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Covid e variante inglese, riaperto al traffico il porto di Dover

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©Ansa

Potranno ripartire i migliaia di tir rimasti incolonnati negli ultimi giorni allo scalo britannico, dopo il blocco imposto dalla Francia a causa della variante inglese del coronavirus. Il porto sarà accessibile solo per chi è risultato negativo al Covid. I primi veicoli già sbarcati a Calais. Gli autotrasportatori però denunciano: "Situazione lontana dalla soluzione, non arriveremo in tempo per il Natale"

Si sblocca la situazione per i migliaia di tir incolonnati al porto britannico di Dover dopo le scene di caos (LE FOTO) a causa del blocco imposto dalla Francia per la variante inglese del coronavirus (AGGIORNAMENTI IN DIRETTA - LO SPECIALE). Lo scalo è stato riaperto al traffico in uscita in seguito all'accordo trovato tra Regno Unito e Francia che mette fine al divieto temporaneo che aveva bloccato il trasporto merci tra le due sponde della Manica, sia via mare che via treno. Dopo l'accordo, per la prima volta da domenica veicoli con passeggeri sono arrivati nel porto di Calais in Francia da Dover nella notte tra martedì e mercoledì. Sono arrivati anche rimorchi non accompagnati a bordo di un traghetto, la prima imbarcazione a partire dopo la mezzanotte. Ma gli autotrasportatori francesi denunciano: "Situazione lontana dalla soluzione, non arriveremo a casa per Natale".

Porto accessibile solo per chi è risultato negativo al Covid

In un comunicato, il porto di Dover ha scritto che avrebbe riaperto dalla mezzanotte, anche se non è ancora chiaro quando le centinaia di camion e tir in attesa potranno cominciare a muoversi. La nota spiega anche che il porto sarà accessibile solo "per i clienti che sono risultati negativi al test Covid".

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Il caos a Dover

Il terminal dei traghetti nel porto di Dover era stato chiuso a tutto il traffico con conducente in partenza dal Regno Unito dal 20 dicembre, dopo la scoperta della variante inglese del coronavirus, con l'effetto di creare lunghissime code di camion sia in Gran Bretagna che in Francia. Parigi aveva infatti bloccato anche il trasporto merci tra le due sponde della Manica, sia via mare che via treno, oltre a vietare i viaggi in aereo, come già fatto da molti Paesi europei dopo la scoperta della variante del virus.

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La protesta degli autotrasportatori bloccati

Intanto, nonostante la riapertura del confine con la Francia ai camionisti che presentano un test negativo al coronavirus, la situazione degli autotrasportatori attualmente bloccati nel Regno Unito "è ancora lontana da una soluzione". A dirlo è stato il portavoce della Federazione Nazionale degli Autotrasportatori francesi a France Presse. Lo stesso denuncia che le cose "non stanno andando bene", in particolare per quanto riguarda l'esecuzione dei test antigenici. "I test non ci sono ancora, i tir sono parcheggiati uno sull'altro, mancano le informazioni, gran parte degli autotrasportatori non hanno viveri e temiamo che non rientreranno per Natale". Dopo l'accordo tra Londra e Parigi per consentire ai camionisti bloccati nel Regno Unito di lasciare il Paese a condizione che prima di partire si sottopongano a un test rapido, le autorità britanniche sono state incaricate di organizzare questi test in aree ad hoc. Inoltre i due governi hanno spronato gli autotrasportatori a evitare la regione del Kent, nel sud-est dell'Inghilterra, dove migliaia di camion sono bloccati, in attesa che venga attivato il dispositivo.

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