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Consiglio Ue, scontro Parigi-Berlino su price cap e Sure. Draghi: “Ue unita, serve equità”

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©IPA/Fotogramma

Nel vertice, l’ultimo di Draghi, si valutano le proposte della Commissione contro il caro energia. Francia schierata al fianco dell'Italia per l'adozione di un tetto ai prezzi del gas, la Germania continua a opporsi con i Paesi Bassi. Scholz: "Con tetto, Ue rischia di avere meno gas". Per Macron “non è positivo che la Germania si isoli”. Orban: tetto è un “suicidio economico che non aiuterà l'Ucraina”. Metsola: "Bruxelles studi meccanismo di approvvigionamento congiunto". Posizioni distanti su bozza conclusioni

 

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Il 20 e il 21 ottobre si tiene il Consiglio europeo, l’ultimo del premier Mario Draghi, in cui i temi centrali sono Ucraina, energia, questioni economiche e relazioni esterne.  In particolare, vengono valutate le proposte avanzate dalla Commissione per far fronte al caro energia. E proprio il Consiglio europeo ha invitato a portare avanti con urgenza i lavori su alcune misure sulla base delle "proposte della Commissione, valutandone l'impatto e tenendo conto dei diversi mix energetici e delle circostanze nazionali". Tra le misure "il corridoio dinamico temporaneo dei prezzi sulle transazioni di gas naturale per limitare immediatamente i prezzi". È quanto prevede la bozza delle conclusioni del Consiglio Ue, ancora in lavorazione. Ma l'intesa tra i leader, sul tetto ai prezzi del gas, continua a essere lontana. Non si esclude, quindi, che il testo possa cambiare nuovamente. In giornata si è registrato lo scontro tra Parigi e Berlino: la Francia è schierata al fianco dell'Italia per l'adozione di un tetto ai prezzi del gas, mentre la Germania continua a opporsi con i Paesi Bassi. Il cancelliere tedesco Scholz: "Con tetto, Ue rischia di avere meno gas". Per Macron, invece, “non è positivo che la Germania si isoli”. Orban: tetto è un “suicidio economico che non aiuterà l'Ucraina”. Metsola: "Bruxelles studi meccanismo di approvvigionamento congiunto".

L’intervento di Draghi

L’intervento di Draghi al vertice è stato descritto da più fonti europee come nettissimo e forte. Il premier uscente ha ribadito l'urgenza delle misure energetiche e ha sottolineato che il mandato dei 27 all'esecutivo europeo dovrebbe essere più chiaro, più netto, più concreto: “Ue unita, serve equità”. Agire subito, mantenendo l'unità dell'Ue e preservare il mercato unico: sarebbero questi alcuni dei punti chiave dell’intervento di Draghi. Il presidente del Consiglio avrebbe ribadito anche la necessità di mettere sul tavolo una forma di price cap e uno strumento di solidarietà come lo Sure sull'energia.

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La trattativa 

Per chi sperava in un accordo tra i Paesi europei, quindi, l'inizio del Consiglio europeo non sembra essere promettente. Le posizioni degli Stati membri restano distanti e la bozza della conclusioni è destinata a essere oggetto di un braccio di ferro che potrebbe prolungarsi fino a notte fonda. L'ultima versione ha di fatto tolto qualsiasi verbo alle misure sull'energia che il Consiglio dà mandato alla Commissione di mettere in campo. Alla lettera 'c' della bozza di conclusioni, dove si riporta un price cap temporaneo e dinamico, è stato quindi tolto il verbo "esaminare". L'Italia avrebbe preferito sostituirlo con "proporre", per dare nettezza al mandato del Consiglio, ma il no della Germania, al quale si aggiunge quello di Olanda, Danimarca, Austria e Svezia, ha ulteriormente irrigidito le posizioni. Roma, tuttavia, considera un passo avanti che al riferimento del price cap alle transazioni del gas naturale con l'obiettivo di limitare i prezzi sia stato aggiunto l'avverbio "immediatamente". Anche se, spiegano fonti diplomatiche, non basta. "Sarà una notte di drafting", hanno spiegato alcune fonti europee facendo riferimento alle trattative sulle conclusioni del Consiglio.

