Zelensky: “Pronto a parlare con Putin ma senza ultimatum. Grato all'Italia per sanzioni"

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In un’intervista a Porta a Porta, di cui è stata resa nota un'anticipazione, il presidente ucraino ha detto di non essere disposto a rivedere i confini del suo Paese e ha lanciato nuove accuse alla Russia: "Non credo che Putin riuscirà a salvare la faccia". Poi ha ringraziato il governo italiano anche per il blocco dei conti e dei beni degli oligarchi

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Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha ribadito di essere disposto a incontrare il suo omologo russo Vladimir Putin, ma la trattativa “si complica perché ogni giorno i russi occupano villaggi, perché molte persone hanno lasciato le loro case, sono state uccise dai russi e vedo tracce di torture e uccisioni”. Le affermazioni sono state rilasciate durante un’intervista a Porta a Porta, che andrà in onda stasera e di cui è uscita un’anticipazione. Zelensky ha parlato a quasi tre mesi di distanza dall’inizio del conflitto e in un contesto in cui non sembra ancora esserci una soluzione all’orizzonte. L’Ucraina, ha detto, è disposta a sedersi al tavolo dei negoziati, ma non a rivedere i suoi confini e la Crimea non sarà mai riconosciuta come parte della Federazione russa. Il presidente ha poi ringraziato l’Italia per la decisione di applicare le sanzioni (LE ULTIME NOTIZIE IN DIRETTA - I REPORTAGE DI SKYTG24 - DRAGHI: PIANO MARSHALL PER UCRAINA).

"Nessun compromesso sulla nostra indipendenza"

Nell’intervista il presidente ucraino ha detto che il suo popolo cerca di instaurare una trattativa con la Russia da otto anni, riferendosi ai territori dove Mosca aveva già esteso il suo controllo prima dell’inizio di questa guerra. Arrivati a questo punto, però, “i russi se ne devono andare e devono rispondere di quello che hanno fatto. Non possiamo accettare compromessi per la nostra indipendenza”, ha affermato Zelensky. "Un altro caso come Bucha e Borodyanka e la gente non avrà più pazienza, non potrà più sostenere tutto questo. Le persone non vogliono perdonare tutto questo", ha proseguito. "Noi capiamo che dopo ogni guerra arriva la pace, e quando c'è anche l'1% di possibilità per il dialogo bisogna prendere in considerazione questa possibilità". Il presidente ha detto che non vede differenze tra la posizione europea e quella americana su questo conflitto e che sono “tutti uniti sull'obiettivo di ripristinare l'integrità territoriale dell'Ucraina”. “L'Ucraina vuole la pace, cose normalissime come il rispetto della sovranità, dell'integrità territoriale, delle tradizioni del popolo, della lingua. Possono essere cose banali ma sono tutte cose violate dalla Russia e che devono essere ripristinate", ha proseguito Zelensky, che si dice convinto che “senza forze armate ucraine potenti, la base delle trattative con la Russia non sarà potente”.

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Le accuse a Putin

Zelensky ha fatto capire di non essere disposto a ripensare i confini del suo Paese. “So che Putin voleva portare a casa qualche risultato ma non lo ha trovato. Proporre a noi di cedere qualcosa per salvare la faccia del presidente russo non è corretto da parte di alcuni leader”, ha precisato. Il presidente ha detto che non ha mai parlato di riconoscere l'indipendenza della Crimea, come si era detto nei giorni scorsi, e che questo territorio non sarà mai riconosciuto come parte della Federazione russa". "Anche prima della guerra la Crimea aveva autonomia, ma è sempre stato territorio ucraino. Noi abbiamo detto che siamo pronti a parlare con la Russia. Ora non possiamo deliberare una decisione sulla Crimea perché c'è la guerra, la lasciamo da parte se ostacola l'incontro e credo che questa proposta sia stata giusta", ha detto. "Certo, forse loro rimarranno su alcuni territori occupati... Certo, ci saranno riparazioni, tribunali e condanne, questo ci sarà col tempo. Ma non potremo mai restituire le vite umane, i bambini uccisi, questo non ha un prezzo. Non possiamo perdonare". Per il presidente ucraino, la priorità ora è liberare i villaggi e le case. “Bisogna restituire quello che è stato saccheggiato". 

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Il ringraziamento all’Italia

Durante l’intervista, il presidente ucraino ha anche espresso il suo apprezzamento per le scelte fatte dall’Italia in relazione al conflitto. "Sono molto grato a Mario Draghi e felice che l'Italia abbia adottato le sanzioni europee”, ha detto. “Credo che questi passi, anche nell'ambito del turismo, sono stati molto forti. So che sono bloccati conti degli oligarchi russi per un valore di circa 1 miliardo, e sono grato all'Italia per questo passo". Zelensky ha poi ripreso le parole di Draghi secondo cui in questa guerra non c'è più un grosso squilibrio tra le forze in campo. "Non siamo in condizioni di parità, la Russia è più forte, ma il mondo è unito intorno a noi, e sentiamo che passo dopo passo stiamo riuscendo. Quindi Draghi ha ragione, noi possiamo vincere perché stiamo combattendo per la verità e non siamo da soli". 

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