Afghanistan, Cairo (Croce Rossa) a Sky TG24: "Tutto cambiato. Diritti donne? Vedremo"

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Alberto Cairo, il delegato dell'organizzazione a Kabul, spiega: "Le donne temono di perdere quanto conquistato negli ultimi vent'anni". La città, dopo la presa delle milizie ribelli, "sembra un altro pianeta". Sui rastrellamenti: "Non escludo che sia vero"

Kabul, da quando è caduta sotto il controllo dei talebani lo scorso 15 agosto, “sembra un altro pianeta”. A raccontarlo a Sky TG24 è Alberto Cairo, delegato del comitato internazionale Croce Rossa in Afghanistan, che si trova ancora nella capitale afghana. “Fa impressione. Dove prima c’erano i militari che pattugliavano, adesso ci sono persone completamente diverse: hanno capelli lunghi, vestiti tradizionali, alcuni sono a piedi scalzi”, racconta Cairo, che sottolinea di non essere stato fermato dalle milizie dei talebani. A preoccupare è soprattutto il futuro delle donne nel Paese (GLI AGGIORNAMENTI SULL'AFGHANISTAN LIVE - LO SPECIALE - TUTTI I VIDEO - CHI SONO I TALEBANI).

“È cambiata la Shari’a o sono cambiati i talebani?”

In una conferenza stampa, i talebani hanno detto che rispetteranno i diritti delle donne, che potranno studiare e ricoprire incarichi governativi sulla base della Shari’a, (COSA PREVEDE) i precetti religiosi fondati sulla lettura del Corano e sulla Sunna (l’insieme degli atti e dei detti attribuiti al Profeta Maometto) di cui i talebani danno un’interpretazione più rigorosa che altri gruppi di fede islamica. “Lo dicevano anche 25 anni fa e poi si comportavano in maniera diversa”, dice Cairo. Per il delegato della Croce Rossa “c’è da chiedersi se è la Shari’a a essere cambiata o se sono cambiati i talebani”. 

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“Le donne temono di perdere le conquiste degli ultimi 20 anni”

Quando i talebani controllarono l’Afghanistan, dal 1996 al 2001, le donne, oltre a non poter studiare, dovevano indossare il burqa e non potevano guidare, indossare gioielli e avere rapporti con uomini diversi dal marito, il padre o altri familiari. Le afghane, racconta Cairo, adesso “sono spaventate perché temono di perdere quello che hanno ottenuto negli ultimi vent’anni”. Se è vero che “in alcune zone dell’Afghanistan i talebani hanno annunciato che anche le donne potranno continuare a studiare fino all’università”, sono state poste alcune condizioni. Le lezioni dovranno essere tenute da insegnanti donne e dovranno svolgersi in sedi separate dagli uomini. Sul diritto all’istruzione femminile, Cairo è dubbioso: “È tutto da verificare”.

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I rastrellamenti

Subito dopo la presa di Kabul, si erano diffuse voci di operazioni di rastrellamenti casa per casa a opera dei talebani, che si sarebbero impegnati per la cattura di persone che negli anni passati avevano collaborato con ambasciate e istituzioni occidentali e per cercare donne dai 12 ai 45 anni da dare in sposa ai propri soldati. I leader dei talebani hanno negato quanto riportato da diversi media, assicurando che “a nessuno verrà fatto del male”. Cairo non ne ha esperienza diretta, ma non conferma né smentisce i rastrellamenti: “Essendo successo negli anni passati a ogni cambio di regime e sentendo questo allarme da tantissime persone, non escludo che sia vero”.

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