
McDonald's lascia la Russia, dall'apertura del primo negozio nel 1990 all'addio. LE FOTO
La catena di fast food ha annunciato la vendita dei suoi 850 ristoranti a un acquirente russo, dopo che aveva chiuso i suoi locali lo scorzo marzo in segno di protesta contro la guerra in Ucraina. L'arrivo di McDonald's nell'ex Unione Sovietica fu un evento simbolico, salutato dal Paese come l'apertura - economica e non solo - verso il mondo occidentale

Il 31 gennaio 1990 Mosca festeggiava l’apertura del primo ristorante di McDonald’s nell’Unione Sovietica. In piazza Pushkin vedeva la luce quella che ai tempi era la sede più grande del mondo per un locale della catena di fast-food statunitense (in foto, l'apertura del ristorante)
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L’arrivo di McDonald’s era un evento simbolico. Rappresentava il tentativo del presidente Mikhail Gorbachev di aprire l’Unione Sovietica al mondo, non solo commercialmente (in foto, festeggiamenti a Mosca per l'apertura del primo McDonald's nell'Unione Sovietica)
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Ventisettemila persone, scriveva nel 1990 il Washington Post, si candidarono per lavorare nel ristorante. Ne furono assunte 630. Nel giorno di apertura furono cucinati e venduti 30mila hamburger, record storico per la catena
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Come ricorda la Cnn, portare gli hamburger e le patatine fritte a Mosca non fu facile. Lo scrive George Cohon, fondatore di McDonald’s Canada e McDonald’s Russia, nel libro ‘To Russia With Fries’ (in foto, l'apertura di un altro ristorante a Mosca, 1990)
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Cohon si mise alla ricerca di strutture dove conservare e lavorare gli alimenti, ma gli stabilimenti che trovò sul territorio non lo convinsero. Così, McDonald’s costruì la sua rete per l’approvvigionamento necessario a servire i ristoranti (in foto, un McDonald's a Mosca, 1997)
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A fine febbraio 2022, quando la Russia ha invaso l’Ucraina, nel Paese si contavano 850 ristoranti McDonald's
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Poco dopo l’invasione, centinaia di aziende decidono di interrompere le loro attività in Russia, in segno di dissenso per il conflitto lanciato dal Cremlino. Tra queste anche McDonald’s, che chiude tutti i suoi ristoranti. A pochi giorni dalla fine del terzo mese di guerra, la catena ha deciso di lasciare il Paese per sempre (in foto, un McDonald's chiuso a Mosca, 17 marzo 2022)
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McDonald’s ha così venduto tutte le sue attività a un acquirente russo. I suoi locali non utilizzeranno più il nome, il logo e il marchio della catena (in foto, un McDonald's chiuso in un centro commerciale a Mosca, 23 marzo 2022)
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Non è la prima volta che le vicende politiche della Russia si incrociano con la sorte dei ristoranti di McDonald's. La catena nel 2014 aveva chiuso alcuni suoi locali in Crimea, Ucraina, a causa delle tensioni che portarono poi alla sua annessione dichiarata unilateralmente dalla Russia (in foto, un McDonald's chiuso a Sinferopoli, 2014)

Nell'agosto dello stesso anno quattro ristoranti della catena furono chiusi a Mosca. La Russia motivava la decisione parlando della violazione di alcune regole sanitarie. Molti considerarono la mossa come una rappresaglia politica da parta del Cremlino, dopo che alcuni Paesi - tra cui gli Stati Uniti - avevano punito la Russia con sanzioni economiche in segno di protesta contro l'annessione della Crimea (in foto, un ristorante chiuso a Mosca, 21 agosto 2014)