Così il procuratore facente funzione di Bergamo Maria Cristina Rota alla domanda se, dopo le audizioni del premier Giuseppe Conte e dei Ministri Speranza e Lamorgese sulla mancata zona rossa a Nembro e Alzano, si possano o meno configurare responsabilità penali
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"La questione è complessa e sarà approfondita all'esito della ricostruzione in fatto". Così il procuratore facente funzione di Bergamo Maria Cristina Rota si è limitata a rispondere alla domanda se, dopo le audizioni del premier Giuseppe Conte e dei Ministri Speranza e Lamorgese sulla mancata istituzione di una zona rossa a Nembro e Alzano Lombardo, si possano o meno configurare responsabilità penali o se la scelta di Palazzo Chigi sia da considerare come atto politico e quindi insindacabile.
Della vicenda ha parlato oggi anche il sindaco della città orobica, Giorgio Gori: "La decisione di istituire la zona rossa poteva essere presa sia dalla regione che dal governo. Non credo sarà facile accertare le responsabilità". "Credo che la zona rossa avrebbe dovuto essere istituita alla fine di febbraio”, ha invece affermato Claudio Cancelli, il sindaco di Nembro.
Intanto Attilio Fontana, governatore della Lombardia, ha scritto un post su Facebook parlando della gestione dell'emergenza da parte della regione: "Il tempo è galantuomo e dopo le offese, gli insulti e le minacce la verità sul buon operato della Regione Lombardia sta emergendo dalle inchieste e dai dati ufficiali". Fontana ha anche comunicato che le mascherine rimarranno obbligatorie fino al 30 giugno.
Nel frattempo, sono 5.700 le prenotazioni arrivate nel giorno di apertura per la campagna di test sierologici gratuiti voluta dal Comune di Bergamo. Per la precisione, riferisce L'eco di Bergamo, 5.704. Quindi più del 10% dei cinquantamila posti disponibili. (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI)
18:47 - Fase 3: a Milano riparte lo shopping, code in centro
Coda per entrare alla Rinascente, coda davanti all'Apple store, tanta gente con mascherina e pacchetti in Galleria Vittorio Emanuele: a Milano riprende, almeno in parte lo shopping. Complice anche in mattinata il bel tempo in tanti hanno deciso di fare un giro in centro nonostante l'obbligo della misurazione della febbre prima di entrare in ogni negozio e di utilizzare il gel disinfettante. Si tratta comunque di una ripresa parziale come dimostrano i dati di Confcommercio secondo cui nei negozi e nelle boutique entra il 69% di clienti in meno rispetto al periodo prima dell'epidemia di Coronavirus.
18:30 - Comitato Verità vittime coronavirus: "Colpa di Regione e Governo"
"Sulla zona rossa ormai è scontro politico fra Regione Lombardia e Governo ma per noi sono colpevoli entrambi": Roberto Fugazzi, del comitato popolare Verità e giustizia per le vittime da Covid 19, lo spiega all'ANSA reduce da due manifestazioni di oggi, prima un presidio davanti all'ospedale di Alzano e poi un'assemblea pubblica a Bergamo davanti alla sede dell'Ats (l'ex Asl). "Si sono piegati al volere degli industriali e hanno fatto un rimpallo per 15 giorni" aggiunge. La questione della zona rossa però non lo appassiona: "Quello che a noi interessa è capire chi ha determinato la riapertura dell'ospedale di Alzano il 23 febbraio" in questo modo, a suo dire, innescando i contagi. Da cittadino di Alzano, spiega che "qui la gente è spaventata ancora. Ognuno ha un morto da piangere".
