Etnia nomade dell'Africa occidentale, sono di religione islamica e si dedicano alla pastorizia e al commercio. Da tempo sono coinvolti in una sanguinosa lotta con le popolazioni locali per motivi legati principalmente al controllo della terra
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Non è stato ancora rivendicato l'attacco alla chiesa cattolica di Owo, nel sud-ovest della Nigeria, che ha causato decine di morti, tra cui bambini. L'assalto è stato compiuto da un commando di uomini armati durante la messa della domenica. Nel condannare la strage, le autorità locali hanno puntato il dito contro l'etnia di pastori nomadi Fulani.
Chi sono i Fulani
I Fulani sono un'etnia nomade dell'Africa occidentale, di religione islamica, dedita alla pastorizia e al commercio. Presenti dalla Mauritania al Camerun, contano milioni di persone. Terroristi appartenenti a questa etnia sono da tempo coinvolti in una sanguinosa lotta con le popolazioni locali: il movente del massacro potrebbe dunque essere ricondotto alle tensioni etniche e religiose in atto nel Paese.
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I motivi dell'attacco
Queste lotte sono principalmente dovute al controllo della terra. La scarsa fertilità causata dai cambiamenti climatici e dalla desertificazione in Nigeria settentrionale ha spinto i pastori nomadi a trovare foraggio per il loro bestiame sempre più verso sud, devastando i campi dei coltivatori stanziali. Ecco perché fonti locali vedono l'attacco come una risposta alle restrizioni al pascolo che il governo ha recentemente deciso. Lo scontro assume anche connotazioni religiose: la zona del massacro è abitata soprattutto da cristiani di etnia Yoruba.
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"Un messaggio agli Yoruba"
Secondo l'organizzazione socio-politica Afenifere, che rappresenta gli Yoruba, la strage è un messaggio diretto a Rotimi Akeredolu, il governatore dello Stato nigeriano di Ondo dove è avvenuta la strage. Si tratterebbe di una risposta "al suo incrollabile sostegno alla sicurezza nella terra yoruba" e al "rigoroso rispetto della legge sul pascolo aperto". Nel corso degli anni, la città di Owo e lo Stato di Ondo hanno sostanzialmente goduto di relativa pace, fino appunto alla strage avvenuta ieri, 5 giugno.
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"Ora si sono dotati di AK-47"
La pista che porta ai terroristi Fulani è stata accreditata anche da Alessandro Monteduro, direttore della fondazione pontificia Aiuto alla Chiesa (Acs): "Se il banditismo in Nigeria alcuni decenni fa si avvaleva di archi e frecce, negli ultimi anni i Fulani si sono dotati di AK-47, diffusissimi nel Paese dopo la caduta di Gheddafi. L'assenza di un buon governo e la corruzione sta contribuendo a tutto questo".