
Rapporti Italia-Francia, non solo lo scontro sui migranti: precedenti negli ultimi 5 anni
La questione della nave Ocean Viking ha riacceso la polemica tra i due Paesi, ma non è l’unico caso nella storia recente. Nel periodo tra il 2017 e il 2022, infatti, le relazioni tra Roma e Parigi hanno attraversato diversi alti e bassi

L’ultimo scontro tra Italia e Francia si è consumato sulla questione migranti, ma non è l’unico nella storia recente tra i due Paesi. Nel periodo tra il 2017 e il 2022, infatti, le relazioni tra Roma e Parigi hanno attraversato diversi alti e bassi
GUARDA IL VIDEO: Migranti, Francia cancella accordi con Italia
In questi 5 anni si è passati in pochi mesi dall’idea del Trattato del Quirinale alla crisi del 2018-2019 durante il governo gialloverde. Poi la pace siglata da Sergio Mattarella ed Emmanuel Macron (nella foto), rimasti sempre legati da stima e amicizia reciproca. Nel 2021 la firma del Trattato del Quirinale sembrava aver rasserenato definitivamente i rapporti, anche grazie all’intesa tra Mario Draghi e Macron. Ma ora, già poco tempo dopo l’insediamento del nuovo governo Meloni, sembrano essere tornate le tensioni
Migranti, scontro Italia-Francia. Parigi: “Roma disumana”. Ocean Viking a Tolone
Partiamo dal Trattato del Quirinale. Durante la conferenza stampa conclusiva del vertice bilaterale Italia-Francia di Lione, il 27 settembre 2017, una battuta con i giornalisti fece nascere nel premier Paolo Gentiloni e nel presidente Macron l’idea di un trattato che sancisse una cooperazione rafforzata fra i due Paesi. Un documento sul modello del Trattato dell'Eliseo firmato nel 1963 dalla Francia con la Germania. Tutto sembrava presagire un momento positivo di portata storica nei rapporti fra i due Paesi. Invece, solo pochi mesi dopo, i rapporti s’incrinarono
Scontro Italia-Francia sui migranti, Macron infuriato: salta l'accordo con Meloni.jpg.transform/gallery-horizontal-mobile/f2bcfa3e891eea085500026e0df008374e7df6d0/img.jpg)
In particolare nel giugno 2018, con l'insediamento del governo gialloverde di Giuseppe Conte. Già allora la miccia fu la polemica sull'accoglienza dei migranti, dopo la chiusura dei porti italiani. Il portavoce del partito di Macron definì "vomitevole" l'atteggiamento italiano, la Farnesina convocò - cosa inedita nel dopoguerra - l'ambasciatore francese Christian Masset. Iniziò una polemica durissima. Macron parlò di "lebbra populista in Paesi in cui credevamo fosse impossibile". "Macron è un signorino educato che eccede in champagne", replicò Matteo Salvini
Migranti, lo speciale
Il duello dialettico tra Italia e Francia dilagò e si trasferì su un altro terreno di scontro: la Libia. "Macron la smetta di destabilizzare la Libia per interessi economici", disse il capo della Lega. A ottobre tornò ad infiammarsi la battaglia sui migranti, con Salvini che definì "atto ostile" i respingimenti di migranti al confine con l'Italia, a Clavière. I francesi parlarono di un atto isolato e si scusarono, ma non servì a molto. "Non ci vengano a dare lezioni", disse Salvini
Iscriviti alla nostra newsletter per restare aggiornato sulle notizie dal mondo
La tensione Roma-Parigi raggiunse l'apice in inverno, con l’allora vicepremier Luigi Di Maio che scrisse un post di sostegno ai gilet gialli nel pieno della crisi francese per le violente manifestazioni dei fine settimana: "Non mollate". "Salvini e Di Maio imparino a fare pulizia in casa loro", replicò Parigi. Di Maio sbarcò poi in Francia e, senza incontrare alcuna autorità francese, si fece fotografare mentre simpatizzava con Christophe Chalençon, uno dei capi del movimento di protesta

Tornato in Italia, Di Maio accusò la Francia di sfruttare l'Africa, impoverendola con il Franco Cfa e costringendo gli africani a emigrare. Il 21 gennaio 2019 Parigi convocò l'ambasciatrice italiana Teresa Castaldo, definendo le dichiarazioni del vicepremier "ostili e senza motivo". La crisi venne chiusa il 2 maggio dello stesso anno da Mattarella e Macron ad Amboise, sulla Loira, nel luogo in cui Leonardo da Vinci visse gli ultimi anni della sua vita: "L'amicizia tra Francia e Italia è indistruttibile", dichiarò il capo dell’Eliseo

Due anni dopo, il 26 novembre 2021, il presidente Macron firmò a Roma con l’allora premier italiano Mario Draghi il Trattato del Quirinale. La firma, insieme al rapporto di grande intesa tra il capo di Palazzo Chigi e quello dell’Eliseo, sembrò rasserenare definitivamente le relazioni tra i due Paesi da una parte e dall’altra delle Alpi. Ma così non è stato

La tensione è tornata a impennarsi dopo le elezioni del 25 settembre 2022 e la nomina di Giorgia Meloni a capo del governo italiano. Laurence Boone, ministra francese per gli Affari europei, ha dichiarato: "Vogliamo lavorare con Roma ma vigileremo sul rispetto di diritti e libertà". "No a ingerenze dall'estero", è stata la reazione di Meloni. Poi c’è stata la visita a Roma di Macron e il primo incontro, in forma privata e lontano dalle telecamere, con la neo presidente del Consiglio: un colloquio informale di circa un’ora per il disgelo

A riportare frizioni è di nuovo la questione migranti. Al centro dello scontro, la nave Ocean Viking: dopo il rifiuto di Roma di un porto sicuro, Parigi ha deciso di accoglierla ma ha attaccato il nostro Paese. Il ministro dell'Interno Gerald Darmanin ha definito "incomprensibile e disumana" la decisione italiana di non aprire i porti e ha promesso una ritorsione durissima: la serrata dei confini a Ventimiglia e la sospensione dell'accoglienza di 3.500 rifugiati dall'Italia. "Reazione sproporzionata", ha replicato il ministro degli Esteri Antonio Tajani
Migranti, gli sbarchi in Italia dal 1997 al 2022: i dati del Viminale