17:59 - Striscioni a Nembro, 'ci avete preso in giro'
'I nostri morti non li abbiamo salutati. Ci avete preso in giro e non tutelati. Abbiamo dovuto piangere e lavorare ma se c'è giustizia qualcuno dovrà pagare' è quanto scritto su uno striscione appeso da un gruppo di ragazzi davanti al Comune di Nembro ieri, mentre i pm di Bergamo erano a Roma per ascoltare il premier Giuseppe Conte e i ministri Roberto Speranza e Luciana Lamorgese. Oltre a questo, rimosso dai vigili, i ragazzi avevano messo un altro striscione dal Cimitero con scritto 'Il vuoto senza voi è immenso... dolore, fiori e lacrime hanno senso se ogni giorno mi alzo e vi penso. Giustizia per tutti'. Ed è questo il sentimento della gente della cittadina bergamasca dove dal 23 febbraio al 30 aprile sono morte 183 persone: il desiderio di conoscere il motivo di tante morti, e di sapere se e come si potevano evitare. E anche di trovare un colpevole: per qualcuno il premier, per altri la Regione. "Mi auguro che davvero ci sia giustizia" ha commentato qualcuno sulla pagina Facebook 'Sei di Nembro se..' sotto la fotografia degli striscioni. C'è rabbia per quella mancata zona rossa e per i defunti che non sono riusciti nemmeno a salutare. Per questo in loro memoria è stata organizzata una messa il 23 giugno al campo sportivo a cui sono state invitate le famiglie di tutti e 183 defunti.
17:33 - In Lombardia 210 positivi e 23 decessi
Con 9.474 tamponi effettuati è di 210 il numero di nuovi positivi al Coronavirus in Lombardia (una percentuale quindi del 2,2% rispetto ai tamponi). Dall'inizio dell'epidemia i contagiati sono dunque 91.414. Sono 23 i decessi registrati per un totale di 16.428, mentre continua a scendere il numero dei ricoverati: 96 in terapia intensiva (uno meno di ieri) e 2.252 negli altri reparti (in diminuzione di 105).
17:13 - PM Bergamo: "Questione complessa stabilire se reato zona rossa"
"La questione è complessa e sarà approfondita all'esito della ricostruzione in fatto". Così il procuratore facente funzione di Bergamo Maria Cristina Rota si è limitata a rispondere alla domanda se, dopo le audizioni del premier Giuseppe Conte e dei Ministri Speranza e Lamorgese sulla mancata istituzione di una zona rossa a Nembro e Alzano, si possano o meno configurare responsabilità penali o se la scelta di Palazzo Chigi sia da considerare come atto politico e quindi insindacabile.
15:16 – Il sindaco di Nembro: “Dovevano fare la zona rossa a fine febbraio”
"Credo che la zona rossa avrebbe dovuto essere istituita alla fine di febbraio. A marzo, quando l'Istituto Superiore di Sanità con una nota ha ritenuto ci fossero le condizioni per attuare misure restrittive come a Codogno e nel Lodigiano, la situazione era già fuori controllo. L'epidemia non era più confinata nei nostri due comuni ma era già ampiamente diffusa e quindi il provvedimento da prendere doveva essere più drastico". Claudio Cancelli, il sindaco di Nembro, il comune che assieme ad Alzano Lombardo è al centro della questione della mancata zona rossa nella Bergamasca, ritiene "coerente" la decisione presa da Giuseppe Conte così come il premier ha ricostruito ieri ai magistrati di Bergamo che lo hanno sentito. Il primo cittadino precisa che i suoi commenti si riferiscono a quanto ha letto sulla stampa e aggiunge che quella del capo del Governo, che il 7 marzo ha disposto di trasformare in zona rossa tutta la Lombardia , "è una assunzione di responsabilità rispetto a una scelta che lui ha ritenuto la più coerente".
