
Covid, dalla Germania al Giappone: qual è la situazione dei contagi nel mondo
In molti Paesi europei, come in Francia, Spagna e Regno Unito, frena la crescita dei casi. In controtendenza diversi Stati asiatici, da Hong Kong alla Corea del Sud

A oltre due anni dai primi casi di Covid-19, il virus continua a diffondersi in tutto il mondo, ma con numeri e velocità diverse. In alcuni Paesi si assite a una frenata della crescita dei nuovi contagi, in altri i dati sulle infezioni quotidiane sono ancora alti. Dalla Germania al Giappone, ecco dove il coronavirus continua a correre e dove sta rallentando
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GERMANIA – Il bollettino del 7 febbraio diffuso dall’Istituto Robert Koch segnala 95.267 nuovi contagi e 49 decessi legati al Covid in Germania. Ma se i nuovi positivi scendono, anche perché nel fine settimana diminuiscono sempre i tamponi eseguiti, è l’incidenza a preoccupare: 1.426 casi ogni 100mila abitanti, record da inizio pandemia
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FRANCIA – Migliora invece la situazione in Francia, dove gli ultimi dati indicano 155.439 nuovi casi Covid e 129 morti. I positivi una settimana erano 249.448, solo sabato scorso 214.542
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REGNO UNITO – Anche Oltremanica il periodo peggiore sembra essere passato. In una settimana i contagi sono passati dai 92.368 di lunedì scorso ai 57.623 dell’ultimo bollettino. Più o meno stabile il numero di decessi: l’ultimo bollettino ne segnalava 45, quello di una settimana fa 51
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SPAGNA – La diffusione del coronavirus rallenta anche in Spagna, dove in Catalogna – un tempo regione tra le più colpite – la velocità di diffusione del contagio tocca i minimi da inizio pandemia, con un Rt di 0,63. Il 29 aprile 2020, appena usciti dal rigido lockdown imposto dalla prima ondata, l’Rt era di 0,64. Guardando ai dati del ministero della Salute, nell’ultima settimana i contagi registrati sono stati 108.029, la metà di quelli della settimana precedente
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PORTOGALLO – Se la pressione sugli ospedali inizia a ridursi, in Portogallo la diffusione della variante Omicron spinge l’incidenza oltre i 2.800 casi ogni 100mila abitanti. Si va verso i 3 milioni di infezioni da inizio pandemia. Più di 20mila i morti

SVIZZERA – A confrontare i numeri dei nuovi casi di oggi – 68.619 – con quelli di una settimana fa – 84.453 – sembrerebbe iniziata la ritirata della pandemia in Svizzera. In realtà non è così: il tasso di positività, che dipende dal numero di tamponi risultati postivi sul totale di quelli effettuati, è in aumento. In sette giorni è salito dal 34,7% al 37,2%. Il tasso di riproduzione del virus, comunicato in ritardo di una decina di giorni sugli altri dati, si attesta a 0,92

GRECIA – Tornano a salire i decessi in Grecia, con l’ultimo bollettino che segnala 109 morti, contro i 95 di domenica e i 72 di sabato. Aumentano anche i positivi, che dai 10.985 di domenica ieri arrivavano a 18.855

BULGARIA – Lo scorso autunno, prima che la variante Omicron colpisse con forza anche i Paesi dove il tasso di vaccinazione era più alto, una delle situazioni più critiche era quella della Bulgaria. Lo Stato di Sofia rimane quello con il numero di vaccinati più basso d’Europa, ma si registra un lieve calo dei casi attivi. Con i 2.181 dell’ultimo bollettino si arriva a 259.523 attualmente positivi, 106 in meno rispetto al giorno prima

RUSSIA – Guardando sempre all’Est Europa, anche in Russia il dato sui contagi diminuisce leggermente nelle ultime 24 ore: 171.071 nuovi casi, contro i 180.071 di domenica e 177.282 di sabato. È la prima volta che i numeri iniziano a scendere dal 10 gennaio

STATI UNITI – Superata la soglia dei 900mila morti da inizio pandemia negli Stati Uniti, dove - secondo i dati della Johns Hopkins University - si contano oltre 76,5 milioni di contagi

ISRAELE – Gli ultimi dati resi disponibili da Israele parlano di 52.600 nuovi casi e di 20 decessi. In calo costante l’indice Rt, a 0,84. In miglioramento anche le forme gravi di Covid, a quota 1.235, dopo il record di 1.263 registrato domenica. Israele è l’unico Paese dove oltre 660mila persone, su oltre nove milioni di abitanti, hanno già ricevuto anche la quarta dose di vaccino anti Covid

TURCHIA – Venerdì scorso la Turchia toccava il record di infezioni: 111.157. I casi confermati dal ministero della Salute ieri erano invece 96.514, insieme a 236 decessi

IRAN – I decessi per Covid arrivano a 104 unità in 24 ore in Iran. Non succedeva da oltre due mesi che si superasse la soglia dei 100 morti al giorno. Poco meno di 40mila i casi confermati dall’ultimo bollettino

BRASILE – Con 59.737 nuovi casi nella giornata di domenica, i contagi in Brasile - secondo Cnn Brasil - sono arrivati a oltre 1,25 milioni in una settimana. I decessi scendono dai 1308 di sabato ai 391 di ieri

CINA – Restano molto bassi, se comparati con il resto del mondo, i contagi in Cina. Sono solo 45 le infezioni dovute a trasmissione locale registrate ieri, a cui si aggiungono 34 casi importati dall’estero e 51 relativi a pazienti asintomatici. In due anni, i contagi totali riportati dall’agenzia Xinhua arrivano a 106.419, i decessi a 4.636

HONG KONG – Segna invece un record di nuovi casi Hong Kong, con il nuovo massimo di 614 infezioni di ieri. Da inizio pandemia, nell’ex colonia britannica, allineata sulla strategia "zero-Covid" di Pechino, sono stati 16.022 i casi accertati e 213 i decessi

GIAPPONE – Numeri al massimo da inizio pandemia anche in Giappone. A Tokyo ieri sono stati registrati 12.211 nuovi casi, mai così tanti per il bollettino del lunedì. Inoltre, per la prima volta, la scorsa settimana in tutto il Paese sono stati confermati più di 100mila contagi in 24 ore

INDIA – Calano gli attualmente positivi in India: sono 1.108.938, su una popolazione che supera gli 1,3 miliardi di persone. Poco meno di 84mila i casi dell’ultimo bollettino, insieme a 895 decessi. È la prima volta dal 6 gennaio che in un giorno i nuovi contagi scendono sotto i 100mila

COREA DEL SUD - Da tre giorni in Corea del Sud sono più di 35mila i nuovi casi ogni 24 ore. I dati diffusi ieri dall'Agenzia per il controllo e la prevenzione delle malattie (Kdca) parlano di 35.286 nuove infezioni. Tredici i decessi

AUSTRALIA - Diminuiscono le infezioni in Australia, che dopo quasi due anni dal 21 febbraio riaprirà ai turisti che hanno completato il ciclo vaccinale primario con due dosi di un vaccino anti-Covid. Ieri sono stati segnalati circa 23mila nuovi casi e 46 decessi, come ha riportato anche il Washington Post, sottolineando la drastica riduzione nel numero di infezioni dopo il picco di un mese fa. In calo anche i dati relativi a ricoveri e pazienti in terapia intensiva