
Dai palazzi di Kiev alle infrastrutture: le rappresaglie russe per il ponte in Crimea
Dopo l'affronto simbolico e il danno materiale alla struttura strategica in Crimea, Kiev si è svegliata questa mattina sotto gli attacchi aerei di Mosca. Non accadeva da giugno. E sono diversi gli obiettivi che potrebbero finire ancora nel mirino dei russi: infrastrutture strategiche, centri del potere, palazzi, monumenti

Gli autori dell'esplosione del ponte della Crimea sono "i servizi speciali ucraini", che hanno commesso "un atto di terrorismo". A dirlo è stato Vladimir Putin, secondo quanto riporta Ria Novosti. "I servizi speciali ucraini hanno ordinato, architettato e realizzato l'attacco al ponte. Non c'è alcun dubbio, si tratta di un atto terroristico mirato a distruggere le infrastrutture civili critiche della Federazione Russa", ha detto il presidente russo durante un incontro con il capo del Comitato investigativo russo Alexander Bastrykin
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Ora dopo ora, le voci di chi invoca una vendetta di Mosca sono sempre di più. L'affronto simbolico e il danno materiale all'emblema dell'espansionismo in Ucraina, è il ragionamento dei falchi a Mosca, non possono restare impuniti. Anche il nuovo comando dell'offensiva, appena affidato al generale di ferro Serghei Surovikin, potrebbe spingere per un cambio di passo a suon di bombe
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E oggi - 10 ottobre - la capitale Kiev si è svegliata sotto nuove esplosioni. La città non veniva attaccata dallo scorso giugno. Missili russi si sono abbattuti su zone centrali della capitale, cadendo anche vicino all'ufficio del presidente Zelensky e nei pressi della sede dei servizi di sicurezza ucraini. "Infrastrutture critiche" sono state colpite, ha reso noto il sindaco della capitale ucraina, Vitali Klitschko, come riporta Sky News
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A lanciare un invito alla rappresaglia era stato anche Serghei Markov, influente politologo russo ed ex consigliere di Putin. "Il ponte della Crimea è stato colpito perché non c'è stata risposta per l'attacco terroristico contro il Nord Stream. E il Nord Stream è stato fatto esplodere perché non c'è stata risposta per il terrorismo nucleare nella centrale nucleare di Zaporizhzhia. Se non c'è una risposta dura e dolorosa per l'attacco terroristico contro il ponte di Crimea, allora gli attacchi terroristici potrebbero presto arrivare nelle principali città russe"
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Per la vendetta russa, l'obiettivo potrebbe essere anche simmetrico: un'infrastruttura strategica per un'altra. Già dopo la ritirata delle sue truppe dalla regione di Kharkiv, Mosca aveva iniziato a colpire a ripetizione centrali elettriche, dighe e altri impianti civili. Attacchi che hanno lasciato intere regioni al buio o, come nel caso di Kryvyj Rih, la città natale del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, hanno rischiato di provocare un disastro idrogeologico
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Ora la frequenza e l’intensità di questi raid potrebbero aumentare, con l'obiettivo di stremare la popolazione. I russi potrebbero colpire anche fonti di riscaldamento in vista dell'inverno o prendere di mira porti e stazioni ferroviarie
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Un altro punto interrogativo, sempre più pesante, riguarda le armi che potrebbero essere utilizzate. L'attacco alla Crimea, come ammesso dallo stesso Putin, è considerato dalla Russia come un attacco alla sua integrità territoriale. Per i falchi, dal leader ceceno Ramzan Kadyrov all'oligarca e mente del gruppo Wagner Evgenij Prigozhin, sarebbe quindi legittimo il ricorso ad armi nucleari tattiche. Pressioni che, secondo i servizi ucraini, starebbero crescendo parallelamente alle minacce di destabilizzazione interna per forzare la mano allo zar
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