Cancelli spiega che in quei giorni tra fine febbraio e marzo, prima del lockdown dell'intera Lombardia, "noi come sindaci non avevamo i dati dell'andamento epidemiologico generale dei contagi ma solo quello dei nostri comuni. Nel mio indicavano un andamento deciso, ma il quadro regionale sfuggiva". Questo anche perché "uno degli elementi di criticità è che la prefettura non ha mai convocato un tavolo con noi. Se lo avesse fatto - prosegue il sindaco al telefono con l'ANSA - avremmo avuto una consapevolezza completa di come si stava evolvendo la situazione e quali erano le decisioni da prendere". Ma quando il 6 marzo è stata trasmessa la nota dell'Iss "anche alcuni dei sindaci dei paesi vicini mi dicevano che era tardi perché i numeri anche da loro erano cresciuti". Quindi se si doveva procedere con la 'cinturazione' della zona, "andava fatto a fine febbraio. Poi si è lasciato passare il tempo con il risultato che l'intervento" su Nembro e Alzano "non era più sufficiente". Infine Cancelli ritiene "sia stato un grave errore" quello commesso dal Governo e da Regione Lombardia: "Non hanno saputo superare gli schieramenti politici. Non c'è stata una scelta di coesione istituzionale su un problema che non era legato ai singoli partiti ma era trasversale".
13:27 - Bergamo, nelle denunce citati documenti di imprese e sindacati contro zona rossa
Nelle denunce presentate dai parenti delle vittima di Coronavirus, riuniti nel Comitato "Noi denunceremo", si chiede perché non sia stata istituita la zona rossa in Valseriana e si cita un documento del 27 febbraio in cui - si legge nelle denunce - imprese e sindacati scrivono che "dopo i primi giorni di emergenza, è ora importante valutare con equilibrio la situazione per procedere a una rapida normalizzazione, consentendo di riavviare tutte le attività ora bloccate", evitando di "diffondere sui mezzi di informazione una immagine e una percezione, soprattutto nei confronti dei partner internazionali, che rischia di danneggiare durevolmente il nostro made in Italy e il turismo". Il documento è sottoscritto da Abi, Coldiretti, Confagricoltura, Confapi, Confindustria, Alleanza delle cooperative, Rete Imprese Italia, Cgil, Cisl, Uil. Il 28 febbraio, sottolinea il Comitato, "Confindustria Bergamo lancia uno spot con l'hashtag #Bergamoisrunning, un video in inglese che ha l'obiettivo di tranquillizzare i partner stranieri in cui si dice che il rischio nella zona è basso, che l'Italia ha preso ampie misure di protezione e che le operazioni delle aziende bergamasche non sono contagiose".
13:22 - Fontana: "Mascherine obbligatorie fino al 30 giugno"
"Ho deciso di mantenere l'obbligo delle mascherine sino al 30 giugno, una decisione difficile ma supportata da evidenze scientifiche". Lo scrive il governatore della Lombardia, Attilio Fontana, su Facebook, citando uno studio coordinato dal premio Nobel per la chimica Mario J. Molina dell'Università della California, secondo il quale "grazie all'uso delle mascherine sono stati evitati 78.000 contagi e altre vittime". Poi ha aggiunto: "Ho chiesto questo ulteriore sacrificio ai lombardi, che dovranno sopportare anche il caldo di giugno ma non possiamo abbassare la guardia, non possiamo cedere ad un virus subdolo, invisibile e sempre pronto a colpirci".
13:12 - Fontana: "Sta emergendo la verità sul buon operato della Lombardia"
"Il tempo è galantuomo e dopo le offese, gli insulti e le minacce la verità sul buon operato della Regione Lombardia sta emergendo dalle inchieste e dai dati ufficiali". Lo scrive su Facebook il presidente della Lombardia Attilio Fontana. "Restano i pochi incivili da tastiera a promuovere infondate tesi complottiste, false e prive di ogni ragionevole fondamento mentre la verità sta emergendo con tutta la sua forza", conclude.
