Guerra Russia-Ucraina, come funziona lo scudo della Nato contro gli attacchi missilistici
Molti Paesi del Vecchio continente sono membri della Nato e possono contare su un sistema noto come Bmd. C'è però chi teme che possa non essere sufficiente e bisognerà aspettare ancora qualche anno per contare su uno scudo realizzato in ambito Ue
La guerra in Ucraina ha aumentato i timori che si arrivi a uno scontro militare diretto tra l’Occidente e la Russia. Parte di queste preoccupazioni si legano all’ipotesi che venga infine imposta una no fly zone a Kiev - possibilità che si continua fermamente a escludere - o che Mosca attacchi altri Paesi che un tempo facevano parte dell’Unione sovietica e oggi sono membri della Nato
GUARDA IL VIDEO: Ucraina, Trump: Rischio guerra mondiale
L’articolo 5 del trattato Atlantico, alla base dell’alleanza, impegna tutti i Paesi membri a intervenire nel caso uno di loro fosse oggetto di un attacco armato, ma questa collaborazione obbligata non è l’unico punto di forza dell’organizzazione. Nel 2010, si è per esempio deciso di sviluppare un sistema di protezione missilistico noto con l’acronimo Bmd (Ballistic missile defence)
Ucraina, cos’è la no fly zone e perché non è stata ancora imposta
Come si legge sul sito, si tratta di una missione permanente e strettamente difensiva, che si basa anche su contributi nazionali volontari e alla quale gli Stati Uniti contribuiscono attraverso la cosiddetta Epaa. Il suo obiettivo è quello di proteggere le popolazioni e i territori dei Paesi membri dai missili balistici e, per raggiungerlo, si usano sia dei sensori sia delle vere e proprie armi
Guerra Ucraina, Popescu: Moldavia è troppo fragile, temiamo il peggio
Come spiega un video relizzato dalla stessa Nato, dei satelliti riescono a captare quando viene lanciato un missile balistico in direzione di uno dei Paesi dell’alleanza. Se questo avviene, viene allertato il comando della Nato in Germania, nella base di Ramstein che provvede ad analizzare cosa sta succedendo
Guerra Russia-Ucraina: Donbass, Crimea e Nato. Scenari di pace e compromessi possibili
Se viene appurato che ci si trova di fronte a una minaccia, l’informazione viene trasmessa ad appositi centri di comando e una serie di sensori come gli americani AN/TPY-2, che sono basati a terra, e gli olandesi Smart L Radar, che sono basati sul mare, aiutano a identificare e tracciare il missile in questione. Questi dati vengono poi condivisi per essere analizzati
Il video della Nato su come funziona la sua difesa
Una volta che la traiettoria è stata delineata con chiarezza, parte la controffensiva grazie per esempio alle navi col cosiddetto sistema Aegis. “In questo scenario ipotetico”, si dice nel video, “il missile viene distrutto nello spazio”. “I missili che rientrano nell’atmosfera diventano responsabilità di altri sistemi, come il Patriot System usato dalla Germania, dall’Olanda e dagli Stati Uniti, e SAMP/T System usato dalla Francia e dall’Italia”
Nel video si spiega che questi sensori continuano a tracciare i missili e che, quando questi entrano nel raggio d’azione, entrano in funzione appropriati sistemi che li distruggono per eliminare il pericolo. Secondo gli esperti, non sarebbero però efficaci contro qualsiasi minaccia
Come spiega Europa Today, preoccupa soprattutto la mancanza di un sistema adeguato a rispondere ai missili ipersonici e, proprio alla fine dello scorso anno, la Russia ne ha presentata una tipologia che sembrerebbe in grado di viaggiare anche nella stratosfera, con una velocità di 11mila chilometri orari
Europa Today ricorda anche che è partito un progetto per dotare l’Unione europea di uno scudo nucleare: si tratta di Twister - acronimo per Timely warning and Interception with space-based theater surveillance - e mira a costruire "un intercettore endo-atmosferico europeo per affrontare minacce aeree emergenti e complesse". Al suo sviluppo contribuisce un gruppo che è partecipato al 25% dall'italiana Leonardo ma non dovrebbe essere pronto prima del 2030
Un’attesa che preoccupa Manfred Weber, leader del Partito popolare europeo. "Senza un ombrello nucleare, non c'è libertà", ha scritto in una lettera sul quotidiano tedesco Die Welt. "La base della vera sovranità europea è la capacità dell'Europa di difendersi, a un certo punto anche con le armi nucleari"