Lo riferisce Downing Street. In giornata anche il suo supplente, Dominic Raab, aveva comunicato che il primo ministro era in fase di miglioramento. Nel Regno Unito 881 nuovi decessi per Covid-19 nelle ultime 24 ore, oltre 65mila i positivi accertati
Il premier britannico Boris Johnson è uscito dalla terapia intensiva ed è stato riportato al reparto generale del St Thomas Hospital, dove riceverà “un attento monitoraggio”. Lo comunica Downing Street. Johnson, affetto da Covid-19 (GLI AGGIORNAMENTI - LO SPECIALE), era ricoverato in rianimazione dalla sera del 6 aprile. Nel primo pomeriggio del 9 aprile un portavoce di Downing Street aveva detto che il primo ministro aveva trascorso “una notte positiva” ed era “su di morale”. I miglioramenti sono stati confermati nel tardo pomeriggio dal supplente di Johnson, il ministro degli Esteri Dominic Raab (CHI È): “Continua a fare progressi positivi”, aveva detto Raab nella conferenza stampa giornaliera, aggiungendo che “i suoi pensieri e le sue preghiere” sono per i cari delle vittime e per il personale sanitario. Secondo gli ultimi dati forniti dal ministero della Sanità londinese, nelle ultime 24 ore il Regno Unito ha registrato 881 morti per coronavirus, poco meno del record di 938 decessi di ieri (LE TAPPE DELL'EPIDEMIA - LE FOTO SIMBOLO - LA MAPPA GLOBALE DEL CONTAGIO).
Quinto giorno in ospedale per Johnson
Per il premier britannico quello di oggi è il quinto giorno trascorso in ospedale al St Thomas di Londra (LA FOTOSTORY DEL PREMIER BRITANNICO - PERSONE MANDANO FIORI A DOWNING STREET). È uscito dalla terapia intensiva dopo tre giorni di ricovero, reso necessario in seguito all’aggravarsi dei sintomi del contagio.
Oltre 65mila casi accertati nel Paese
Al 9 aprile il Regno Unito ha registrato 7.978 vittime dell’epidemia. I positivi al Covid-19 accertati sono 65.077, con una curva di crescita in calo a 4mila nuovi casi al giorno. Il picco della pandemia nel Paese è atteso non prima della settimana prossima. Per questo Raab, facente funzioni di premier, ha detto oggi che le restrizioni imposte dal governo quasi 3 settimane fa “stanno avendo un impatto” ma “è troppo presto per trarre conclusioni” e anche per revocarle. La serrata, ha aggiunto, resterà in vigore “fino a quando non avremo prove che dimostrino che saremo passati oltre il picco” dell’epidemia. La prossima verifica è fissata per lunedì 13 aprile.