
Sacerdote dal 1972, il prelato originario di Pattada vanta una lunga carriera diplomatica. Con lo scandalo relativo all'immobile di Londra, nel settembre 2020 Bergoglio ha accolto la sua rinuncia all'incarico di prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi e ai "diritti connessi al cardinalato": ha quindi conservato il titolo cardinalizio, ma ha chiuso con ogni incarico nella Curia romana. La sua partecipazione al conclave era diventata un caso, fino a quando ha annunciato: “Obbedisco a Francesco, non entro”

IL CASO
- Quello del Cardinale Becciu e della sua esclusione dal Conclave era diventato un caso. Becciu voleva comunque partecipare ma, come ha raccontato il quotidiano Domani, il cardinale Pietro Parolin - già segretario di Stato - gli avrebbe mostrato due lettere dattiloscritte e siglate dal Pontefice con la F che lo escluderebbero dall'ingresso in Sistina: una del 2023 e l'altra dello scorso mese di marzo, quando Francesco affrontava l'ultima, gravissima malattia

LA DIFESA DI BECCIU
- Becciu ha fino all'ultimo cercato di difendere il suo diritto di voto, sostenendo come anche il Papa fosse vicino a una soluzione. In un'intervista degli ultimi giorni ha dichiarato di aver incontrato il Pontefice a gennaio, prima del ricovero al Gemelli a febbraio, e ha citato le sue parole: "Penso di aver trovato una soluzione", gli avrebbe detto Francesco

LA RINUNCIA
- Alla fine, il cardinale Angelo Becciu ha ceduto. Il 28 aprile ha annunciato: "Avendo a cuore il bene della Chiesa, che ho servito e continuerò a servire con fedeltà e amore, nonché per contribuire alla comunione e alla serenità del Conclave, ho deciso di obbedire come ho sempre fatto alla volontà di Papa Francesco di non entrare in Conclave pur rimanendo convinto della mia innocenza"

LA CARRIERA
- Ordinato sacerdote nel 1972, il prelato originario di Pattada, nel Sassarese, vanta una lunga carriera 'diplomatica'. Entrato nel servizio diplomatico della Santa Sede il 1° maggio 1984, ha prestato la propria opera presso le rappresentanze pontificie in Repubblica Centroafricana, Sudan, Nuova Zelanda, Liberia, Gran Bretagna, Francia e Stati Uniti. Con Papa Giovanni Paolo II è stato nunzio apostolico in Angola, a São Tomé e Principe. Sotto Papa Benedetto XVI, invece, è stato nunzio a Cuba

SOTTO BENEDETTO XVI
- Nel 2011 Becciu viene nominato da papa Benedetto XVI Sostituto per gli affari generali della Segreteria di Stato vaticana, una delle cariche più importanti che riguardano l'attività politica e diplomatica della Santa Sede

IL CARDINALATO CON FRANCESCO
- Papa Francesco lo conferma nell'agosto 2013, per poi nominarlo, nel maggio 2018, prima cardinale e poi prefetto della Congregazione delle cause dei santi. Si tratta del dicastero che ha competenza per le procedura che porta alla beatificazione e alla canonizzazione dei "Servi di Dio" (le personalità per le quali è stato avviato il processo di beatificazione) e ha il compito di verificare anche l'autenticità delle reliquie

LE DIMISSIONI
- Con lo scoppio del caso relativo all'immobile di Londra, Il 24 settembre 2020 papa Francesco ha accolto la sua rinuncia all'incarico di prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi e ai "diritti connessi al cardinalato": ha quindi conservato il titolo cardinalizio, ma ha chiuso con ogni incarico nella Curia romana. In sospeso, però, resta il diritto di voto nel conclave, tecnicamente perso ma mai stabilito, deciso dai Cardinali solo dopo la morte di Papa Francesco

LA CONDANNA
- Il 16 dicembre 2023, Becciu è stato ufficialmente condannato a cinque anni e sei mesi di reclusione e all'interdizione perpetua dai pubblici uffici, nonché a una multa di 8 mila euro per peculato da una sentenza del Tribunale di prima istanza della Città del Vaticano. Il cardinale è stato il primo ad essere giudicato da un tribunale composto esclusivamente da magistrati laici nel corso di un giudizio durato 86 udienze e per più di due anni. Becciu ha presentato ricorso in appello

