Guerra in Ucraina, Petro Poroshenko a Sky TG24: “Chiave per la pace è nelle mani di Putin”
MondoL’ex presidente ha detto che il suo Paese è “aperto a qualunque tipo di mediazione”, ma per arrivare a un cessate il fuoco “la Russia deve abbandonare ogni centimetro del territorio ucraino”. E poi rivendica come sia “meglio per noi restare qui al buio, al freddo, senza elettricità e senza riscaldamenti, che essere ridotti in schiavitù”
“La chiave per la pace è nelle mani di Putin”: ne è convinto Petro Poroshenko, intervistato da Michele Cagiano per Sky T24. L’ex presidente dell’Ucraina e predecessore di Volodymyr Zelensky, ha detto che il Paese è aperto a “qualunque tipo di mediazione, ma dovete anche comprendere che la chiave per raggiungere la pace non è nelle mani del Vaticano, o Washington, o Bruxelles, o Kiev. La chiave per la pace è nelle mani di Putin”. Parlando poi delle attuali condizioni della popolazione ucraina, dopo i pesanti bombardamenti alle infrastrutture energetiche delle ultime settimane, Poroshenko ha detto che “la situazione è assolutamente preoccupante. È un altro tipo di genocidio, tanti civili innocenti in tutta l’Ucraina rimangono senza elettricità, acqua, riscaldamento”. Ma ha anche rivendicato che “è meglio per noi restare qui al buio, al freddo, senza elettricità e senza riscaldamenti, che essere ridotti in schiavitù dalla Russia”. (GUERRA IN UCRAINA: TUTTI GLI AGGIORNAMENTI - LO SPECIALE)
Poroshenko: “Putin è un pazzo, vuole sterminarci”
La strada verso un cessate il fuoco, almeno per il momento, sembra in salita. Per Poroshenko di Putin “non ci si può fidare”. L’ex presidente ucraino ha ricordato come sappia “cosa significa, perché sono stato presidente di questo Paese e ho trattato a lungo. Non fidatevi di Putin, non abbiamo paura di lui. Solo la nostra unità e la nostra solidarietà porteranno a risultati”. Sulle condizioni per una pace, Poroshenko ha aggiunto: “Noi vogliamo il cessate il fuoco, se i russi usciranno dal Paese: perché altrimenti questo cessate il fuoco non ci sarà, perché continueranno ad esserci questi attacchi. Putin è un pazzo, vuole distruggere l’Ucraina. Perché è così difficile tornare a trattare? Perché Putin vuole sterminarci, e noi vogliamo che lui se ne vada. Putin vuol semplicemente spazzare via l’Ucraina dal mondo. Noi invece saremo sempre qui con la nostra storia, rimarremo vivi e vinceremo perché la tregua può arrivare. Putin è un killer e tutto il mondo deve comprenderlo”.
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Poroshenko: “Meglio al freddo e al buio che schiavi”
“La situazione è assolutamente preoccupante”, ha raccontato Poroshenko, parlando della condizione delle persone in Ucraina. “È un altro tipo di genocidio, tanti civili innocenti in tutta l’Ucraina rimangono senza elettricità, acqua, riscaldamenti. Potete immaginare passare un inverno senza riscaldamento negli asili e negli ospedali? Questo è un altro modo di fare la guerra, Putin non può attaccare le nostre truppe, e allora usa questi metodi: usa i droni iraniani per uccidere i civili”. L’ex presidente ucraino ha poi attaccato: “Questa non è una guerra contro l’Ucraina da parte della Russia, è una guerra della Russia, dell’Iran e della Bielorussia contro tutta la civilizzazione occidentale. Se non fermeremo Putin, nessuno sa dove questi missili russi cadranno: in Italia, in Germania, in Ucraina, o negli Stati Uniti”. Sul tema dell’assistenza militare a Kiev, ha aggiunto: “Noi apprezziamo che i governi di tanti altri Paesi tra cui l’Italia abbiano portato avanti questa iniziativa per fornirci armi, soprattutto armi anticarro e antimissili che stanno salvando tantissime vite. Grazie, apprezzo molto quello che state facendo. C’è un altro messaggio che voglio mandare: è meglio per noi restare qui al buio, al freddo, senza elettricità e senza riscaldamenti, che essere ridotti in schiavitù dalla Russia”.
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“Churchill disse che è meglio parlare che lottare, ma per questo abbiamo bisogno di una diplomazia molto professionale”, ha rivendicato Poroshenko. “E in questo momento il miglior diplomatico al mondo sono le forze armate ucraine. Senza le forze armate, create nel 2014 quando io ero il comandante in capo, non avremmo avuto alcuna base per negoziare”. Infine l’ex presidente ha ricordato come “nessuna nazione al mondo vuole la pace più dell’Ucraina, ma in questa situazione la Russia deve abbandonare ogni centimetro del territorio ucraino se vuole tornare a trattare. In quella condizione Putin, soprattutto dopo i crimini commessi a Bucha, Mariupol e tante altre città dove migliaia di civili sono stati trucidati, questo è il momento per andarsene e negoziare. Ma prima Putin deve uscire dall’Ucraina”.