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Morte Belardinelli, PM chiede condanne fino a 5 anni e 8 mesi. Daspo per Ciccarelli

Lombardia
Polizia fuori dal San Vittore, dove viene celebrato il processo per le risse prima di Inter-Napoli (Agenzia Fotogramma)

La più alta è stata richiesta per Nino Ciccarelli, storico capo dei Viking nerazzurri, che per i prossimi otto anni non potrà avvicinarsi o frequentare gli stadi. 3 anni, 8 mesi e 20 giorni, invece, per Marco Piovella, capo dei Boys interisti

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Il Procuratore Aggiunto di Milano, Letizia Mannella, e il PM, Rosaria Stagnaro, nell'aula bunker del carcere milanese di San Vittore, hanno chiesto cinque condanne per gli ultras, accusati di rissa aggravata e altri reati, in riferimento agli scontri del 26 dicembre 2018 in cui perse la vita Daniele Belardinelli

Le condanne

Nel processo con rito abbreviato (udienza a porte chiuse e sconto di un terzo sulla pena), i PM hanno chiesto la pena più alta (5 anni, 8 mesi e 10 giorni) per Nino Ciccarelli, storico capo del gruppo dei Viking della curva nerazzurra, con numerosi precedenti penali, e 3 anni, 8 mesi e 20 giorni per Marco Piovella, detto il 'Rosso', ritenuto a capo dei Boys, altro gruppo della curva nord interista. I PM hanno chiesto, inoltre, la condanna a 4 anni, 4 mesi e 20 giorni per Alessandro Martinoli, ultrà del Varese, tifoseria gemellata a quella interista, i cui ultras, insieme con quelli del Nizza, hanno preso parte all'agguato nei confronti dei tifosi napoletani. Sono stati chiesti, poi, 2 anni, 11 mesi e 10 giorni per altri due tifosi nerazzurri, Francesco Baj e Simone Tira. Un sesto imputato, invece, Luca Da Ros, che ha collaborato alle indagini, ha chiesto di patteggiare, con il consenso della Procura, un anno e 10 mesi. 

Daspo per Ciccarelli, niente partite per 8 anni

Il Gip di Milano, Guido Salvini, ha inoltre convalidato il Daspo, emesso dalla Questura di Milano, nei confronti di Ciccarelli, con l'obbligo "di presentazione alla polizia giudiziaria" durante ogni singolo incontro della squadra nerazzurra. Il capo ultrà dovrà, dunque, presentarsi per otto anni davanti alle forze dell'ordine 30 minuti dopo l'inizio e 30 minuti prima della fine di ogni partita dell'Inter giocata in Lombardia, nonché minuti dopo l'inizio di ogni incontro che i nerazzurri giocheranno fuori dalla regione. Il Daspo riguarda anche il divieto d'accesso a tutti gli impianti sportivi per partite di calcio nell'Unione Europea. 

Gip: Ciccarelli recidivo, non doveva essere lì

Il provvedimento mira a "rendere impossibile" la presenza di Ciccarelli, la quale "sarebbe da ritenere altamente pericolosa", negli stadi e durante le partite. Lo storico capo dei Viking, infatti, è recidivo: dal 1995 in poi è stato sottoposto a una lunga serie di Daspo. Il 26 dicembre scorso, quando si trovava in via Novara per gli scontri, ha violato il divieto di accesso alle manifestazioni sportive in vigore fino al 2021. Il Gip mette in luce anche il "ruolo di primo piano" di Ciccarelli negli scontri con gli ultras napoletani e il fatto che, come da lui stesso ammesso, "ha ferito con un coltello" un loro tifoso. 

Difesa: "Pene sproporzionate"

"Sono richieste di condanna con pene eccessive e sproporzionate", dicono li avvocati Mirko Perlino, Antonio Radaelli e Omar Gaafar, legali degli ultras. Il giudice ha rinviato il procedimento al prossimo 20 marzo, quando emetterà la sentenza, mentre la decisione sul patteggiamento di un sesto imputato è prevista per il giorno successivo. La difesa, oltre ad aver chiesto anche le assoluzioni per alcuni capi di imputazione, anche per Piovella e Ciccarelli, i due leader della curva interista, ha anche chiesto che agli imputati siano concesse almeno le attenuanti generiche. Il procuratore aggiunto Letizia Mannella e il PM Michela Bordieri hanno chiesto invece al giudice di non concedere alcuna attenuante agli ultras. "Da Ros ha ripreso a studiare, sta cercando di ripartire con la sua vita e non ha paura, lui ha ammesso le sue responsabilità ma le sue dichiarazioni non sono state determinanti per le imputazioni degli altri", aveva detto invece l'avvocato Alberto Tucci, legale di Da Ros, prima di entrare nell'aula bunker.

Presente anche la moglie di Belardinelli

All'udienza ha partecipato anche la moglie di Daniele Belardinelli, la quale, però, per questo filone del procedimento, ha deciso di non costituirsi parte civile. L'inchiesta principale sull'investimento di Belardinelli, travolto da una o due macchine e morto poi in ospedale, è ancora in corso, e vede quasi una trentina di indagati per omicidio volontario.