Migranti, scontro Italia-Francia. Ministra Esteri Parigi: "Da Meloni metodi inacettabili"

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Non si placano le scintille tra Roma e Parigi, dopo il rifiuto italiano di concedere un porto alla Ocean Viking e lo sbarco della nave a Tolone. Per risolvere la crisi si muove l’Ue. La Commissione annuncia che sta lavorando a "un piano d'emergenza" e chiede una riunione dei ministri degli Interni, che potrebbe tenersi verso la fine di novembre. Salvini: "Da tensione se ne esce con buonsenso". Nota congiunta di Italia, Malta, Cipro e Grecia: "Navi Ong rispettino le leggi, delusione su relocation". Madrid contraria

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Non si placa lo scontro tra Italia e Francia sulla questione migranti, dopo l’attracco della nave Ocean Viking della Ong Sos Méditerranée (con 230 persone a bordo) nel porto di Tolone. Per risolvere la crisi tra i due Paesi si muove l’Ue, che cerca una mediazione. La Commissione, per bocca del vice presidente Margaritis Schinas, ha annunciato che sta lavorando a "un piano d'emergenza" e ha chiesto una riunione straordinaria dei ministri degli Interni, prima del Consiglio di dicembre. Il vertice potrebbe tenersi negli ultimi giorni di novembre e dovrà essere convocato dalla presidenza ceca del semestre. Fonti della presidenza, interpellate a riguardo, hanno spiegato che "una decisione in merito sarà presa la prossima settimana". Intanto, in una dichiarazione congiunta, Italia, Malta, Cipro e Grecia - i Paesi di primo ingresso in Europa nel Mediterraneo - definiscono "increscioso e deludente" il mancato rispetto degli accordi sulla relocation dei migranti. "Purtroppo - si legge nella nota -, il numero di impegni di relocation assunti dagli Stati membri partecipanti rappresenta solamente una frazione molto esigua del numero effettivo di arrivi irregolari". Il meccanismo, aggiungono, si è dimostrato "lento" per alleviare la pressione sui Paesi "di prima linea" (MIGRANTI: LO SPECIALE). Madrid replica che "non può sostenere proposte che premierebbero i Paesi che non rispettano i loro obblighi in termini di diritto marittimo internazionale e che andrebbero a discapito di quelli che, come la Spagna, rispettano i loro obblighi internazionali e salvano vite con risorse pubbliche", secondo quanto dice all'ANSA un portavoce del ministero dell'Interno spagnolo, commentando la dichiarazione congiunta.

Lo scontro Italia-Francia

La mossa di Bruxelles è arrivata venerdì sera, dopo due giorni di scintille tra Roma e Parigi e lo strappo di quest’ultima che ha portato alla sospensione dell'intesa sui ricollocamenti. A innescare la miccia è stato il caso delle Ocean Viking: l’Italia ha rifiutato un porto sicuro e la Francia ha permesso lo sbarco a Tolone. Ma ha anche attaccato Roma. Venerdì il ministro dell'Interno Gerald Darmanin ha definito "incomprensibile e disumana" la decisione italiana di non aprire i suoi porti e ha promesso una ritorsione durissima: la serrata dei confini a Ventimiglia, con i controlli che sono già stati rafforzati, e la sospensione dell'accoglienza di 3.500 rifugiati dall'Italia, il tutto accompagnato da un appello agli altri Paesi Ue a fare altrettanto. Tutto il governo francese sta prendendo posizione su quanto successo. La ministra per gli Affari europei Laurence Bonne ha parlato di un "rapporto di fiducia" tra i due Paesi ormai "rotto". La sua collega a capo degli Esteri, Catherine Colonna, non nasconde la sua "fortissima delusione". In un'intervista a Le Parisien, ha detto che "l'Italia non rispetta né il diritto internazionale, né il diritto marittimo". Colonna ha parlato di "mancanza di umanità" dell'Italia, definendo "scioccante" la decisione di non accogliere i migranti e minacciando "conseguenze" se Roma "insiste con questo atteggiamento".

