Il presidente russo ha firmato il decreto in diretta televisiva e ha poi ordinato al ministero della Difesa di dispiegare le forze armate "per assicurare la pace". La notizia del riconoscimento delle repubbliche separatiste è stata comunicata dal Cremlino al cancelliere tedesco Sholz e al presidente francese Macron, che si sono detti "delusi". Il riconoscimento da parte della Russia viola gli accordi di pace di Minsk del 2015. L'Alto rappresentante Ue Borrell: "Abbiamo pronte le sanzioni"
Il presidente russo Putin (LA FOTOSTORIA) ha deciso di riconoscere l'indipendenza delle repubbliche separatiste ucraine, Lugansk e Donetsk, e lo ha fatto firmando il decreto al Cremlino in diretta tv, alla presenza dei leader delle due entità del Donbass (LO SPECIALE DI SKY TG24 - GLI AGGIORNAMENTI IN DIRETTA). Putin, come riferisce Interfax, ha anche ordinato al ministero della Difesa di dispiegare forze armate "per assicurare la pace". Un paio di ore prima aveva anticipato la sua decisione al cancelliere tedesco Olaf Scholz e al presidente francese Emmanuel Macron. Putin ha tenuto un discorso alla nazione, in cui ha detto che "l'Ucraina è parte integrale della storia e cultura russa. Non è solo un Paese confinante, sono parenti, persone con cui abbiamo legami di sangue. Eppure è importante capire cosa sta succedendo oggi e spiegare gli obiettivi che abbiamo. È importante risalire agli antefatti della questione", ripercorrendo così la storia dalla rivoluzione russa del 1917. Il riconoscimento del Donbass (DOVE SI TROVA) da parte della Russia viola gli accordi di pace presi a Minsk nel 2015 (IN COSA CONSISTONO), come ha ricordato lo stesso Putin nelle scorse settimane. Scholz e Macron hanno sottolineato di essere "delusi" dalla decisione russa di riconoscere le repubbliche separatiste (GLI SCENARI FUTURI: COSA PUÒ SUCCEDERE).
Putin: "Ucraina è parte integrante della storia russa"
Putin ha tenuto in diretta tv un discorso alla nazione, ripercorrendo la storia russa per spiegare l'attuale situazione nel Donbass, che a suo dire "è diventata critica. L'Ucraina è parte integrante della nostra storia e cultura. Non è solo un Paese confinante, sono parenti, persone con cui abbiamo legami di sangue. L'Ucraina è stata creata dalla Russia. Fu Lenin a chiamarla in questo modo, è stato il suo creatore e il suo architetto. Lenin aveva un interesse particolare anche per il Donbass", ha dichiarato Putin, secondo cui è stato "un errore" del leader bolscevico strappare i territori alla Russia per creare l'Ucraina. "L'Ucraina ha sempre rifiutato di riconoscere i legami storici con la Russia, e non c'è da meravigliarsi quindi per l'ondata di nazismo e nazionalismo" in questo Paese, ha detto.
"Ucraina serva dei padroni occidentali"
"L'Ucraina non ha mai avuto una tradizione stabile come nazione a sé stante. Quindi hanno iniziato a copiare modelli di vita degli altri Stati, in questo caso occidentali, diventando una serva", ha dichiarato il presidente russo. "Gli ucraini sono dominati da oligarchi interessati alle loro aziende e a dividere l'Ucraina dalla Russia e non ai bisogni dei cittadini", ha detto Putin. "Il crollo dell'economia ucraina è evidente, ed è colpa del governo" che ha permesso questo sistema, autorizzando "gli oligarchi a rubare". La "stabilità in Ucraina non è mai stata sperimentata, gli oligarchi hanno sfruttato il malcontento del popolo portandolo a un colpo di stato". Così "il governo di Kiev non può fare nulla per contraddire la chiara volontà dei cittadini in Crimea: la missione è stata una scelta di questa parte dell'Ucraina".
