La capitale dello Stato del Borno è assediata dalle milizie islamiste. Gli attacchi e gli scontri a fuoco sono all'ordine del giorno
Maiduguri, la capitale dello Stato del Borno, nordest della Nigeria, è la città dove la setta jihadista Boko Haram è nata e ha dato inizio alla guerra del terrore che dal 2009 ad oggi ha travolto il Paese più popoloso d'Africa e il bacino del Lago Ciad. In dodici anni l'insurrezione islamista ha provocato 350 mila morti, 4 milioni di sfollati e il gruppo terrorista, che nel 2015 ha giurato fedeltà a Daesh, è risucito a prendere controllo di diverse porzioni di territorio ed è salito alla ribalta delle cronache per essere una delle formazioni più cruente e spietate all'interno della galassia dell'internazionalismo jihadista.
Boko Haram cerca di creare il proprio Califfato
Oggi i guerriglieri di Boko Haram, che hanno adottato il nome di ISWAP (Provincia dello Stato Islamico nell'Africa Occidentale), stanno cercando di creare il proprio Califfato tra le sabbie del Sahel e Maiduguri è l'ultima roccaforte del governo nigeriano contro l'espansione dei miliziani islamisti. La capitale è accerchiata dalle bandiere nere, gli attacchi e gli scontri a fuoco sono all'ordine del giorno e per difendere la città dall'avanzata dei terroristi, i cittadini di Maiduguri hanno dato vita a milizie di autodifesa che danno supporto agli uomini dell'esercito regolare lungo la linea del fronte.
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Nel centro di Maiduguri paura costante per gli attentati
Nel centro abitato di Maiduguri, invece, civili cristiani e musulmani, sfollati interni e rifugiati provenienti dai paesi confinanti vivono insieme condividendo la paura per la minaccia costante degli attentati e affrontando il dramma della crisi umanitaria che ha investito la regione e che, secondo i dati dell' OCHA (Office for the Coordination of Humanitarian Affairs) vede 7,7 milioni di persone con un disperato bisogno di assistenza immediata; e metà di queste sono bambini