Ocean Viking ha lasciato Tolone, i migranti restano in una "zona d'attesa"

La Ocean Viking ha intanto lasciato il porto militare francese. Dei 234 migranti che trasportava, 189 (fra cui 24 donne e 13 minorenni) sono ormai nel centro per colonie di lavoratori nella penisola di Giens, a una ventina di chilometri da Tolone, trasformato da ieri in "zona di attesa internazionale". Rimarranno qui fin quando non saranno esaminate e giudicate le loro richieste di asilo. Tutti hanno fatto sapere di voler presentare la domanda. In totale, sono 175 (oltre due terzi del totale) i migranti che saranno ricollocati in 11 paesi, fra i quali la Germania che da sola ne accoglierà un'ottantina, poi Lussemburgo, Bulgaria, Romania, Croazia, Lituania, Malta, Portogallo, Irlanda, Finlandia e Norvegia.

Ocean viking

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A frontiera Ventimiglia controlli su furgoni e camper 

Alla frontiera italo-francese di Ventimiglia la situazione dei controlli per non fare entrare in Francia i migranti non regolari è di apparente normalità. I controlli da parte delle autorità d'oltralpe ci sono, ma prevalentemente su furgoni, camper o roulotte in entrata dal valico di Ponte San Ludovico dove questa mattina si registravano anche code. È una attività che viene condotta quotidianamente da sette anni, dicono i frontalieri. Nessun particolare rafforzamento, dunque. Sono due i gendarmi in servizio che ogni tanto guardano anche all'interno delle auto, per assicurarsi che non vi siano migranti. Quando i mezzi vengono sottoposti a ispezione vengono fatti accostare al lato della carreggiata per evitare rallentamenti.

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La replica di Meloni

La premier italiana tira dritta e continua a difendere la decisione di Roma di non far attraccare la nave della Sos Méditerranée, dicendosi "molto colpita" dalla "reazione aggressiva, ingiustificabile e incomprensibile" dei francesi. Poi ha messo in evidenza "due numeri": i "230 migranti" sulla Ocean Viking, "la prima nave" di una Ong "che abbia mai attraccato in Francia", contro i "quasi 90mila che l'Italia ha fatto entrare" solo quest'anno. Quanto ai ricollocamenti, ce ne sono stati soltanto 117 sugli 8mila concordati, appena 38 in Francia: "Qualcosa non va", ha stigmatizzato la premier. Alla radice del problema migratorio, secondo Meloni, c'è sempre la mancata solidarietà all'interno dell'Ue. Bisogna adottare una "soluzione comune" che preveda "la difesa dei confini esterni dell'Ue, bloccare le partenze, aprire hotspot", ha detto. L'alternativa sarebbe "litigare ogni volta con Francia, Germania, Grecia", ma "isolare l'Italia non sarebbe intelligente" e quindi "spero che non accada" e che “si isolino invece gli scafisti”, ha aggiunto. Meloni si è detta "sempre pronta al dialogo", ma ha lanciato anche un avvertimento ai partner: "Noi non siamo più in grado di occuparcene e abbiamo un mandato per occuparcene in modo diverso". E a chi le chiedeva se avesse in mente altre misure per arginare i flussi, come la confisca delle navi delle Ong, ha risposto così: "Nuovi provvedimenti ci saranno sicuramente".

Giorgia Meloni

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I prossimi passi

Per cercare di mediare, l’Ue ha quindi deciso di convocare una riunione ad hoc sui migranti. Il vice presidente della Commissione Margaritis Schinas ha spiegato che "a Bruxelles si sta elaborando un piano di emergenza per risolvere le crescenti tensioni tra i Paesi dell'Ue su come affrontare i richiedenti asilo salvati in mare". L'incontro, hanno spiegato fonti di Bruxelles, servirebbe per fare il punto sulla nuova crisi e portare avanti un'iniziativa europea. Intanto, in attesa della riunione straordinaria dei ministri degli Interni, Antonio Tajani sarà il primo ad affrontare la crisi migranti al Consiglio Esteri di lunedì a Bruxelles, dove l'Italia ha chiesto che venga inserita all'ordine del giorno. Mercoledì il capo della Farnesina incontrerà a Roma il collega greco. Di "soluzione europea" e "regole chiare" ha parlato anche il collega agli Affari Ue Raffaele Fitto, assicurando che l'Italia "non ha intenzione di mettere a repentaglio le relazioni diplomatiche". E anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha ammonito: “Si vince con la solidarietà, nell'Ue serve fiducia reciproca”.

