
Nato, più truppe e deterrenza attiva a Est: come può cambiare l'Alleanza
Il 29 e il 30 giugno, al vertice di Madrid, secondo alcune fonti si darà l’ok a un massiccio aumento delle truppe, forse il 600% in più passando da 40mila uomini a 240mila. Modifiche anche per le modalità di dislocamento sul territorio e di difesa, ma manca ancora l’accordo sul tema dei fondi e del budget comune

Si avvicina il vertice Nato di Madrid del 29 e 30 giugno. Un vertice "trasformativo", come l’ha definito il vice segretario generale Mircea Geoana (nella foto), che tratterà temi “dalla disinformazione alle pressioni diplomatiche, alle influenze economiche e le minacce militari” e sarà un'occasione in cui "rafforzeremo la Nato come pilastro della sicurezza collettiva", ampliando "l'approccio alla sicurezza per riflettere vecchie e nuove sfide"
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Un vertice per cui il governo spagnolo ha messo a disposizione "quasi 9.000" agenti, ha fatto sapere in una nota il ministero dell'Interno iberico, prevedendo il "maggior dispositivo di sicurezza della storia recente della Spagna"
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Ma sarà soprattutto un vertice durante il quale sarà rivista l’impostazione di alcuni assetti della Nato, anche alla luce dell’invasione russa in Ucraina
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Al summit i 30 alleati daranno il via, assicurano varie fonti, a un massiccio aumento delle truppe a disposizione del comando supremo - si parla del 600% in più - e a un nuovo modulo d'inquadramento delle forze
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Modifiche che investiranno i cinque “territori” militari: terra, mare, aria, spazio e cyber. Dai 40mila uomini attualmente sotto l'egida della Nato si passerà a circa 240mila, secondo le promesse già concordate tra i Paesi. Un computo che può ancora salire con le decisioni Usa
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La Germania si è impegnata a rafforzare il gruppo di battaglia in Lituania portandolo al livello di brigata (circa 5mila uomini). Se non tutti resteranno sempre fisicamente nel loro quadrante, la loro zona sarà "pre-assegnata" e le forze saranno divise in tre livelli di prontezza d'intervento (da 10 a 50 giorni). Il tutto attraverso meccanismi "verificati e verificabili" dal quartier generale a Bruxelles

L'esempio tedesco sembra essere un modello che verrà replicato da altri Alleati per assicurare il rafforzamento di tutto il fianco est, dal Baltico al Mar Nero. Inoltre gli equipaggiamenti - mezzi militari, munizioni, fureria, sistemi di difesa aerea - saranno "pre-posizionati" in punti strategici

Rimane però sul tavolo il problema dei fondi, su cui i leader si devono ancora accordare. Al di là delle spese militari nazionali - ora "almeno il 2% del Pil" entro il 2024, poi a Madrid s'inizierà a discutere dell'orizzonte 2024-2030 - c'è il budget comune per la Nato (vale circa lo 0,2% del bilancio Difesa degli alleati)

Il Comando vorrebbe raddoppiarlo, e ci sono anche le partnership - come quelle con Ucraina, Moldova e Georgia - che ora girano su trust intergovernativi, e quindi c'è chi paga e chi no. Alcune capitali vorrebbero che queste fossero strutturali, parte del budget Nato