
Guerra Ucraina, i rischi per Chernobyl tra blackout e pericolo radiazioni: cosa sappiamo
La centrale, presa dai russi, torna a fare paura. L’ultimo allarme lanciato ieri dal ministro degli Esteri ucraino: "Entro 48 ore potrebbero esserci delle fughe", aveva detto dopo l'interruzione della rete che porta la corrente elettrica. Oggi Mosca aveva fatto sapere che i bielorussi hanno ripristinato l’elettricità, ma per gli ucraini era “fake news”. In serata la Russia ha acconsentito al passaggio di una squadra ucraina per le riparazioni. Intanto, i sistemi di Chernobyl e Zaporizhzhia non trasmettono più dati

Rimane alta l’attenzione intorno alla centrale di Chernobyl, finita nel cuore della guerra russa in Ucraina: 36 anni dopo il più devastante incidente della storia del nucleare civile, il sito torna a fare paura (tutte le foto sono d'archivio)
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L’ultimo allarme sulla centrale, occupata nei giorni scorsi dalle truppe di Mosca, è stato lanciato ieri dopo l'interruzione della rete che porta la corrente elettrica, quella necessaria per attivare i sistemi di raffreddamento dell'impianto di stoccaggio del materiale radioattivo. Oggi il ministero dell'Energia russo ha fatto sapere che gli esperti bielorussi hanno ripristinato la fornitura di elettricità a Chernobyl, ma gli ucraini l'hanno definita una "fake news"
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In serata, Interfax ha fatto sapere che la Russia ha acconsentito al passaggio di una squadra ucraina per la riparazione della rete elettrica. Poco prima, l’Aiea aveva annunciato che Mosca e Kiev erano "pronte" a lavorare per garantire la sicurezza dei siti nucleari. Rafael Grossi, direttore generale dell'Agenzia, ha incontrato in Turchia separatamente i ministri degli Esteri russo Serghei Lavrov e l'ucraino Dmytro Kuleba: "L’obiettivo era stabilire un dialogo diretto ad altissimo livello. Entrambe le parti sono pronte a lavorare e a discutere con l'Aiea"

"Entro 48 ore potrebbero esserci delle fughe", aveva detto ieri il capo della diplomazia di Kiev Dmytro Kuleba, lanciando l’allarme. L'Agenzia internazionale per l'energia atomica, poco dopo, aveva assicurato che - almeno per il momento - non c'erano rischi reali per la sicurezza
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Proprio l'Aiea, però, nelle scorse ore aveva mostrato le prime preoccupazioni comunicando di aver perso "il contatto remoto di trasmissione dati con i sistemi di salvaguardia della centrale". Qualche ora dopo era arrivata anche la conferma dell'Energoatom, l'azienda di Stato che si occupa della gestione delle quattro centrali nucleari sul territorio ucraino: aveva reso noto come la centrale sia in questo momento "completamente ferma", scollegata per mano dei russi
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Ieri sera, inoltre, l’Aiea ha annunciato che anche i sistemi che monitorano la centrale nucleare di Zaporizhzhia hanno smesso di trasmettere dati. Il direttore dell'agenzia Rafael Grossi, si legge in un comunicato, "ha detto di essere preoccupato dall'interruzione del flusso dati verso il quartier generale dell'agenzia a Vienna dai due siti, dove c'è una gran quantità di materiale nucleare"

Nella regione già martoriata dal conflitto - Kiev è solo 100 chilometri a nord - torna l'incubo di quella terribile notte del 26 aprile 1986, quando a Chernobyl il reattore numero 4 esplose provocando un disastro senza precedenti, con le radiazioni che nei giorni a seguire si propagarono in tutta l'Ucraina, in Bielorussia e nel Vecchio Continente. Da allora tutti i reattori della centrale sono fermi (l’ultimo è stato spento nel 2000)
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Il reattore esploso, col nocciolo fuso, è stato blindato dentro un sarcofago di cemento armato a prova di bomba. A preoccupare sono però circa 2mila tonnellate di combustibile esaurito, 20mila elementi immagazzinati e immersi in una piscina la cui acqua, spiegano gli esperti, non può superare una temperatura di circa 20 gradi centigradi
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Kuleba ha spiegato che senza elettricità i generatori d'emergenza hanno un'autonomia di 48 ore. Poi i sistemi di raffreddamento dell'impianto di stoccaggio si fermano, col rischio di "perdite di radiazioni". "La barbara guerra di Putin mette in pericolo l'intera Europa", è stato il monito del ministro degli Esteri ucraino, che aveva chiesto l'immediato cessate il fuoco anche per ripristinare la corrente nella centrale (dove si trovano circa 200 membri dello staff tecnico a cui è affidata la sicurezza del sito)
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Oggi Mosca ha annunciato che gli esperti bielorussi hanno ripristinato la fornitura di elettricità a Chernobyl. Secondo Interfax, il presidente bielorusso Alexander Lukashenko ha discusso della questione con il presidente russo Vladimir Putin e poi ha incaricato un team di specialisti bielorussi di organizzare la fornitura di energia elettrica alla centrale. Poco dopo l'annuncio, Energoatom - l'azienda di Stato ucraina che gestisce le centrali nucleari nel Paese - ha definito "fake news" la notizia data da Mosca. Più tardi, il via libera alla squadra ucraina
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L'Aiea per ora ha frenato gli allarmismi su possibili fughe radioattive, anche se notizie e dati certi non ce ne sono. “Nessun impatto critico sulla sicurezza” dall'interruzione di corrente nella centrale, ha spiegato ieri con un tweet. Visto il tempo trascorso dal disastro di Chernobyl, aveva aggiunto, "il carico termico della vasca di stoccaggio del combustibile esaurito e il volume dell'acqua di raffreddamento sono sufficienti per garantire un'efficiente evacuazione del calore, anche senza elettricità"

L’Aiea ha poi lanciato un appello a Mosca per chiedere che sia rispettata la rotazione dei 210 tecnici che lavorano alla centrale: sono "al lavoro senza interruzione" dal 24 febbraio, quando le truppe russe hanno preso il controllo dell'impianto. Ha anche messo in guardia sul rischio che può comportare il mancato avvicendamento del personale. "Non possiamo sostituire le persone. Sono divisi in due gruppi, che si sostituiscono a vicenda, ma sono stanchi mentalmente, fisicamente, emotivamente", ha detto anche Yury Fomichev, sindaco di Slavutych

Mosca, intanto, ha assicurato di fare di tutto e di prendere tutte le misure necessarie per garantire la sicurezza dei siti nucleari in Ucraina, compreso quello di Zaporizhzhia. Ieri aveva accusato Kiev di ostacolare la riparazione della rete che porta l'energia elettrica a Chernobyl, anticipando come anche la Bielorussia fosse pronta a intervenire per porre rimedio all'emergenza

In Ucraina sono quattro - oltre a Chernobyl dismessa - le centrali nucleari attualmente operative, per un totale di 15 reattori che forniscono al Paese la metà del fabbisogno elettrico: Zaporizhzhia (occupata dai russi, è la più grande d'Europa e una delle dieci più grandi del mondo), Pivdennoukrainsk, Rivne e Khmelnytskyi. Tutte sono gestite dalla Energoatom, l'azienda nazionale ucraina a cui fa capo l'energia nucleare nel Paese, e utilizzano reattori ad acqua pressurizzata