"L'Ocean Viking è ancora senza indicazione su dove e quando fare sbarcare 572 naufraghi. L'incertezza e il caldo - molti dei sopravvissuti sono al sole,
sul ponte - si aggiungono allo shock del viaggio e degli abusi subiti in Libia. La tensione sale". Così Sos Mediterranee. La nave della ong si trova a sud delle coste siciliane con i migranti soccorsi in vari interventi nei giorni scorsi. ANSA/UFFICIO STAMPA/FLAVIO GASPERINI +++ NO SALES, EDITORIAL USE ONLY +++

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Nordio: problema è globale, serve risposta da tutti, dalla Ue all'Onu

Sulla questione è intervenuto anche il ministro della Giustizia Carlo Nordio. In un’intervista al Gazzettino, ha detto che riaprire in Europa il confronto sui flussi migratori "era inevitabile perché il problema è stato quasi sempre affrontato in termini politici, ideologici o addirittura emotivi, mentre va posto in termini razionali. Nella sola Africa vivono almeno trecento milioni di persone in stato di estremo disagio. Quante possiamo accoglierne? Tutti? O cinquanta milioni? O cinque milioni? E chi li deve accogliere? L'Italia da sola, o l'Europa? O il resto del mondo? Ecco, sul punto mi attenderei una risposta da tutti i nostri interlocutori, dalla Ue all'Onu, perché il problema è globale". I migranti, ha aggiunto, "arrivano senza denari, senza lavoro e senza prospettive. L'unica cosa che hanno sono i debiti contratti con gli scafisti, che non ne esigono il pagamento tramite avvocati, ma minacciando di tagliar loro la gola. Quindi per la gran parte di questi poveretti è quasi inevitabile ricorrere a finanziamenti illegali, come il piccolo spaccio di droga, i furti e per molte donne la prostituzione". Le nostre carceri, ha detto ancora Nordio, "sono già oltre il limite della sopportazione": una percentuale della popolazione carceraria, talvolta fino al 50%, "è costituita da extracomunitari". Al momento, ha dichiarato il ministro, "la linea del governo è sacrosanta: dobbiamo mandare a tutti il messaggio che l'Italia non è, o almeno non è più, l'unico principale Stato di approdo dei migranti, che poi ne curi la permanenza". Ma con la Francia, ha sottolineato, "non solo si può, ma si deve" ricucire: "Era già programmato nei prossimi giorni un mio incontro a Parigi con il mio omologo francese. Sono certo che, anche senza entrare nel merito di questa problematica, ci intenderemo sui problemi più importanti".

Migrants are seen forming a queue as they are being led inside a police van after their arrival at the Port of Malaga.
Spain’s Maritime Rescue service has rescued 58 migrants aboard a dinghy crossing the Alboran Sea and brought them to Malaga harbour, where they were assisted by the Spanish Red Cross. (Photo by Jesus Merida / SOPA Images/Sipa USA)

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Salvini: da tensione con Francia se ne esce con buonsenso

Mentre il leader della Lega Matteo Salvini ha commentato: "Sono orgoglioso di quello che sta facendo il governo da tutti i punti di vista. Sono in totale sintonia con quello che il premier Meloni e il ministro Piantedosi stanno portando avanti". "Conto che l'Europa faccia la sua parte", ha aggiunto. E sulla tensione con la Francia, Salvini ha risposto:  se ne esce "con il buonsenso. Se pensano di farci litigare hanno sbagliato a capire. Mi dispiace che l'opposizione tifi contro l'Italia".

I migranti della Ocean Viking

Per quanto riguarda i migranti a bordo della Ocean Viking, sono sbarcati venerdì a Tolone. La Germania ha fatto sapere che ne accoglierà 80 e, al contrario della Francia, ha confermato che manterrà fede all'impegno di accogliere i 3.500 migranti nell'ambito del meccanismo di solidarietà europea. Ma ha chiarito che tale sostegno continuerà "fino a quando l'Italia terrà fede alla sua responsabilità per l'accoglienza dei migranti salvati in mare". Sulla stessa linea di Berlino anche Lussemburgo e Olanda.

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