Manovra, Mef invia Dpb alla Commissione Ue. Ecco cosa prevede e le misure principali

Economia
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Introduzione

Il ministero dell'Economia ha inviato alla Commissione Ue e al Parlamento italiano il Documento programmatico di bilancio 2026. Il testo è stato anche pubblicato sul sito del Mef. Ecco le misure principali

Quello che devi sapere

Il Dpb

Il Dpb, Documento programmatico di bilancio, è stato approvato dal governo guidato da Giorgia Meloni nel Consiglio dei ministri che si è tenuto lo scorso 14 ottobre. Poi è stato inviato alla Commissione Ue per rispettare la "scadenza perentoria” del 15 ottobre. Il documento contiene lo scheletro della prossima Manovra, su cui la maggioranza sta ancora discutendo, con i dettagli di entrate e uscite. Ecco alcune delle misure previste nel Documento programmatico di bilancio inviato alla Commissione Ue e pubblicato sul sito del ministero dell’Economia.

 

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Pensione, stop aumento età solo per i lavori gravosi-usuranti

Secondo quanto prevede il Dpb, nella Manovra il governo sterilizzerà l'aumento dell'età pensionabile solo per i lavori gravosi e usuranti. “Con riferimento alle pensioni, nel biennio 2027-2028, si conferma, ad esclusione dei lavori gravosi e usuranti, l'aumento graduale dei requisiti di accesso al pensionamento connessi all'adeguamento all'aspettativa di vita", si legge nel documento.

 

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La spesa per le pensioni

La spesa per le pensioni prevista nelle tabelle del Documento programmatico di bilancio ammonta nel 2026 a 460 milioni di euro (pari allo 0,02% del Pil). L'anno prossimo, infatti, si ipotizza un proseguimento di Opzione donna, Ape sociale e Quota 103, meccanismi che hanno un tiraggio di risorse limitato. Guardando al triennio di programmazione della Manovra, l'importo sale notevolmente: a oltre 1,8 miliardi di euro (pari allo 0,08% del Pil) nel 2027, anno in cui è previsto l'adeguamento all'aspettativa di vita e andrà quindi sterilizzato l'aumento dell'età pensionabile per i lavori gravosi e usuranti. Nel 2028 si scende poi di nuovo, a 1,2 miliardi (0,05% del Pil).

Irpef, benefici taglio saranno limitati per redditi più alti

I benefici del taglio dell'Irpef previsto in Manovra saranno limitati per i redditi più alti, prevede ancora il Documento programmatico di bilancio inviato alla Commissione Ue. "In materia di fisco - si legge - prosegue il percorso di riduzione della tassazione sui redditi da lavoro che il governo sta portando avanti dall'inizio della legislatura. In particolare, la Manovra riduce la seconda aliquota Irpef che, dall'attuale 35 per cento passa al 33 per cento, limitando i benefici per i redditi più alti".

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Misure per la famiglia

Nel Dpb inviato all'Ue sono indicate alcune misure previste in Manovra per la famiglia: il finanziamento della riforma sul ruolo di cura e assistenza del caregiver familiare; il potenziamento per il 2026 del bonus per le lavoratrici madri con almeno 2 figli e con redditi annui sotto i 40mila euro; il rifinanziamento per due anni della "Carta dedicata a te" destinata all'acquisto di beni alimentari di prima necessità. Tra le misure anche un'estensione dell'Isee, con l'aumento della soglia per escludere la prima casa ma anche con maggiorazioni delle scale di equivalenza per i nuclei familiari con due o più figli.

 

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La spinta ai consumi

"La prossima Manovra di bilancio prevede un'ulteriore riduzione del prelievo delle imposte dirette per le fasce di reddito finora escluse da interventi simili, nonché il rafforzamento del sostegno alle famiglie più numerose. Questi interventi determineranno un graduale impulso favorevole sui consumi rispetto al quadro tendenziale", si legge nel Dpb inviato a Bruxelles e in Parlamento.

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Dipendenti Pa, sconto fiscale per il salario accessorio

Secondo quanto riporta il Dpb, tra le misure in arrivo con la prossima Manovra che riguardano i lavoratori ci sono non solo risorse per il rinnovo dei contratti e i premi di risultato del settore privato, ma anche uno sconto fiscale per il salario accessorio dei lavoratori pubblici. "Al fine di favorire l'adeguamento salariale al costo della vita e rafforzare il legame tra produttività e salario nel settore privato, sono previsti specifici interventi di carattere fiscale per i lavoratori dipendenti in materia di rinnovo dei contratti e premi di risultato. Per le medesime finalità, nel settore pubblico, si prevede una misura di agevolazione fiscale sul trattamento accessorio".

