
Si aggrava il bilancio delle esplosioni che hanno colpito il Paese a pochi giorni dalla fine del Ramadan. La maggior parte delle vittime a Parachinar. Colpite anche Quetta (25 morti) e Karachi (4 funzionari di polizia uccisi)

Una serie di attentati ha colpito il Pakistan a pochi giorni dalla fine del Ramadan. In meno di 24 ore, gli attacchi hanno provocato nel Paese più di cento morti e centinaia di feriti. E il bilancio continua ad aggravarsi –
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La maggior parte delle vittime a Parachinar, nel territorio tribale della Kurram Agency, al confine con l'Afghanistan: ieri c’è stato un duplice attentato in una zona in cui c’è un affollato mercato e una stazione di autobus –

Fonti militari e sanitarie hanno riferito che il numero delle vittime è salito a 67. Ma negli ospedali sono ricoverate più di 300 persone, numerose in gravissime condizioni. L’attentato contro gli sciiti è avvenuto in un’area affollata da persone che stavano lasciando la città prima del Eid-ul-fitr, che segna la fine del Ramadan. Due le bombe esplose a distanza ravvicinata –
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Colpita anche Quetta, capoluogo del Baluchistan: qui i morti sono almeno 25 –
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A scoppiare è stata una autobomba con circa 75 chili di esplosivo –

L’esplosione ha investito un check-point vicino al principale commissariato di polizia della città. Oltre ai civili, tra le vittime, ci sono anche agenti di polizia –
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A Karachi, nel terzo attentato di ieri, sono stati uccisi quattro funzionari di polizia –
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Gli agenti di polizia sono stati uccisi, nel Pakistan meridionale, da un gruppo di uomini armati mentre erano seduti al tavolo esterno di un ristorante –
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L'attentato di Parachinar è stato rivendicato dal movimento talebano anti-sciita pachistano Lashakar-e-Jhangvi Al-Alami (Lej-Alami). Gli attacchi di Quetta e di Karachi, invece, sono stati rivendicati dal movimento radicale talebano Jamaat ul Ahrar (JuA) –
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