Covid e obbligo vaccinale per lavorare: ecco cosa fanno gli altri Paesi europei
Dal 15 febbraio in Italia per gli over 50 sarà necessario il Super Green pass per poter lavorare, ottenibile solo con il vaccino o la guarigione. Il nostro però non è l’unico Stato ad aver imposto una regolamentazione stringente in materia: dalla Francia alla Germania, ecco un vademecum delle norme da rispettare nel Vecchio continente
A partire dal 15 febbraio nel nostro Paese tutti gli over 50 dovranno essere muniti di Super Green Pass per poter lavorare: bisognerà quindi essere vaccinati oppure guariti dal Covid-19 negli ultimi 180 giorni. L’Italia però non è l’unica in Europa ad aver imposto alcune regole in materia
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FRANCIA - Ad aver imposto le restrizioni più rigide è Parigi: dal 24 gennaio è stata introdotta l'obbligatorietà, per chi lavora in esercizi aperti al pubblico, di presentare un pass che dimostri di aver completato l'iter vaccinale. Già dal 16 ottobre, inoltre, il personale delle strutture e dei servizi sanitari e medico-sociali deve dimostrare di aver adempiuto all'obbligo di vaccinazione per poter lavorare
(In foto: il presidente Emmanuel Macron)
GERMANIA - Berlino invece ha deciso che solamente le persone vaccinate contro il coronavirus, quelle guarite o negative al test potranno lavorare. La legge prevede una serie di sanzioni per dipendenti e datori di lavoro, con multe fino a 25mila euro. Dal 15 marzo solamente le persone vaccinate o guarite dal Covid-19 potranno lavorare in ospedali e Rsa
(In foto: il cancelliere Olaf Scholz)
SPAGNA - È, tra i grandi paesi Ue, quello ad avere le norme nettamente meno restrittive: le autorità infatti non applicano alcuna restrizione particolare per il lavoro, e anzi molte limitazioni generali sono state tolte. Permane, ad ora, solamente l’obbligo di mascherina anche all’aperto
(In foto: il primo ministro Pedro Sanchez)
PORTOGALLO - Anche nella vicina Lisbona non sono in vigore particolari restrizioni: le autorità raccomandano di condurre test regolarmente ai dipendenti e di permettere lo smart working dove possibile
(In foto: il primo ministro Antonio Costa)
AUSTRIA - Qui per lavorare è obbligatorio il Green pass: si deve dimostrare di essere vaccinati con almeno due dosi contro il Covid-19, di essere guariti o di avere un test negativo. Chi è impiegato in ambito sanitario, a contatto con anziani o con il pubblico, ha l'obbligo vaccinale
(In foto: il primo ministro Karl Nehammer)
BELGIO - Strada diversa invece per Bruxelles, dove è obbligatorio lavorare da casa ove possibile. Il governo ha istituito un sistema a rotazione che consente, se necessario, di recarsi una volta la settimana sul luogo di lavoro mettendosi d'accordo con i colleghi: l’azienda è comunque tenuta a rilasciare un certificato che dimostri l’impossibilità dello smart working
(In foto: Re Filippo del Belgio con Mario Draghi)
BULGARIA - Una norma simile, sebbene più blanda, è in vigore a Sofia: il governo richiede che lo smart working sia applicato ovunque possibile, e che la presenza fisica massima sia fissata al 50% del personale
(In foto: il presidente Rumen Radev)
OLANDA - La stessa politica è in vigore anche ad Amsterdam, dove viene richiesto a tutti di lavorare da remoto: nei casi in cui ciò sia impossibile, bisogna mantenere una distanza di 1,5 metri dai colleghi. Le misure attuali sono valide almeno fino all'8 marzo, indipendentemente dall’andamento della pandemia
(In foto: il primo ministro Mark Rutte)
FINLANDIA - Qui il governo ha suggerito di prediligere il lavoro da remoto. L’appello è arrivato dai ministeri della Salute e delle Finanze, così come dall'Istituto finlandese per la Salute e il Welfare. Per chi lavora nel campo dell'istruzione, il Ministero continua a raccomandare l'insegnamento e l'apprendimento a distanza
(In foto la ministra capo Sanna Marin)
NORVEGIA - Lo smart working non è più richiesto, ma si consiglia ai datori di lavoro di considerare in che misura il lavoro a distanza sia vantaggioso per qualsiasi impiego specifico. L'uso della mascherina è obbligatorio sul luogo di lavoro
(In foto: il primo ministro Jonas Gahr Støre)
DANIMARCA - Ancora meno rigida la politica di Copenaghen, dove dal 1° febbraio sono state rimosse le raccomandazioni per lavorare da casa in luoghi di lavoro pubblici o privati. Il governo ha raccomandato di testare periodicamente il personale dell’assistenza agli anziani, asili nidi, scuole e istruzione, ma non è in vigore alcun obbligo
(In foto: la ministra di Stato Mette Frederiksen)
REGNO UNITO - Una strada simile a quella intrapresa da Londra, dove dal 27 gennaio è stato rimosso l’obbligo di Green Pass: alle aziende è comunque permesso continuare a chiederlo ai dipendenti. Anche l’utilizzo della mascherina non è più necessario, sebbene rimanga consigliata per i luoghi affollati
(In foto: il primo ministro Boris Johnson)