Coronavirus, Conte: “Sono tranquillo, ho chiarito tutto ai pm”

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Il premier, che ieri è stato sentito come persona informata sui fatti in merito all'inchiesta sulla mancata zona rossa ad Alzano Lombardo e Nembro, in un colloquio con il direttore della Stampa ha detto: “Non temo avvisi di garanzia. Ho illustrato tutti i passaggi di quei terribili giorni in cui combattevamo contro un nemico invisibile. Non ho nulla da temere"

"Ai pm ho spiegato tutto per filo e per segno. Sono assolutamente tranquillo". Il premier Giuseppe Conte, in un colloquio con il direttore della Stampa Massimo Giannini, ha spiegato di aver “chiarito tutto quello che c'era da chiarire, ho illustrato tutti i passaggi di quei terribili giorni in cui combattevamo contro un nemico invisibile. Non ho nulla da temere". Nella giornata di venerdì 12 giugno, il presidente del Consiglio è stato sentito come persona informata sui fatti in merito all'inchiesta sulla mancata zona rossa ad Alzano Lombardo e Nembro (CORONAVIRUS: LO SPECIALE - GLI AGGIORNAMENTI LIVE).

Le parole di Conte ai magistrati

"Come ho detto ai magistrati - ha spiegato Conte -, la cronologia dei fatti è chiarissima: alla luce del quadro epidemiologico di cui disponevamo in quella prima settimana di marzo, non avrebbe avuto alcun senso chiudere solo i comuni di Alzano e di Nembro. Il nostro problema, già in quelle ore, era studiare soluzioni drastiche e immediate per tutta l'Italia. Ed è quello che abbiamo fatto. Perché - continua -, c'è una grande differenza tra le scelte che facemmo nei due comuni della bergamasca e quelle che invece prendemmo a Codogno e Vo' Euganeo. In questi ultimi due casi eravamo agli inizi della pandemia, e non avevamo ancora alcuna contezza dell'esistenza di altri focolai nel resto del Paese. Viceversa, quando abbiamo affrontato il caso di Alzano e Nembro eravamo già di fronte a un'emergenza nazionale. E l'abbiamo affrontata come tale - sottolinea - , applicando la zona rossa, o arancione, in tutto il territorio italiano". 

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Conte: “Non mi aspetto avviso di garanzia”

Alla domanda se è preoccupato che prima o poi possa scattare anche l'avviso di garanzia, Conte ha risposto: "Assolutamente no, io non sono ovviamente responsabile delle indagini, ma non mi aspetto alcun avviso di garanzia, né l'ho mai temuto. Come ho già detto più volte, ho la consapevolezza di aver agito in scienza e coscienza, ed ho la serenità di chi ha sempre concordato ogni passo con il Comitato Tecnico Scientifico". 

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“Offrirò un patto al centrodestra"

Conte si sofferma anche sugli Stati Generali al via oggi a Roma: "Ma quale passerella! Questi non sono gli Stati generali del presidente Conte, io sarò lì insieme ai miei ministri, non per smania di protagonismo, non per parlare ma per ascoltare. Dobbiamo ricostruire questo Paese", "noi non possiamo accontentarci di tornare come stavamo prima. Questa crisi deve essere l'occasione per dare finalmente il colpo di reni, con le grandi riforme che ci mancano da troppi anni. Stavolta abbiamo le risorse finanziarie per farlo, abbiamo una cornice europea che ce lo consente. È un'occasione che non dobbiamo sprecare". Il presidente del Consiglio parla anche del centrodestra: "Quando avremo finito gli Stati generali, e avremo fatto una sintesi delle idee per il rilancio, tornerò ad offrire un patto per le riforme a Salvini e Meloni, nella speranza che vogliano lavorare insieme a noi, in uno spirito di coesione nazionale".

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