
Guerra in Ucraina, cosa succede in Transnistria e perché è importante
Kiev ha rilevato un'intensificazione del lavoro per mobilitare truppe nel territorio. Le autorità della repubblica, autoproclamatasi indipendente, hanno smentito mentre quelle della Moldavia hanno fatto sapere di non avere informazioni a riguardo. Ci sono, però, varie ragioni per cui da tempo si guarda a questa striscia di terra filorussa

Da quando la Russia ha avviato l’invasione dell’Ucraina, scatenando un conflitto che va avanti da più di un mese, si guarda con sempre più attenzione a quello che succede in Transnistria. Si tratta di un territorio che si trova tra l’Ucraina e la Moldavia, fa ufficialmente parte di quest’ultimo Paese ma all’inizio degli anni Novanta si è autoproclamato indipendente e ha poi chiesto di essere annesso alla Russia
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Nelle ultime ore si è tornati a parlare di questa repubblica filorussa per via di un'indiscrezione diffusa dallo Stato maggiore ucraino e riportata da Ukrainska Pravda. Secondo Kiev, "è stato intensificato il lavoro per mobilitare unità di truppe russe con sede nel territorio della regione transnistriana della Repubblica di Moldova al fine di condurre provocazioni e svolgere azioni dimostrative al confine con l'Ucraina"
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Nel territorio si trovano al momento circa 1.500 soldati russi e si ritiene che questi movimenti di truppe siano finalizzati a "dare una dimostrazione di disponibilità per un'offensiva e possibili ostilità contro l'Ucraina". Come ricorda l’Agi, la repubblica si trova infatti a ovest di Odessa e potrebbe essere un fronte alternativo per attaccare la città portuale, dopo il fallimento dei ripetuti tentativi russi di aggirare Mykolaiv, a Est
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La notizia è stata commentata dal Ministero degli Esteri moldavo, citato da Ukrainska Pravda. "Le istituzioni statali responsabili della Moldavia stanno monitorando da vicino la situazione della sicurezza nella regione. Al momento, non ci sono informazioni che confermino la mobilitazione delle truppe in Transnistria", si legge nella nota in cui si afferma anche che le autorità continueranno a monitorare e scambiare informazioni con i partner per garantire la sicurezza dei cittadini
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Secondo quanto riporta il Financial Times, anche le autorità della Transnistria hanno negato questo scenario definendo le informazioni diffuse da Kiev “assolutamente false” e dichiarando che “tutte le unità militari presenti nel territorio sono in dispiegamento permanente e svolgono le attività in una modalità operativa standard”. Secondo la loro versione, anche quelle in programma sarebbero state anzi “deliberatamente minimizzate” per evitare di aumentare la tensione
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Nella giornata di venerdì 1 aprile, Urmas Paet, vicepresidente della commissione Affari esteri del Parlamento europeo, aveva parlato della necessità di intensificare la cooperazione tra Ue e Moldavia nella lotta alla propaganda russa definita “un pericolo preoccupante per Paesi così esposti alla crisi"
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Da quando è iniziata la guerra in Ucraina, la Moldavia ha accolto diversi profughi e chiesto di entrare nell’Unione europea. Anche per questo, ha ricordato Paet, il Parlamento europeo ha approvato "un pacchetto di supporto macrofinanziario" in suo favore. Per ridurre l'impatto della guerra, il Paese ha anche deciso di non sanzionare la Russia. "Se lasciamo il Paese senza carburante e destabilizziamo la situazione qui da noi, non servirà a nessuno", ha spiegato la presidente Maia Sandu (in foto)

Secondo quanto riporta Il Post, qualche migliaio di ucraini sarebbe arrivato anche in Transnistria perché qui il costo della vita è inferiore a quello di Chisinau (la capitale della Moldavia) o perché hanno già una rete di famigliari e amici su cui possono contare. Il giornale ricorda anche che l’autoproclamato presidente della Transnistria Vadim Krasnoselsky (in foto) ha definito la situazione “spiacevole”, ma fatica a prendere posizione, soprattutto per via dei legami economici con Mosca
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Mosca paga infatti una pensione supplementare agli anziani e fornisce, tra l'altro, gas a prezzi calmierati per riscaldare le case. Secondo l’analista Thomas de Waal, citato da Il Post, “se i russi si presentassero dai transnistriani dicendo che gli devono un favore, sarebbe difficile dire di no”

Nel frattempo, anche qui c'è chi ha paura che possa scoppiare una guerra. Una signora che vive nel territorio ha detto a RSI che la popolazione è abituata a convivere coi soldati russi di stanza e che finora non ci sono stati problemi, ma ora si sente in pericolo perché la Russia ha fatto una scelta inaspettata e la Moldavia è un Paese piccolo. "Speriamo che la guerra qui non arrivi, ma non possiamo saperlo", ha commentato un altro intervistato