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Lo scontro Parigi-Berlino

Lo scontro principale si è consumato tra Parigi e Berlino, ormai in piena crisi. E nemmeno il bilaterale tra Macron e Scholz prima dell'avvio dei lavori è riuscito a rimarginare le divergenze. "Dobbiamo preservare l'unità finanziaria e politica degli europei" e "non è positivo che la Germania si isoli", ha tuonato Macron. Un'irritazione che avrebbe origine nello scudo da 200 miliardi sull'energia varato da Berlino, forte del suo spazio fiscale, e dai continui 'no' tedeschi su una necessaria "solidarietà europea" davanti a una crisi che, ha evidenziato il capo dell'Eliseo, "riguarda tutti". Per questo "è importante che si trovi l'unanimità". Il muro tedesco però è ben saldo e negli stessi istanti è stato il cancelliere Olaf Scholz a rispedire le accuse al mittente, evidenziando che il Recovery fund e il maxi-piano energetico RePowerEu - che porta in dote un nuovo capitolo ai Pnrr - sono già "opportunità per agire in solidarietà". Per quanto riguarda poi "gli strumenti" per far abbassare i prezzi del gas, serve quantomeno una discussione "intensa" perché "devono funzionare, nessuno vuole rimanere senza gas". Le parole del Bundeskanzler sono risuonate come una pietra tombale sulla possibilità di un nuovo Sure che, invece, è l'elefante nella stanza del vertice. Nella bozza delle conclusioni non se ne trova traccia, ma Emmanuel Macron e Mario Draghi sono in pressing da settimane. E sono tornati a chiederlo anche al tavolo dei leader.

Scholz: “Con tetto al prezzo del gas, Ue rischia di averne meno”

La posizione della Germania era già nota. "I prezzi devono scendere non c'è dubbio", aveva dichiarato questa mattina il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, parlando al Bundestag, prima del Consiglio. "Noi guardiamo con grande attenzione alle proposte della Commissione europea. Un tetto al prezzo del gas, imposto per legge, comporta sempre il rischio che i produttori di gas vadano a vendere altrove e che noi europei non riceviamo più gas, ma di meno". "Perciò l'Europa deve accordarsi in stretto contatto con altri partner come Corea e Giappone, in modo da non farci reciproca concorrenza", aveva aggiunto."Parliamo anche con i produttori di gas di prezzi adeguati. Sono certo che paesi come Usa, Canada e Norvegia, che insieme a noi sono solidali al fianco dell'Ucraina, non abbiano interesse a che l'energia in Europa diventi impagabile", aveva sottolineato Scholz.

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Metsola: "Per l'energia serve una visione per il futuro"

"Occorre riconsiderare la possibilità di dissociare i prezzi dell'elettricità da quelli del gas, come misura straordinaria e temporanea. Il Parlamento europeo resta pronto a fare la sua parte, su REPowerEU, e per una revisione a lungo termine del nostro mercato energetico". A dirlo è stata la presidente dell'Europarlamento Roberta Metsola che, durante il Consiglio europeo, ha espresso la propria visione in materia di energia. "Serve una visione credibile per il nostro mercato energetico del futuro. È necessario un meccanismo di approvvigionamento congiunto per il gas".

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Le parole di Zelensky

In videoconferenza al Consiglio Europeo è intervenuto anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. "Chiunque chieda l'allentamento delle sanzioni contro la Russia o cerchi di silurare politicamente il meccanismo delle sanzioni non solo cerca di rendere impunito il terrore russo e non solo tradisce la memoria delle vittime del terrore, ma rende anche l'intera comunità europea dipendente dalla potenza più antieuropea del mondo di oggi. Fate attenzione a queste voci in Europa: sono contro l'Europa", ha detto. "Ci risulta – ha aggiunto – che i terroristi russi abbiano minato la diga e le unità della centrale idroelettrica di Kakhovka. Si tratta di una delle grandi centrali elettriche. La diga di questa centrale idroelettrica contiene circa 18 milioni di metri cubi d'acqua. Se i terroristi russi faranno saltare questa diga, più di 80 insediamenti, tra cui Kherson, si troveranno nella zona di rapida inondazione. Centinaia di migliaia di persone potrebbero essere colpite".

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La questione Iran 

Tra i temi c'è anche la questione Iran: il regime degli ayatollah è accusato di fornire droni militari alla Russia. "Accolgo con favore la decisione del Consiglio Europeo di adottare a tempo di record misure restrittive contro coloro che in Iran forniscono sostegno militare alla Russia", ha twittato il presidente del Consiglio europeo Charles Michel.

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