Nel villaggio di Vilkhivka i russi avevano una base all'interno della scuola del paese. Qui si è combattuto duramente e la guerra ha cambiato la percezione della Russia in questa terra di confine
Delle sedie e dei banchi restano solo gli scheletri di metallo incenerito. Una scuola è una scuola, e distruggerla è un oltraggio, sempre e comunque. Qui si è combattuto. Restano gli elmetti, le maschere antigas, le borracce e le tazze dei soldati. Dei ragazzi nessuna traccia. Quello dove andiamo è quel che resta dell'istituto onnicomprensivo di Vilkhivka, cittadina lungo il lago alle porte di Kharkiv, occupata dai russi che da qui bombardavano la città con batterie di artiglieria pesante. Questa scuola è andata così distrutta perché era una base militare. Inizialmente dei russi. (GUERRA IN UCRAINA. LO SPECIALE - GLI AGGIORNAMENTI IN DIRETTA - IL RACCONTO DEGLI INVIATI)
La palestra trasformata in deposito di munizioni
L'ingresso della scuola è completamente devastato e ovunque troviamo le prove che fosse una base militare. Per terra è disseminato un vero e proprio arsenale. Resti di mitragliatrici russe, di missili, di razzi Rpg. E poi scatole di munizioni, borracce, elmetti, pale per scavare le trincee e i resti di una lettiga per trasportare i feriti. La palestra era diventata un deposito di munizioni, e qui troviamo anche i segni del passaggio dei soldati ucraini, che hanno poi conquistato la scuola, come ci spiega una signora che passa nel cortile: “I soldati russi erano qui, c'è stata una grande battaglia, poi sono arrivati i nostri nella scuola”.
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Cambiata la percezione dei russi: "Ora li odiamo"
Intanto per le strade la polizia continua i controlli alla ricerca dei collaborazionisti filorussi, che da queste parti sono molti. Siamo vicini al confine e i rapporti con la Russia sono da sempre strettissimi, a partire dalla lingua. La guerra però ha cambiato questi legami millenari, ci spiega, parlando in russo, un gruppo di gentili signore: “Prima della guerra avevamo legami molto stretti e amichevoli con la Russia, ma adesso li odiamo. Come possiamo non odiarli tutti adesso? Ci hanno portato via tutto quello che avevamo, non ci hanno lasciato nulla”.
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I resti della battaglia
Nella battaglia per la liberazione di Vilkhivka sono morti molti soldati russi e ucraini. Poco lontano dalla scuola, in una casa distrutta e abbandonata, custodita solo da cani e galline, troviamo il pollaio dove, fino a pochi giorni fa, c'era ancora il cadavere di un soldato ucraino. Ora lo hanno seppellito. E dalle strade si cominciano a rimuovere i resti della battaglia. Un camion sotto la pioggia trasporta un carro armato russo distrutto dall’artiglieria ucraina. Adesso qui a Vilkhivka si può sperare di tornare a vivere.