
Pizza Hut dichiara il fallimento negli Usa: troppi debiti causa coronavirus. FOTO
I debiti della controllante Npc International hanno imposto al colosso statunitense la presentazione dell’istanza di fallimento. A pesare sulla decisione un debito di quasi un miliardo di dollari, maturato anche a causa della pandemia. LA FOTOGALLERY

Pizza Hut, il gigante statunitense della ristorazione, abbassa le saracinesche. La catena ha dichiarato bancarotta negli Usa a causa dei troppi debiti maturati dal società controllante, la Npc International

Anche a causa della pandemia di coronavirus, la Npc International ha maturato un debito di quasi un miliardo di dollari. Oltre a Pizza Hut, ha presentanto istanza di fallimento anche un'altra catena appartenente al gruppo, i ristoranti Wendy's
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Si chiude così - perlomeno negli States - la storia di un altro mito americano. Pizza Hut, dopo più di sessant'anni di attività, conta 18 mila ristoranti aperti in cento Paesi

Le difficoltà non interessano solo gli Usa. Nei giorni scorsi diversi dipendenti della catena in Gran Bretagna hanno protestato, a Londra, per il mancato pagamento degli stipendi

Pizza Hut e i ristoranti Wendy's, negli Stati Uniti, davano lavoro a più di 40mila persone

Uno dei primi slogan pubblicitari di Pizza Hut recitava: "non scegliete noi solo per la pizza italiana ma per il nostro modo di essere, perché noi rendiamo felici le persone"

Famosissima in tutto il Paese la pizza della catena partiva dalla ricetta tradizionale italiana, declinandola secondo le preferenze statunitensi e quindi proponendo anche ingredienti molto insoliti, come ad esempio l'ananas
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La storia della catena nasce nel 1958, quando Dan e Frank Carney, due fratelli, si fanno prestare 600 euro dalla madre per mettere in piedi il loro business

La prima pizzeria ha aperto a Wichita, nello Stato del Kansas

Nel giro di un anno i due hanno aperto il secondo ristorante, a Topeka, sempre nel Kansas. Vent'anni dopo la catena poteva contare già su quattromila punti vendita in tutto il Paese

Uno dei punti forti è sempre stata la consegna a domicilio, che cominciò ad essere effettuata sin dai primi tempi per volere dei fratelli Carney

Una volta raggiunto il successo i due fratelli, appena cinquantenni, vendettero la catena alla PepsiCo per più di 300 milioni di dollari

Successivamente la catena è stata acquistata dalla Yum, legata al gruppo Npc International

Sotto questa proprietà Pizza Hut ha battutto tutta una serie di primati. È stata la prima ad andare su Facebook, a lanciare una app su iPhone e a entrare sulle console dei videogamers, che così potevano ordinare senza smettere di giocare
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Nel tentativo disperato di risanare i debiti, la catena due anni fa era diventata anche sponsor ufficiale della Nfl, il campionato di football americano. Tentativo che, però, anche a causa del coronavirus non ha portato i risultati sperati
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