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Zona rossa, pm Bergamo: “Questione complessa stabilire se reato”

Lombardia

Così il procuratore facente funzione di Bergamo Maria Cristina Rota alla domanda se si possano configurare responsabilità penali o se la scelta di Palazzo Chigi sia da considerare come atto politico e quindi insindacabile

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"La questione è complessa e sarà approfondita all'esito della ricostruzione in fatto". Così il procuratore facente funzione di Bergamo Maria Cristina Rota si è limitata a rispondere alla domanda se, nell'inchiesta sulla mancata istituzione di una zona rossa ad Alzano Lombardo e Nembro, si possano configurare responsabilità penali o se la scelta di Palazzo Chigi - di cui il capo del Governo, sentito ieri dai magistrati come persona informata sui fatti, si è assunto ogni responsabilità - sia da considerare come atto politico e quindi insindacabile (LA DIRETTA - TUTTI GLI AGGIORNAMENTI IN LOMBARDIA)

In base alle parole del procuratore Rota, i pm di Bergamo dovranno ora ricostruire, attraverso l'analisi delle dichiarazioni raccolte e della documentazione acquisita, i passaggi che ai primi di marzo hanno portato a creare zona rossa, non più solamente Nembro e Alzano Lombardo ma tutta la Lombardia, prima di arrivare a sciogliere il nodo definito "complesso". Si preannuncia quindi un lavoro istruttorio, forse anche con altre audizioni di testi, che si svolgerà incrociando le dichiarazioni messe a verbale, dagli esponenti del Governo a quelli della Regione fino ai rappresentanti degli industriali, con i documenti agli atti del filone di indagine, compresi quelli acquisiti durante la trasferta romana, e con i dati epidemiologici di quei giorni dei primi di marzo. Dati, questi, su cui dovrebbe essere già stata affidata, da quanto è trapelato, una consulenza a un esperto scelto dagli inquirenti. 

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