LE MOTIVAZIONI: IL PALAZZO DI LONDRA
- Secondo quanto dicono le motivazioni, rese note a ottobre 2024, Becciu è stato ritenuto colpevole di peculato (uso illecito di denaro e beni da parte di chi li gestisce per motivi legati al ruolo) per tre capi di imputazione: il primo è la compravendita del palazzo di Londra in Sloane Avenue con fondi elargiti a favore di Raffaele Mincione, ritenuta "una operazione estremamente rischiosa". La somma investita è di 200 milioni e 500 mila dollari, "pari a circa un terzo delle disponibilità all'epoca della Segreteria di Stato"

IL CASO
- Ma cosa sappiamo di questa vicenda riguardante la casa di Londra? L'enorme somma era stata versata tra il 2013 e il 2014 su disposizione di Becciu per la l'acquisto di quote di Athena Capital Commodites, un fondo speculativo (vale a dire un investimento ad alto rischio) collegato a Raffaele Mincione. Le caratteristiche altamente speculative comportavano un "forte rischio sul capitale senza alcuna possibilità di controllo della gestione": da qui le ragioni della condanna di peculato

L'IMMOBILE DI SLOANE AVENUE
- I soldi sarebbero poi finiti sull' immobile di Sloane Avenue a Londra: si trattava di un antico magazzino di Harrods nell'esclusivo quartiere di Chelsea. Eretto nel 1911, all'epoca serviva come deposito per il più famoso department store del mondo, che a tutt'oggi si affaccia sulla Brompton Road a Knightsbridge, tempio mondiale dello shopping e meta di 15 milioni di visitatori all'anno. Venduto nel 2022, ha fruttato alla Santa Sede 186 milioni di sterline

LE MOTIVAZIONI: I FINANZIAMENTI ALLA COOPERATIVA
- Altra motivazione per cui Becciu sarebbe colpevole di peculato è legata ai finanziamenti elargiti alla cooperativa Spes del fratello di Becciu, Antonino, in quanto, nonostante la natura caritativa, non è possibile elargire fondi tra i propri congiunti fino al quarto grado di parentela

LE MOTIVAZIONI: I FONDI A CECILIA MAROGNA
- Da ultimo Becciu sarebbe responsabile di peculato anche per i fondi donati a Cecilia Marogna, circa 600 mila euro, inizialmente chiesti per salvare una suora rapita in Mali e poi utilizzati per comprare vestiario, arredamenti e beni di lusso.

BECCIU: "ESTRANEO AL PECULATO E MAI TOCCATO L'OBOLO DI SAN PIETRO"
- Becciu a questo proposito si è sempre dichiarato estraneo, sostenendo di essere estraneo alle accuse di peculato e di non aver mai toccato l'obolo di San Pietro, l'offerta che i fedeli fanno al Papa per le missioni e le opere di carità

LA CAUSA PERSA A COMO
- Inoltre, il 10 novembre 2022 il tribunale di Como ha condannato in primo grado il cardinal Becciu a risarcire mons. Perlasca e la sua amica Genoveffa Ciferri, rilevando nun "abuso dello strumento processuale" da parte del porporato nella causa intentata contro i due per danno non patrimoniale da reato. Becciu è stato condannato a rifondere le spese processuali a Perlasca e alla Ciferri e a risarcire Perlasca per il danno subito

LA CAUSA PERSA CONTRO L'ESPRESSO
- A novembre 2022 Becciu è stato inoltre costretto a risarcire di 40 mila euro di spese processuali l'Espresso: in primo grado i giudici di Sassari hanno stabilito che le inchieste sugli scandali finanziari riconducibili al porporato erano fondate, oltre che scritte in modo duro ma non offensivo

IL CASO PELL
- In passato il nome di Becciu venne tirato in ballo anche in Australia, nell'ambito del processo per pedofilia che vedeva coinvolto un altro cardinale, George Pell, poi assolto. Secondo alcune indiscrezioni di stampa, infatti, Becciu avrebbe disposto bonifici per 700 mila euro a diverse persone per sostenere la tesi accusatoria. Indiscrezioni che poi, però, si rivelarono infondate come confermarono gli stessi investigatori australiani