Fondi per effetti finanziari delle sentenze italiane e Ue

Nel bilancio, si legge in un altro passaggio del Dpb inviato a Bruxelles, "è previsto uno specifico fondo per fronteggiare gli effetti finanziari che potrebbero derivare dalle sentenze dei plessi giurisdizionali nazionali ed europei". Ancora: "Specifici interventi sono previsti a supporto delle politiche di competenza degli enti territoriali, per i quali sono disposte misure volte a migliorarne le capacità di riscossione".

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Il contributo di banche e assicurazioni

Secondo il Documento programmatico di bilancio, poi, ammonta a circa 4,4 miliardi la copertura della Manovra che deriverà nel 2026 da "misure a carico del settore finanziario e assicurativo". Si tratta dello 0,19% del Pil, percentuale che verrà replicata anche nel 2027 e che poi nel 2028 scenderà allo 0,10%. In tutto, nei tre anni di programmazione, la cifra complessiva arriva dunque a superare gli 11 miliardi di euro.

Il contributo di banche e assicurazioni non è una tantum

In una delle colonne della tabella del Documento programmatico di bilancio inviato alla Commissione europea, inoltre, viene espressamente indicato che il contributo previsto in Manovra da banche e assicurazioni non sarà una tantum. Si presuppone, quindi, che la misura allo studio del governo (di cui il Dpb indica solo l'impatto finanziario in termini di Pil, senza fornire altri dettagli) possa essere di carattere strutturale.

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Le altre coperture per la Manovra

Per quanto riguarda le altre coperture della Manovra, la prima voce indicata nel Documento programmatico di bilancio inviato alla Commissione Ue è la rimodulazione del Pnrr. La revisione del Piano vale il prossimo anno lo 0,22% del Pil, pari a circa 5 miliardi di euro (più del contributo da 4,4 miliardi circa atteso da banche e assicurazioni). I tagli ai ministeri valgono invece il prossimo anno lo 0,1% del Pil, ovvero 2,3 miliardi. La revisione della spesa nei dicasteri prosegue anche nel biennio successivo, arrivando a circa 3 miliardi nel 2028.


"Oltre agli effetti di miglioramento del quadro di finanza pubblica dovuti alla rimodulazione del Pnrr - è scritto nel testo del Dpb - concorrono al finanziamento della Manovra, sul versante delle entrate, in particolare, le risorse reperite a carico del settore finanziario e assicurativo e, dal lato della spesa, specifici interventi sugli stanziamenti del bilancio dello Stato. Tali interventi sono volti all'efficientamento della spesa corrente, mentre, relativamente alla spesa in conto capitale, rispondono alla necessità di migliorare la capacità di programmazione delle amministrazioni mediante una rimodulazione delle dotazioni di bilancio che tenga conto dell'andamento gestionale senza pregiudicare la realizzazione dei relativi interventi".

Deficit al 3% quest'anno

Da una delle tabelle contenute nel Dpb emerge che il deficit italiano quest'anno scenderà al 3% del Pil. Nel testo del documento, invece, si fa riferimento al solo 2026, quando il deficit è previsto scendere al 2,8%. Ancora meglio sono i due anni successivi riportati nello schema: deficit al 2,6% nel 2027 e al 2,3% nel 2028.

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Difesa, per aumento spesa ricorso a Safe per 15 miliardi

Nel Documento programmatico di bilancio, ancora, si legge: “Riguardo alla spesa in difesa, come chiarito nel Dpfp, il 29 luglio l'Italia ha già espresso l'interesse a fare ricorso allo strumento finanziario europeo Safe (Security Action For Europe), per un ammontare pari a circa 15 miliardi. L'impegno a incrementare, in coerenza con quanto concordato a livello internazionale, il livello della spesa per la difesa e la sicurezza nazionale così come indicato nel Dpfp, per un ammontare massimo pari allo 0,5 per cento del Pil nel 2028, è stato confermato dalle risoluzioni con le quali il Parlamento ha approvato Il suddetto Documento". "Tale aumento - si prosegue - garantirebbe il rispetto degli impegni assunti in ambito internazionale e sarebbe compatibile con il mantenimento del rapporto deficit/Pil al di sotto della soglia del 3 per cento lungo tutto l'orizzonte considerato. La valutazione sulla richiesta di attivazione della clausola di salvaguardia nazionale è rimandata a una fase successiva, tenuto anche conto dell'obiettivo di uscire dalla Procedura per Disavanzi Eccessivi".

 

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