Le prime analisi sembrano aver escluso un rogo doloso e la pista accidentale appare più plausibile. A causare il fuoco potrebbe essere stato un corto circuito tra il sottotetto e i ponteggi. Gli inquirenti vogliono anche fare luce su eventuali responsabilità
Un guasto elettrico tra il sottotetto e i ponteggi (L'IPOTESI CORTOCIRCUITO). È questa la principale ipotesi a cui lavora la Procura di Parigi, che deve fare luce sulle cause dell’incendio che ha devastato Notre Dame. Le prime analisi, infatti, sembrano aver escluso un rogo doloso e la pista accidentale appare più plausibile. Dopo aver scoperto cosa ha originato le fiamme, bisognerà anche chiarire se ci sono state mancanze e responsabilità. L’inchiesta è per “danneggiamento colposo tramite incendio” (LA DISTRUZIONE - PRIMA/DOPO - L'INTERNO DOPO IL ROGO - OMAGGIO DELLE STAR - IL MONDO PIANGE CON QUASIMODO E TOUR EIFFEL).
Ipotesi guasto elettrico
Le prime ipotesi degli esperti sulle cause del rogo parlano di un guasto elettrico tra il sottotetto e i ponteggi, installati nelle scorse settimane per il restauro della guglia. I ponteggi avevano al loro interno luci, ascensori, impianti di videosorveglianza: per la procura di Parigi, il corto circuito potrebbe essere una delle cause più plausibili delle fiamme.
Da chiarire le eventuali responsabilità
Gli inquirenti, oltre che sulle cause, vogliono fare luce anche sulle eventuali responsabilità. In particolare, sotto la lente ci sono i 23 minuti trascorsi tra il primo e il secondo allarme antincendio (LE POLEMICHE). Il primo è scattato nella cattedrale alle 18.20: qualcuno, da chiarire se un tecnico o un vigilantes, è andato a controllare ma non ha rilevato nulla e ha deciso che si trattava di un falso allarme. In realtà, il fuoco stava già invadendo il sottotetto. Il secondo allarme è scattato alle 18.43: a quel punto le fiamme erano già alte e visibili e il tempo perso sarebbe stato essenziale per i vigili del fuoco. I pompieri, rallentati dal traffico e dalle persone ferme a guardare l’incendio, sono arrivati quando la parte centrale della cattedrale era già divorata dal fuoco. Le operazioni di spegnimento sono iniziate alle 19 (IL ROBOT DEI POMPIERI). La scarsa visibilità, all’inizio, ha reso ancora più difficoltoso capire come agire per evitare il peggio (cioè il crollo della cattedrale). Poi è stata scelta una strategia: circoscrivere l’incendio alla parte centrale e cercare di salvare il campanile, le due torri e la struttura della chiesa. Poco dopo, sono crollati la guglia centrale e il tetto. Salve le due torri. Ancora da verificare, però, la tenuta statica dell’edificio (ANNI PER LA RICOSTRUZIONE - OPERE D'ARTE IN SALVO - IL CAPPELLANO EROE).