non vogliamo rompere alleanza"
Parlando ai sindaci in un incontro a Pietrastornina, comune di cui è cittadino onorario, in merito allo scontro con la Francia, il titolare del Viminale ha sottolineato che niente potrebbe condurre, "men che meno il sottoscritto, ma neanche i colleghi di Governo a immaginare che qualsiasi azione che possiamo porre in essere possa essere portata fino al punto di rompere il rapporto con dei paesi a cui ci unisce una fratellanza antica e quindi la necessarietà di un percorso comune".
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Ancora tensioni tra Roma e Parigi
Intanto da Parigi, già prima delle dichiarazioni del portavoce del governo francese, erano arrivate quelle della ministra degli Esteri francese Colonna che, in un'intervista a Le Parisienne, ha parlato di "metodi inaccettabili” del governo italiano. La crisi con l'Italia sui migranti "è una fortissima delusione, l'Italia non rispetta né il diritto internazionale, né il diritto marittimo. Il comunicato in cui Giorgia Meloni afferma, parlando a nome nostro, che spetta alla Francia accogliere i migranti - ha detto ancora Colonna - è in totale contraddizione con quello che ci eravamo detti. Questi metodi sono inaccettabili".
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La posizione dell'Ue
L'Ue nel mentre lavora a un vertice dei ministri dell'Interno sui migranti a fine novembre su convocazione della presidenza ceca del semestre. Fonti della presidenza, interpellate a riguardo, hanno spiegato che "una decisione in merito sarà presa la prossima settimana". Ieri inoltre il vice presidente della Commissione Margaritis Schinas aveva spiegato che "a Bruxelles si sta elaborando un piano di emergenza per risolvere le crescenti tensioni tra i Paesi dell'Ue su come affrontare i richiedenti asilo salvati in mare". L'incontro, hanno spiegato fonti di Bruxelles, servirebbe per fare il punto sulla nuova crisi e portare avanti un'iniziativa europea. Intanto, in attesa della riunione straordinaria dei ministri degli Interni, Antonio Tajani sarà il primo ad affrontare la crisi migranti al Consiglio Esteri di lunedì a Bruxelles, dove l'Italia ha chiesto che venga inserita all'ordine del giorno. Mercoledì il capo della Farnesina incontrerà a Roma il collega greco. Di "soluzione europea" e "regole chiare" ha parlato anche il collega agli Affari Ue Raffaele Fitto, assicurando che l'Italia "non ha intenzione di mettere a repentaglio le relazioni diplomatiche".
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Tajani: "L'Italia non può essere l'unico luogo di arrivo"
Intanto la Farnesina, in una nota, ha fatto sapere che "alla luce dei recenti eventi e su richiesta esplicita dell'Italia" ai lavori del Consiglio dei Ministri degli Esteri dell'Unione europea domani a Bruxelles, presente Antonio Tajani, "verrà affrontato un punto relativo alla cooperazione in materia di flussi migratori, con particolare riferimento alla gestione dei soccorsi operati da navi private e all'attuazione di meccanismi effettivi di solidarietà europei". Il ministro intervistato a "Mezz'ora in più", ha detto che "abbiamo posto un problema politico, il problema dell'immigrazione ci tocca in modo particolare. Noi continuiamo ad accoglierli con solidarietà ma il tema va affrontato oggi. Serve una strategia europea, l'Italia non può essere l'unico luogo di arrivo" dei migranti. Per Tajani è il momento di una modernizzazione del trattato di Dublino, regole per le ong, "che non devono decidere la politica migratoria europea", definizione più certa di porto sicuro, che non può essere solo l'Italia: sono alcune delle priorità da portare all'attenzione europea per elaborare una strategica comune. L'Europa "non deve occuparsi solo di contrasto all'immigrazione illegale, ma serve anche un lavoro a lungo termine per risolvere il problema alla radice", creando condizioni di sviluppo che scoraggino le partenze, ha aggiunto Tajani, tornando ed evocare un "piano Marshall" per l'Africa. "Come si è investito in Turchia così si potrebbe fare in Libia e altri Paesi da dove partono i migranti. Noi siamo favorevoli a rinformare il memorandum con la Libia. E serve una linea più dura nei confronti dei trafficanti degli esseri umani". Riguardo alle ong, "non hanno ruolo politico", ha affermato, ma devono salvare vite. "Non possono fare i taxi" dei migranti, ha aggiunto ricordando un rapporto di Frontex sugli "appuntamenti in mare tra i trafficanti" e Ong per prendere a bordo migranti.
Continuano gli sbarchi
Intanto, mentre a Ventimiglia continuano i controlli rafforzati da parte della polizia francese, nuovi sbarchi vengono registrati a Lampedusa. Solo oggi sono arrivati oltre 250 migranti con diversi barchini partiti dalla Tunisia. L'hotspot è così tornato a superare ancora una volta i limiti di capienza, con un migliaio di ospiti temporanei. Oltre 300 persone sono state invece tratte in salvo tra Pozzallo, Augusta e Siracusa, sempre in Sicilia. Ennesimo sbarco anche a Roccella Jonica, in Calabria. Si tratta dell'undicesimo arrivo nelle ultime due settimane. Tra i profughi giunti questa mattina ci sono diverse donne e una decina di bambini, alcuni dei quali con meno di due anni. Diversi anche i nuclei familiari e i minori non accompagnati. Secondo i dati del Viminale, aggiornati all'11 novembre, nel 2022 in Italia sono giunti 90.297 migranti, quasi il doppio di quanti sono stati registrati nello stesso periodo dell'anno precedente (57.812). Solo nel mese in corso sono state tratte in salvo quasi oltre 5.500 persone, per gran parte egiziani, tunisini o bengalesi. Quasi diecimila, infine, i minori stranieri non accompagnati.