Rc Auto, continuano rincari: nel secondo trimestre sale a 415 euro, +3,7%. I dati
EconomiaIntroduzione
Anche se rallenta leggermente, non si ferma la crescita dei premi Rc Auto: nel secondo trimestre dell’anno, nonostante il raffreddamento dell'inflazione, si registra un costo medio che arriva a 415 euro. Si tratta di un aumento del 3,7%, dopo il +4,1% dei primi tre mesi dell'anno (e il +7% di fine 2024), che al netto dell'inflazione è pari a un +2%. I dati sono stati diffusi dall'Ivass
Quello che devi sapere
I dati
Dal rapporto dell'autorità di vigilanza, quindi, emerge come i prezzi dell’Rc Auto siano ancora in aumento, anche se con un tasso di crescita minore. Nel dettaglio, i prezzi medi della Rc Auto nel secondo trimestre sono saliti del 3,7%, con una media di 415 euro. Secondo l'Ivass, tenendo conto dell'inflazione, in termini reali l'aumento è del +2,%. Il trend di crescita, su base annua, “è in decelerazione rispetto al primo trimestre del 2025 (in cui la variazione annua è del +4,1%) e rispetto al secondo trimestre del 2024 (in cui la variazione annua è del +7,0%). Il premio medio è inferiore del -17,7% rispetto al secondo trimestre del 2014
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Gli aumenti
La ripartenza dei prezzi innescata fra il 2022 e il 2023, dopo anni di cali, quindi non si arresta. Rispetto al 2014, quando si era avvicinato alla soglia dei 500 euro, il premio medio come detto è inferiore del 17,7%. Ma si tratta di una consolazione relativa per gli automobilisti italiani
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Le due ruote
Qualche spiraglio positivo arriva per le due ruote: nel secondo trimestre il premio medio assicurativo per i motocicli è stato pari a 302 euro e per i ciclomotori è stato pari a 196 euro, contro i 311 e i 205 euro del primo trimestre dell'anno
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Il divario tra Nord e Sud
Dal rapporto dell'autorità di vigilanza, poi, emerge come non si sia eroso il tradizionale divario fra Nord e Sud: gli automobilisti napoletani mantengono il poco invidiabile primato di quasi 600 euro di premio, a fronte di quelli di Aosta con 333 euro. A Napoli, quindi, si pagano in media 264 euro in più rispetto ad Aosta. Il differenziale è stabile su base annua e in forte riduzione (-44,9%) rispetto al secondo trimestre del 2014
Le differenze territoriali
Non cambia, quindi, il divario territoriale dei prezzi fra Nord e Sud dell'Rc Auto. A livello territoriale, la metà delle province italiane registra premi superiori ai 389 euro. Nelle province più costose (il 25% delle provincie più care) si superano i 418 euro. Le variazioni annue del premio medio nelle singole province si collocano tra il +1,4% e il +5,6%, con gli aumenti più consistenti ad Aosta (+5,6%), Roma (+5,6%) e Viterbo (+5,5%). Oltre un terzo delle province presenta un incremento del premio medio superiore al dato nazionale
La diffusione della scatola nera
Dai numeri dell'Ivass si registra poi un lieve calo della diffusione della scatola nera: la percentuale di device installati nel secondo trimestre del 2025 è pari al 17,2% delle autovetture, rispetto al 18,1% dell'anno precedente. La percentuale di polizze con scatola nera è particolarmente rilevante in alcune provincie del Sud, come Caserta (56,7% degli autoveicoli) e Napoli (45,5%). Su base annua, le maggiori riduzioni si registrano a Caserta (-4,5%) e Crotone (-3,9%)
Gli sconti
Il 91,8% dei contratti sottoscritti nel secondo trimestre prevede l'applicazione di uno sconto. Lo sconto medio praticato dalle imprese è pari a 217 euro e incide per il 34% sul premio di tariffa: la componente commerciale rappresenta il 66,9% dello sconto (68,7% a giugno 2024). L'incidenza dello sconto complessivo è più che raddoppiata rispetto al secondo trimestre del 2014 (15,7%). La scontistica è stata lo strumento principale tramite cui le compagnie hanno ridotto i prezzi, a fronte di una sostanziale stabilità del premio puro
Le imprese
Le imprese che utilizzano in prevalenza il canale distributivo diretto, emerge dal rapporto, presentano una quota di mercato pari all'11,1% dei contratti (+2,7% su base annua) e un premio medio di 371 euro (+1,3% su base annua). La quota di mercato di queste imprese aveva raggiunto un picco tra il 2020 e il 2022 (14,7% nel 2021), per poi subire una riduzione nel biennio successivo. Le imprese che utilizzano il canale agenziale segnalano un premio medio più elevato, pari a 420 euro, in aumento del 2,9% su base annua
Le reazioni
I numeri dell'Rc hanno scatenato le reazioni dei consumatori. Dalle associazioni si è alzato un coro di critiche contro le compagnie.
- "Considerate le 33,5 milioni di auto assicurate in Italia, la crescita delle tariffe ha determinato negli ultimi 3 anni una stangata complessiva da oltre 2 miliardi di euro a danno degli automobilisti italiani", ha attaccato il Codacons.
- L'Unc è tornata a chiedere al Senato "di cambiare radicalmente la Legge annuale sulla concorrenza ora in discussione che non si occupa per niente dell'Rc Auto, proponendo ad esempio di rivedere il 'Preventivass' realizzato dall'Ivass e dal ministero delle Imprese e del Made in Italy e che, come denunciato dal presidente Ivass Luigi Federico Signorini, si limita a comparare i preventivi riferiti alla copertura base obbligatoria e non consente di aggiungere le coperture e garanzie accessorie".
- "L'escalation delle tariffe Rc Auto prosegue nonostante l'inflazione sotto controllo e il calo dell'incidentalità in Italia. Per calmierare le polizze è ormai improcrastinabile applicare la sentenza della Corte Costituzionale che rende facoltativo l'indennizzo diretto", ha commentato poi Assoutenti.
- E per Adoc, "il dato che più preoccupa è la persistenza di marcate disuguaglianze territoriali. È inaccettabile che un automobilista venga penalizzato unicamente in base alla sua provincia di residenza".
- Federconsumatori, infine, denuncia come “gli aumenti avvengono, ancora una volta, in maniera ingiustificata. Sarebbe ora di fare chiarezza”
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