
Coronavirus, proseguono test su vaccini: dove vengono sviluppati e a che punto sono. FOTO
I numerosi progetti in corso, i problemi legati alle sperimentazioni, i rischi per la sicurezza connessi a una ricerca e a un percorso di sviluppo troppo affrettati: ecco dove siamo arrivati nella corsa al vaccino contro il virus. Sono almeno 190, sparsi dagli Usa alla Cina, dall'Europa all'India, i prodotti in fase di test

Sono almeno 190 i vaccini contro il coronavirus in fase di sperimentazione in tutto il mondo e di questi sarebbero almeno 16 sono quelli che sono entrati in fase di sperimentazione clinica. Sono i dati forniti dal monitoraggio effettuato dal Milken Institute di Santa Monica, in California
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Tra quelli che sono in fase più avanzata di sperimentazione e sono ormai abbondantemente avviati alla fase conclusiva, c'è quello dello Jenner Institute di Oxford
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Il vaccino è realizzato in collaborazione con Advent Srl di Pomezia ed è in fase di sperimentazione clinica in Brasile, in Gran Bretagna e in Sudafrica
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A buon punto il percorso anche in Russia. Il ministero della Difesa russo e il Centro nazionale di ricerca per epidemiologia e microbiologia del Gamalei hanno avviato la fase finale delle sperimentazioni cliniche su un vaccino contro il nuovo coronavirus

Secondo il Ministero della Difesa russo, "un primo gruppo di volontari è stato sottoposto a trattamento per valutare la sicurezza e la tollerabilità del vaccino"

I dati ottenuti dal centro, ha detto il Ministero, "dimostrano che i volontari stanno formando una risposta immunitaria dopo iniezioni del vaccino"

Anche in Europa sono stati avviati nuovi prodotti che dovrebbero a breve entrare in fase sperimentale. I ricercatori dell'Università di Lovanio, in Belgio, dichiarano di aver sviluppato un vaccino candidato contro il nuovo coronavirus, chiamato "RegaVax", adattando un vaccino contro la febbre gialla

"Se tutto procede secondo i piani, vogliamo iniziare i primi test clinici sull'uomo prima della fine dell'anno", ha dichiarato Kai Dallmeier, uno dei ricercatori che hanno lavorato al vaccino belga

Anche negli Stati Uniti c'è fermento nella ricerca. Il governo ha infatti ammesso il prodotto elaborato da Novavax tra quelli ammessi al programma Warp Speed, lanciato con l'obiettivo di accelerare la realizzazione e poi la sperimentazione dei vaccini contro il coronavirus

Oltre un miliardo e mezzo è il finanziamento riconosciuto alla società Novavax per sviluppare un vaccino e preparare 100 milioni di dosi entro il 2021. L'esborso coprirà tutti i costi di test, produzione e distribuzione del futuro prodotto

Quello con Novavax è il maggior accordo mai raggiunto fino a ora tra un ente pubblico e un privato. I maggiori fino a poche settimane fa erano quelli stipulati dall'agenzia Barda con Astrazeneca (1,2 miliardi) e Johnson & Johnson (un miliardo)

Una questione che preoccupa in merito allo sviluppo del vaccino è la fretta che in tutto il mondo le autorità sanitarie e le aziende stanno dimostrando nel tentativo di arrivare a un prodotto efficace. A preoccupare è il fatto che un percorso di sviluppo così accelerato non ha precedenti, e comporta potenziali rischi

A sollevare il caso sono state anche le autorità indiane: l'Accademia delle scienze del Paese considera le tempistiche indicate dalle aziende locali "irragionevoli e senza precedenti"

Le aziende indiane attualmente in lizza per la ricerca di un vaccino efficace sono sei, e dalla scorsa settimana il governo ha accordato alle due imprese Bharat Biotech e Zydus Cadila il permesso di avviare la sperimentazione sugli esseri umani

Molti scienziati ritengono che sia assurdo pensare di dimostrare l'efficacia e la sicurezza di un vaccino in meno di 2 mesi e che ci sia il rischio che un vaccino così sviluppato possa essere inefficace o avere effetti collaterali dannosi

Sta affrontando alcuni problemi, intanto, uno dei prodotti più promettenti, il vaccino cinese della Cansino, che era stato avviato alla sperimentazione anche sui militari dell'Esercito Popolare di Liberazione

Questo vaccino viene prodotto inserendo la proteina spike del coronavirus in un comune virus del raffreddore chiamato adenovirus 5, che può infettare l'uomo ma è stato modificato in modo da non potersi più replicare

In uno studio riportato il 13 giugno su Lancet, si legge che il vaccino di CanSino ha innescato la produzione di anticorpi contro la proteina Spike. Ma molti volontari avevano già anticorpi preesistenti contro l'adenovirus, sollevando preoccupazioni che ciò potesse indebolire la loro risposta al vaccino