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"In Ucraina esercitazioni Nato per colpire la Russia"
"La Nato ci aveva promesso che non si sarebbe spostata verso Est", ha detto Putin. "In Ucraina le armi occidentali sono arrivate con un flusso continuo, ci sono esercitazioni militari regolari nell'Ovest dell'Ucraina, l'obiettivo è colpire la Russia", ha accusato. "Le truppe della Nato stanno prendendo parte a queste esercitazioni, almeno dieci sono in corso adesso, e i contingenti Nato in Ucraina potrebbero crescere rapidamente", ha dichiarato, aggiungendo che i "sistemi di comando delle truppe ucraine sono già integrati con la Nato e l'Alleanza ha iniziato a sfruttare il territorio ucraino" con infrastrutture missilistiche. Dunque, "l'adesione dell'Ucraina alla Nato porrebbe una minaccia diretta per la sicurezza della Russia", ha sostenuto. La Russia è "sempre in favore di una soluzione diplomatica. Comprendiamo la nostra responsabilità colossale nella regione e comprendiamo le esigenze di sicurezza europea. Ma la sicurezza di uno non può essere garantita a spese di un altro", ha evidenziato. "Abbiamo inviato le nostre proposte agli Stati Uniti, fatto delle richieste in termini di garanzie di sicurezza, ma la risposta è stata piena di dichiarazioni generiche da parte degli Usa e della Nato, per portare acqua al loro mulino", ha puntualizzato.
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Ue: "Abbiamo pronte sanzioni se ci sarà l'annessione"
"Facciamo un appello affinché Putin rispetti il diritto internazionale e gli accordi di Minsk e ci aspettiamo che non riconosca l'indipendenza" delle regioni separatiste, ma "se lo farà siamo pronti a reagire come un unico fronte", aveva detto l'Alto rappresentante Ue per la politica estera Josep Borrell. Il politico ha dichiarato che l'Ue reagirà anche se un attacco all'Ucraina dovesse venire dalla Bielorussia, nazione che "sta perdendo la sua sovranità, sta diventando una sorte di satellite della Russia". Se "c'è un'annessione, se c'è un riconoscimento, ci sono le sanzioni. Presenterò un pacchetto di misure che vanno approvate dal Consiglio Affari Esteri Ue all'unanimità", ha detto Borrell. "Noi abbiamo un pacchetto di sanzioni pronto, che possono essere applicate a seconda del livello di aggressione. Non è un pacchetto che mi invento io, è la proposta che verrà presentata ai ministri, che istituzionalmente e politicamente devono decidere". Borrell ha poi parlato della possibilità che ci sia un vertice dei leader europei per l'approvazione: "Non è mio compito convocarlo, il Consiglio europeo dà una direzione politica, non prende decisioni" sulle sanzioni, che invece "sono prese dal Consiglio Affari Esteri".
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Le reazioni
Prima della notizia dell'annessione, il cancelliere tedesco Scholz aveva avvertito Putin che il riconoscimento del Donbass sarebbe stata una violazione unilaterale degli accordi di pace. Dopo la telefonata con Putin, è stato convocato un vertice di urgenza tra Scholz, Macron, il presidente ucraino Volodimir Zelensky e i loro "partner più stretti". Poi lo stesso Zelensky ha convocato il Consiglio di sicurezza nazionale.
Onu: "Astenersi dalle decisioni unilaterali su Ucraina"
L'Onu chiede di "astenersi" da "qualsiasi decisione unilaterale che mini l'integrità" dell'Ucraina. Lo ha detto il portavoce delle Nazioni Unite Stéphane Dujarric. Dopo le due riunioni in Consiglio di sicurezza, il dossier Ucraina verrà discusso in Assemblea Generale mercoledì, come era già in calendario. Un incontro a cui parteciperà anche il ministro degli Esteri di Kiev, Dmytro Kuleba, secondo cui il ministero "racconterà alla comunità internazionale la situazione attuale nei territori temporaneamente occupati e vicino al confine". Il giorno prima Kuleba sarà a Washington per incontrare il segretario di stato americano Antony Blinken.