Manovra 2026, maxi-emendamento del governo. Dagli affitti ai dividendi: cosa cambia
EconomiaIntroduzione
Quando mancano poco meno di venti giorni al termine ultimo per l'approvazione, l'esecutivo ha deciso di "riscrivere" la Legge di Bilancio varata tre mesi fa in Consiglio dei ministri. E lo fa con una sorta di maxi-emendamento che riformula numerose parti del testo. Ecco cosa sapere.
Quello che devi sapere
La presentazione
Secondo quanto riferito dalle opposizioni, che chiedono ora di avere il giusto tempo per il confronto in Commissione Bilancio, questi interventi varrebbero complessivamente un miliardo di euro e sono stati presentati dal governo nella serata di giovedì 11 dicembre. Si tratta di modifiche riformulate come un maxi-emendamento, che recepisce l’intesa raggiunta dalla maggioranza sui temi da ritoccare e che poi verrà messo a punto per l'Aula.
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Cosa succederà nei prossimi giorni
Nella giornata di domenica 14 dicembre sono previsti degli incontri bilaterali e la Commissione si riunirà poi in serata. L'avvio del voto in Aula, previsto inizialmente per lunedì 15 dicembre, potrebbe essere posticipato.
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Cosa cambia per gli affitti brevi
Cambiano, come preannunciato, gli affitti brevi: viene cancellato l'aumento della cedolare secca e viene ripristinata la legge attuale che prevede il 21% per la prima casa affittata e poi il 26% dalla seconda. Il nuovo testo riduce però a due case affittate quelle oltre le quali scatta l'attività imprenditoriale.
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Cambia la norma sui dividendi
Cambia anche la norma sui dividendi, con la stretta che viene limitata alle partecipazioni sotto il 5% o di valore fino a 500 mila euro: l'effetto finanziario è una forte riduzione del gettito che passa da circa 1 miliardo a regime a circa 33 milioni. Tutto deve però trovare copertura mantenendo l'equilibrio finanziario. Per le banche arriva quindi la riduzione della deducibilità sulle perdite pregresse, (le percentuali vengono ridotte dal 43% al 35% per il 2026 e dal 54% al 42% per il 2027), che garantirà risorse per circa 600 milioni in due anni. Per le assicurazioni sale al 12,5% dal 2026 (senza quindi retroattività) l'aliquota sulla polizza rc auto per gli infortuni al conducente, garantendo poco più di 100 milioni l'anno.
Il raddoppio della Tobin Tax e l’aiuto al cinema
C'è poi il raddoppio immediato della Tobin tax, l'imposta sulle transazioni finanziarie, che sale allo 0,4% dal 2026. Arriva anche la cosiddetta tassa sui pacchi: un "contributo" di 2 euro per quelli provenienti da Paesi extra Ue e di valore dichiarato fino a 150 euro, con effetti finanziari stimati in 112 milioni il primo anno e 245 dal 2027. Una boccata d'ossigeno arriva per il cinema, con un taglio ridotto (da 150 a 90 milioni) al Fondo per il settore.
Previsti 60 milioni in più per Milano-Cortina
Nel testo si parla anche delle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026: previsto infatti l'arrivo di 60 milioni in più nel 2026 per "far fronte alle esigenze di carattere logistico necessarie allo svolgimento delle competizioni sportive olimpiche e paralimpiche".
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Aumenta deducibilità previdenza complementare
Nel testo previsto anche un aumento dal 2026 della deducibilità della previdenza complementare, con un rialzo della soglia prevista. In pratica, i contributi versati dal lavoratore e dal datore di lavoro o committente, sia volontari sia dovuti in base a contratti o accordi collettivi, anche aziendali, alle forme di previdenza complementare, saranno deducibili dal reddito complessivo fino a 5.300 euro, contro gli attuali 5.164,57. La nuova norma modifica anche il tipo di investimento a cui destinare il Tfr in caso di silenzio-assenso: non dovrà più essere necessariamente "prudenziale" e tale "da garantire la restituzione del capitale e rendimenti comparabili al tasso di rivalutazione del Tfr", ma potrà essere differenziato in base alla durata e all'età. L'emendamento stabilisce infatti che "gli statuti e i regolamenti delle forme pensionistiche complementari prevedono che i contributi e le quote di Tfr pervenuti a seguito di adesioni non esplicite siano investite in percorsi o linee di investimento caratterizzati da differenti profili di rischio-rendimento, tenendo conto in particolare dell'orizzonte temporale dell'investimento e dell'età anagrafica dell'aderente".
Gli altri interventi
Ad anticipare il pacchetto più corposo di modifiche un'altra decina di emendamenti del governo che hanno però un impatto decisamente minore, dai 6 milioni destinati alla "valorizzazione dei profili internazionali della celebrazione dei 2.500 anni della città di Napoli e per la realizzazione di attività di promozione della città e del suo territorio" alle nomine nell'Autorità garante per i diritti dell'infanzia.
La protesta delle opposizioni
L'arrivo degli emendamenti non rasserena tuttavia gli animi. "Per un mese la Commissione Bilancio è stata completamente ferma" e ora "l'esecutivo è costretto a riscrivere un testo che non stava in piedi a causa delle guerre intestine della maggioranza", attacca il Pd, che chiede ora più tempo per il confronto. Contestazioni in particolare sul tema del cinema: "Aveva promesso il ripristino dei fondi che non è mai arrivato. Giuli non riesce a recuperare gli ingenti tagli subiti dal settore e conferma la sua ininfluenza sul settore. Le riduzioni dei tagli sono briciole rispetto alle reali necessità. Così la cultura italiana continua a pagare il prezzo di un governo assente e incapace. I tagli al cinema sono insostenibili", ha dichiarato la capogruppo democratica in commissione Cultura alla Camera Irene Manzi. Il M5s critica l'iter "confuso" tenuto fin qui dalla maggioranza. Avs ieri era in piazza con la Cgil contro la Manovra.
La fiducia della maggioranza
Il rischio è di tempi più lunghi per il voto. Ma la maggioranza resta fiduciosa. Il presidente del Senato Ignazio La Russa, pur riconoscendo come i lavori siano "un po' in ritardo", confida nel disco verde del Senato "prima del 21 dicembre". E il ministro dei rapporti con il Parlamento Luca Ciriani parla del via libera definitivo "entro Natale". Anche perché in Parlamento è in arrivo anche il decreto Milleproroghe, appena approvato dal Consiglio dei ministri, con una serie di slittamenti che vanno dallo scudo penale per i medici ai bonus giovani e donne, fino allo congelamento degli aumenti delle multe.
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