I talebani vietano ogni manifestazione non autorizzata: "Molestano le persone e creano problemi di sicurezza". Continuano le tensioni a Kabul. Durante le iniziative di protesta delle donne in piazza contro i talebani sono stati fermati e colpiti anche cinque giornalisti. Preoccupa il nuovo governo in cui figurano ricercati e terroristi
Non si arresta la scia di violenza a Kabul. Nella capitale dell'Afghanistan sono all'ordine del giorno scene di donne picchiate in strada perché manifestano per i loro diritti calpestati dai talebani ormai al potere. A farne le spese anche i giornalisti, cinque di loro sono stati fermati e frustati, secondo quanto riferito dal direttore di una testata afghana. Oggi i talebani hanno annunciato il divieto di ogni tipo di manifestazione in tutto l'Afghanistan, affermando che tali proteste "disturbano la vita normale, molestano le persone" e creano problemi di sicurezza. Secondo una dichiarazione del ministero dell'Interno dei talebani, "non è permesso tenere alcun tipo di manifestazione" senza autorizzazione del ministero della Giustizia, "da richiedere almeno 24 ore prima", comunicando tutti i dettagli. "A meno che non vengano adempiute tutte le formalità, nessuno è autorizzato a tenere alcuna manifestazione", si legge nel comunicato.
Nel nuovo governo talebano terroristi e ricercati
Secondo Onu, Usa e Ue con il nuovo governo proclamato ieri, in cui figurano terroristi e ricercati, non andrà diversamente. Il nuovo ministro dell'Interno è Haqqani, leader dell'omonima rete di milizie ritenuta vicina ad Al Qaida. Attualmente ricercato dall'Fbi per terrorismo, con una taglia di 5 milioni di dollari. Nell'esecutivo talebano il premier è Hassan Akhund, nella lista dell'Onu di persone designate come terroristi o associate ai terroristi. C'è poi il Mullah Baradar, co-fondatore dei talebani, negoziatore con gli Usa a Doha e capo politico in pectore degli studenti coranici. Sarà lui il vice leader del nuovo governo a Kabul. Poi il figlio del Mullah Omar, Yaqoob, sarà il Ministro della Difesa nel nuovo governo.