Dugin attacca Putin, poi smentisce: "Mosca non capitolerà, ultimo passo è arma nucleare"

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“In autocrazia si danno al sovrano pieni poteri in caso di successo, ma anche totale responsabilità in caso di fallimento”, si leggeva in un post su Telegram poi concellato attribuito al filosofo russo che sembrava riferirsi alla disfatta di Kherson. L'ideologo del nazismo russo ha negato di aver "voltato le spalle" al presidente. “L’Occidente ha iniziato a far credere che io e i patrioti russi ci siamo rivoltati contro Putin. Questo non proviene da nessuna parte e si basano su un mio presunto messaggio cancellato"

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È giallo sul messaggio attribuito al filosofo russo Alexander Dugin  (CHI È - L'ATTENTATO ALLA FIGLIA) che sembrava attaccare Vladimir Putin dopo la ritirata delle truppe di Mosca dalla città di Kherson, capitale di uno dei quattro territori ucraini che la Russia aveva annesso unilateralmente a sé dopo i referendum dello scorso settembre (IL REPORTAGE DI SKY NEWS DOPO LA LIBERAZIONE). In un lungo post su Telegram, quello che si presume essere Dugin - considerato ideologo del nazionalismo russo – scriveva che in autocrazia si dà “al sovrano pienezza assoluta dei poteri per salvarci tutti": quindi "pieni poteri in caso di successo”, ma anche “totalità delle responsabilità in caso di fallimento". Le parole, si precisava nel messaggio, non erano però rivolte a Surovikin, capo delle operazioni militari in Ucraina: "il colpo non è diretto a lui. È un colpo per voi-sapete-chi". Secondo molti il riferimento era al presidente russo. Adesso, il filosofo smentisce le critiche a Putin. "Nessuno ha voltato le spalle a Putin", ha detto, aggiungendo che “l’Occidente ha iniziato a far credere che io e i patrioti russi ci siamo rivoltati contro Putin dopo la resa di Kherson, chiedendo presumibilmente le sue dimissioni. Questo non proviene da nessuna parte e si basano su un mio presunto messaggio cancellato". (GUERRA IN UCRAINA: GLI AGGIORNAMENTI LIVE - LO SPECIALE DI SKY TG24)

Il post di Dugin 

Nella riflessione pubblicata su Telegram, si leggeva che "al sovrano viene dato potere assoluto per salvarci tutti in un momento critico". Se chi è al potere "per farlo si circonda di schifezze o sputa sulla giustizia sociale, è spiacevole, ma è giustificato per salvarci". Al contrario, "se non ci salva, il suo destino è quello del Re della pioggia", ossia di essere ucciso. Il riferimento è a un saggio dell'antropologo e storico delle religioni scozzese James Frazer in cui un re viene ucciso per non essere riuscito a portare la pioggia durante un periodo di siccità.

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Su Telegram il filosofo russo Alexander Dugin per ribadire la fedeltà a Putin, ha aggiunto: "L'Occidente, che sta esercitando una pressione straordinaria sulla Russia, non comprende che in nessun caso la Russia e Putin capitoleranno. L'ultimo passo può essere solo l'uso di armi nucleari. Il presidente ha detto chiaramente: non capitoleremo. Mettere all'angolo la Russia comporterà il suicidio dell'Occidente e dell'intera umanità". Poi aggiunge: "A nome del presidente Putin e per il bene del popolo, se abbiamo delle lamentele, è contro l'élite dominante, i cui membri, uno per uno, stanno tradendo il nostro leader supremo. Solo noi, i patrioti russi e il popolo russo, gli siamo fedeli". 

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