12:14 - Stati Generali, Sala: “La partecipazione dei sindaci è fondamentale”
A Roma hanno preso il via gli Stati generali promossi dal governo e il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, è tornato a dire sulla sua pagina Facebook che "la partecipazione dei sindaci è fondamentale. Vivono il territorio e spesso hanno più esperienza di tanti ministri. Non è polemica ma realtà". "Personalmente non chiedo di partecipare, mi sentirei ben rappresentato dal Presidente dell'Associazione dei Comuni, il sindaco di Bari, Antonio Decaro - ha aggiunto -. Questo perché il punto non è il portare gli interessi di Milano a quel tavolo, per quello ci penso io, in ogni occasione, ma l'esperienza dei sindaci su infrastrutture, ambiente, politiche sociali". "Sospendiamo il giudizio sulla loro utilità o meno, lo vedremo a lavori completati", ha spiegato il sindaco. "Nella mia esperienza perché funzionino è comunque fondamentale che chi li convoca, in questo caso il premier, abbia una piattaforma ben definita da sottoporre alla critica dei partecipanti - ha concluso - altrimenti si rischia il brainstorming infruttuoso".
12:21 - In Lombardia test ai donatori del sangue per raccolta plasma
Partirà il 22 giugno il progetto della Regione Lombardia con Areu e Avis Lombardia per analizzare il plasma dei donatori di sangue e raccogliere il plasma iperimmune. Il protocollo prevede un ampio coinvolgimento dei donatori volontari periodici di plasma, che saranno sottoposti a test sierologici e contestualmente al tampone per verificare la presenza di anticorpi specifici per SARS-CoV-2. Questo, spiega una nota della Regione, permetterà di effettuare uno studio sulla presenza e sulla durata degli anticorpi su una popolazione vasta e tipicamente asintomatica, con il coinvolgimento di circa 20.000 donatori, grazie anche al contributo dell'intero sistema trasfusionale lombardo. "La Regione Lombardia provvederà a eseguire test sierologici a tutti i donatori di plasma che al momento della donazione sceglieranno, su base volontaria, di partecipare al programma", ha spiegato l'assessore regionale al Welfare Giulio Gallera, sottolineando "l'importante valore anche nel campo della ricerca, perché ci permette di effettuare uno studio specifico sulla presenza degli anticorpi nei donatori che verrà analizzata anche a distanza di sei mesi". Per il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana è "un lavoro di squadra nella ricerca di una cura contro il Covid-19 ma anche un invito a donare proprio in occasione della Giornata Mondiale del Donatore: un gesto tanto semplice quanto di fondamentale importanza. Grazie all'importante contributo di Avis Lombardia e dei suoi donatori, portiamo avanti il progetto della 'banca del plasma' e lavoriamo per raccogliere quanto più plasma possibile. Una speranza concreta nella lotta contro il Covid-19".
12:06 - Comitato Bergamo: "Giusto valutare ogni posizione"
Consuelo Locati, legale del Comitato "Noi denunceremo", che raccoglie parenti delle vittime da Coronavirus, valuta positivamente quanto sta accadendo nell'inchiesta della Procura di Bergamo in cui ieri sono stati sentiti il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e i ministri dell'Intento Luciana Lamorgese e alla Salute, Roberto Speranza. In particolare, il legale sottolinea le dichiarazioni del procuratore facente funzione, Maria Cristina Rota, sul fatto che la Procura stia indagando a 360 gradi sulla mancata applicazione della zona rossa nel Bergamasco. "Nelle denunce dei parenti delle vittime si fa riferimento a eventuali responsabilità governative, regionali, e anche di Confindustria di Bergamo e della Lombardia. Giusto che vadano valutate tutte le posizioni", ha concluso l'avvocato Locati.
11:54 - ArcelorMittal, test Covid nei siti di Milano, Genova e Novi Ligure
ArcelorMittal Italia ha deciso di effettuare una seconda tornata di test sierologici per i lavoratori dei siti di Genova, Novi Ligure e Milano. Lo annuncia una nota. I test, che ripartiranno la prossima settimana e verranno sempre effettuati gratuitamente e in base all'adesione volontaria dei dipendenti, sono una testimonianza concreta dell'impegno dell'azienda nella perdurante emergenza legata al Coronavirus. Nella prima fase del progetto, che si è svolta tra aprile e maggio, sono stati coinvolti tra Genova, Novi Ligure e Milano più di 1.200 dipendenti.
