Ibrahim Haqqani, co-fondatore della Rete affiliata ad Al Qaeda e zio di Sirajuddin Haqqani, attuale ministro dell’Interno dell’Afghanistan, in un’intervista esclusiva a Sky TG24 parla degli obiettivi del governo afghano dei talebani. Ecco cosa ha detto
Quella che vi proponiamo è un’intervista molto importante, perché ci dice chiaramente cosa aspettarci dal governo dei talebani, e chi c’è in questo governo – uscendo definitivamente dalla narrativa sbagliata e fuorviante dei “talebani moderati”.
Allo stesso tempo però è un’intervista spigolosa e con interrogativi etici, visto che l’intervistato rivendica il terrorismo e gli attacchi suicidi che la sua organizzazione, organizzazione che lui ha contribuito a fondare, ha messo in atto.
Noi a Sky TG24 pensiamo che la prima necessità superi la seconda obiezione.
Questa è l’intervista a Ibrahim Haqqani, co-fondatore della Rete Haqqani vicina ad Al Qaeda e allo stesso tempo governatore durante il governo vicino agli occidentali di Hamid Karzai.
La rete Haqqani
Ecco cosa ha detto Ibrahim Haqqani nell'intervista esclusiva a Sky TG24. Riguardo la rete Haqqani: “Non è un network, ma un gruppo. Siamo stati soprannominati così dall’Occidente, ma non abbiamo nessuna differenza di visione con i talebani. Inoltre, quando promettiamo qualcosa lo facciamo, concentrandoci sull’azione. Ecco perché la nostra famiglia ci rispetta, perché seguiamo tutto ciò che dicono Maometto e Allah, non facciamo nulla contro di loro. Per questo la gente ci rispetta. Inoltre, abbiamo un valore perché non abbiamo mai avuto brame di potere e denaro”.
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Gli attentati terroristici
Haqqani ha rivendicato gli attacchi terroristici contro le forze occidentali: “Dopo gli attentati abbiamo sempre rivendicato la nostra responsabilità, quando era vero. Noi colpivamo gli stranieri. Se veniva colpito un hotel di stranieri, allora eravamo noi. Se venivano colpiti i civili no. Per sapere se gli attentati suicidi sono stati una tattica vincente, bisogna chiederlo agli americani e alla Nato, che se ne sono andati. Volevamo conquistare il nostro obiettivo e ce l’abbiamo fatta”.
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I membri di Haqqani nel governo
Sul nuovo governo afghano e sulla partecipazione di alcuni terroristi della rete, Haqqani dice: “Sicuramente ci saranno dei problemi legati al passato di alcuni membri. Ma non siamo spaventati. Gli americani ci hanno creato abbastanza problemi, abbiamo lottato per proteggere il Paese e i valori islamici. Non abbiamo paura di queste cose”.
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La situazione delle donne
Riguardo alla condizione femminile Haqqani ha dichiarato: “Come gli uomini hanno il diritto di studiare e di lavorare, così anche le donne devono avere i loro diritti. Ma questi non devono andare contro le leggi della Sharia. Ciò significa che bisognerà creare un ambiente di lavoro sicuro e usare gli abiti appropriati per non mancare di rispetto alla società ed evitare abusi”. Sulla possibilità di includere altre categorie come le donne al governo, Haqqani ha detto: “Per ora, le nostre linee guida non cambiano rispetto a prima. Per poter condividere il potere ci vorrà tempo. Dobbiamo prima convincere le persone a tornare nelle loro posizioni del governo, poi potremo pensare al da farsi”.
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“Senza la sharia la pace non è possibile”
“Ora la cosa importante è aver raggiunto l’obiettivo e creare un governo basato sulla sharia. La cosa più importante è la pace, e senza la sharia la pace non è possibile”, ha detto Haqqani.
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Chi è Ibrahim Haqqani
Ibrahim è il fratello di Jalaluddin Haqqani, fondatore della Rete Haqqani. È lo zio di Sirajuddin Haqqani, attuale ministro dell’Interno dell’Afghanistan. Ibrahim è uno dei primi e più anziani membri della rete. La Haqqani è considerata una delle fazioni più pericolose per le truppe NATO durante i decenni di missione militare. Ibrahim ha servito come comandante mujaheddin nella guerra contro i sovietici alla fine degli anni '80 e come capo dei talebani di Quetta Shura negli anni '90. Ibrahim Haqqani ha facilitato negoziati storici tra i talebani e la rete, in particolare quelli che proteggono le iniziative imprenditoriali del gruppo nel sud-est dell'Afghanistan. Più di recente, nel 2015, Ibrahim Haqqani ha partecipato ai colloqui di pace di Murree come parte della delegazione talebana. Ibrahim supervisiona molte delle proprietà immobiliari degli Haqqani in Pakistan e negli Emirati Arabi Uniti.