
Ci sono Paesi che hanno spedito solo dotazioni difensive - come Austria e Irlanda - e altri che invece hanno scelto anche dotazioni da combattimento, come Stati Uniti e Italia. Da Roma sono stati spediti ad esempio missili terra-aria, armi anti-carro e mitragliatrici. Nessun aiuto dall'Ungheria, che vieta anche il transito delle dotazioni estere sul suo territorio

Il supporto dei Paesi occidentali all’Ucraina non può passare per azioni militari offensive. Significherebbe entrare direttamente in guerra contro la Russia. Da quando, lo scorso 24 febbraio, è iniziata l’invasione delle truppe di Mosca, molti Stati hanno però aggiunto voci di spesa al proprio bilancio per fornire aiuti militari a Kiev. C’è chi, come l’Italia, ha donato sia materiale offensivo che difensivo e chi invece, come Irlanda e Austria, per il momento si è limitata a inviare solo dotazioni protettive, ad esempio giubbotti antiproiettile ed elmetti
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Sono due i miliardi di dollari stanziati dagli Stati Uniti per l'aiuto militare a Kiev. Novecento milioni dall'Unione europea
Guerra in Ucraina, lo speciale di Sky TG24
La lista di armi donate dall'Italia è secretata. Si sa però che Roma ha mandato a Kiev missili terra-aria Stinger, armi anti-carro, mortai, mitragliatrici pesanti e leggere, armi Browning, elmetti e giubbotti
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Dalla Germania sono invece arrivati mille missili anti carro Panzerfaust 3 e 500 missili terra aria Stinger
Guerra in Ucraina, aumento spese militari è impegno Nato
Il Regno Unito ha spedito in Ucraina 2mila missili anti carro NLAW. A questi si aggiungono missili anti aerei portatili Stinger, come promesso settimane fa da Londra. Lo ha confermato il ministro della Difesa britannico Ben Wallace
Zelensky: "Su invio armi Occidente senza coraggio"
Storica la decisione della Svezia di aiutare l'Ucraina con 5mila armi anti carro. Stoccolma non fa parte della Nato ed è neutrale per tradizione: è dal 1939 che non inviava aiuti militari a Paesi esteri, come ha voluto sottolineare la premier Magdalena Andersson
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L'Olanda ha messo sul campo 200 missili Stinger
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Si è limitata a inviare materiale difensivo l'Austria, che nel 1955 si è dichiarata neutrale nelle dispute internazionali. Ha spedito in Ucraina giubbotti anti proiettile, elmetti e carburante. Così ha fatto anche l'Irlanda
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Chi invece, da dentro l'Unione europea, ha optato per un secco no agli aiuti militari è l'Ungheria di Viktor Orbán. Non solo: da Budapest non passano nemmeno le armi donate dagli altri Paesi

Massiccio l'aiuto militare di Washington. Con l'ultimo invio di armi in Ucraina gli Stati Uniti hanno spedito 20 milioni di proiettili, 9mila sistemi anti carro, 7mila armi leggere e 800 sistemi anti aerei