11:19 - Sanità, raggiunto accordo integrativo Covid 19 per dirigenti
Raggiunto l'accordo per le "ulteriori risorse aggiuntive" per i dirigenti medici e sanitari previste dal Decreto Rilancio per l'emergenza Covid-19. Lo annunciano i sindacati della dirigenza medica, sanitaria, veterinaria, professionale, tecnica e amministrativa del Servizio Sanitario Regionale sottolineando che "tutti i dirigenti del Ssr avranno la possibilità di percepire le quote previste dall'accordo di maggio al netto degli oneri contributivi e dell'Irap, che inizialmente erano comprese nella quota. Nonostante l'esiguità del premio, che non ristora dell'impegno profuso e del rischio corso - proseguono i sindacati - i medici, i sanitari, i veterinari e tutti gli altri dirigenti che hanno sorretto il servizio sanitario regionale durante la terribile pandemia potranno avere in busta paga tutte le risorse disponibili". Secondo i sindacati l'accordo prevede l'impegno ad aumentare le risorse, dato che il decreto Cura Italia e il Decreto Rilancio "permetterebbero a Regione Lombardia di aumentare i premi sinora previsti con risorse proprie". Da qui l'impegno delle parti ad effettuare "approfondimenti tecnici e politici" nelle prossime settimane.
10:48 - A Bergamo in un giorno 5.700 prenotazioni test
Sono 5.700 le prenotazioni arrivate nel giorno di apertura per la campagna di test sierologici gratuiti voluta dal Comune di Bergamo. Per la precisione, riferisce L'Eco di Bergamo, 5.704. Quindi più del 10% dei cinquantamila posti disponibili. Questo "ci rende ottimisti - ha sottolineato il capo di gabinetto del Comune, Cristophe Sanchez - la campagna ha l'intento di fare prevenzione nella diffusione del virus, ma anche quello di restituire a Bergamo la consapevolezza, fondata e certificata, di essere una città sicura". I prelievi partiranno lunedì a ritmo di circa duemila al giorno.
10:37 - A San Giovanni Bianco tamponi dopo test, solo 0,7% positivi
A San Giovanni Bianco, paese della Val Brembana in provincia di Bergamo, dove sono stati fatti controlli di massa il 39% della popolazione è venuto a contatto con il Coronavirus. E al momento lo 0,7% è ancora positivo. Lo riporta L'Eco di Bergamo. Sono stati 1675 i test sierologici (pagati dal Comune) su una popolazione di quasi 4.700 residenti, un campione quindi rappresentativo. Di questo il 39% è risultato avere gli anticorpi del Covid. E al successivo tampone (ne sono stati elaborati per ora 449) il 3% è risultato ancora positivo. Si tratta quindi dello 0,7% degli abitanti.
8:31 - In Lombardia ok a sagre, ma resta l'obbligodella mascherina
In Lombardia è confermato l'obbligo di indossare la mascherina fuori casa e di misurare la febbre nei ristoranti e ai dipendenti sui luoghi di lavoro. Questo prevede la nuova ordinanza - valida fino al 30 giugno - firmata dal governatore Attilio Fontana che dà il via libera a centri estivi, cinema, teatri, convegni e congressi, e alle sagre. Allineandosi al Dpcm, resta anche il no a manifestazioni fieristiche, attività in discoteche e sale da ballo mentre è consentita l'apertura delle sale giochi.
8:26 - In Lombardia dal 15 giugno riaprono cinema e centri estivi
Tra due giorni in Lombardia riapriranno i cinema e i centri estivi. Lo prevede la nuova ordinanza, valida fino al 30 giugno, del governatore Attilio Fontana.