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Notre Dame, per il restauro della cattedrale ci vorranno anni

Mondo
Foto Getty

"Serviranno 15-20 anni", ipotizza Patrick Palem, direttore di Socra, ente che si occupa di restauro di monumenti. Il ministro francese della Cultura Franck Riester assicura: "Lo Stato si assumerà proprie responsabilità". Intanto è gara di donazioni per la ricostruzione

Per il restauro della cattedrale di Notre Dame di Parigi, devastata il 15 aprile da un violento incendio (GLI AGGIORNAMENTI IN DIRETTA), ci vorranno “mesi e anni”: lo ha detto il ministro francese della Cultura, Franck Riester, spiegando che è ancora "troppo presto" per valutare la durata precisa della ristrutturazione. A ipotizzare una prima stima dei tempi è Patrick Palem, direttore di Socra, ente che si occupa di restauro di monumenti, che su Le Monde parla di 15-20 anni necessari. Secondo l’esperto “la priorità è un progetto su vasta scala, che potrebbe richiedere tra i quindici e i venti anni, probabilmente per un costo di diverse centinaia di milioni di euro”. In ogni caso, ha aggiunto il ministro Riester ai microfoni di France Info – “ci vorrà tanto tempo e bilanci molto importanti". Riester ha poi ricordato che "i due terzi del tetto sono andati in fumo" e che la "guglia è crollata all'interno della cattedrale, creando un buco nella volta" (IL VIDEO DEL CROLLO), anche "una parte delle vetrate" è andata "distrutta". Per la ricostruzione si è tenuta una riunione dei ministri del governo francese. (LE FOTO PRIMA E DOPO - L'INTERNO DOPO IL ROGOI PRECEDENTI).

Quadri e vetrate da restaurare

Riester ha aggiunto che all'interno di Notre Dame le vetrate intatte dovranno "essere smontate, preservate, restaurate". Tra l'altro, numerose opere d'arte sono ancora nella struttura, in particolare dei grandi quadri (LE OPERE D’ARTE SALVATE). "Le squadre del ministero della Cultura sono sul posto per valutare i danni e vedere in che modo si possono portare via per poi spolverarli, deumidificarli, tenerli in appropriati luoghi di conservazione per cominciare il restauro", ha spiegato. "Il tesoro di Notre-Dame è salvo. È stato tutto messo in sicurezza in comune", ha proseguito Riester, salutando il "coraggio straordinario" dei pompieri.  

Già tante donazioni per la ricostruzione

"Lo Stato si assumerà le proprie responsabilità", ha continuato il ministro Riester, citando, tra l'altro, la grande colletta nazionale che consentirà di raccogliere una "somma finanziaria molto importante". Per contribuire al restauro si sono già mossi i colossi del lusso, aderendo così all’appello lanciato dal presidente francese Emmanuel Macron nella serata dell'incendio. Duecento milioni arriveranno da Bernard Arnauld, magnate del gruppo Lvmh (che comprende marchi come Fendi, Bulgari, Christian Dior, Bulgari, Louis Vuitton). Altri 100 milioni saranno donati dall’altro tycoon del lusso francese Francois-Henri Pinault (a capo del gruppo di cui fanno parte Gucci, Saint Laurent e Balenciaga). Anche l'Ile de France, la regione di Parigi, ha stanziato 10 milioni di euro. Sulla raccolta dei fondi per la ricostruzione il sindaco di Parigi Anne Hidalgo ha proposto "una conferenza internazionale di donatori": un'occasione di confronto tra esperti e finanziatori.

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