Manovra 2026, presentazione emendamenti e approvazione: le date. In Aula entro il 15/12
EconomiaIntroduzione
Il governo guidato da Giorgia Meloni e le Camere del Parlamento, come accade in ogni autunno, sono alle prese con la stesura e l’approvazione della Legge di Bilancio. Dopo il via alle audizioni in commissione Bilancio al Senato sul testo della Manovra per il 2026, prende forma più chiaramente il calendario dell'iter che ci porterà verso la fine dell'anno: ieri, 4 novembre, l'Ufficio di presidenza della Commissione Bilancio al Senato ha fissato come termine ultimo per la presentazione degli emendamenti la data di venerdì 14 novembre (non oltre le 10 di mattina). L'obiettivo è riuscire a far approdare la finanziaria in Aula, almeno per il primo via libera del Senato, non più tardi del 15 dicembre. Ecco il percorso intrapreso finora e quali sono i passaggi ancora mancanti.
Quello che devi sapere
Il primo passo: l'approvazione del Dpfp
La prima data importante sul calendario della Legge di Bilancio è stata quella del 2 ottobre. Quel giorno infatti il Consiglio dei ministri ha approvato il Documento programmatico di finanza pubblica, che sostituisce la Nadef e contiene l'aggiornamento del quadro macroeconomico. Nel documento, tra le altre cose, si legge che il tasso di crescita del Pil programmatico è previsto per il 2026 allo 0,7%; nel 2027 allo 0,8%; nel 2028 allo 0,9%. Il tasso di crescita tendenziale risultava invece pari allo 0,7% nel 2026 e nel 2027 e allo 0,8% nel 2028.
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I passi successivi
Il passo successivo è stato compiuto il 14 ottobre, quando il Consiglio dei ministri ha approvato il Dpb: si tratta del Documento Programmatico di Bilancio, il testo che contiene "i numeri" della Legge di Bilancio. Due giorni dopo, il 16 ottobre, il ministero dell'Economia ha inviato alla Commissione Ue e al Parlamento italiano il Documento programmatico di bilancio 2026.
Il via libera del Governo
Un altro passo cruciale è stato compiuto il giorno successivo, il 17 ottobre: in quella data infatti il Consiglio dei ministri ha approvato la Legge di Bilancio per il 2026, dopo una riunione durata oltre un’ora. "È una Manovra seria che vale 18,7 miliardi di euro e si concentra sulle stesse grandi priorità delle precedenti: famiglia e natalità, riduzione delle tasse, sostegno alle imprese, sanità", ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni nella conferenza stampa a cui erano presenti i vicepremier Antonio Tajani e Matteo Salvini e il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti. Per la famiglia, ha spiegato la premier, ci sono 1,6 miliardi in più, per le imprese circa 8 miliardi di investimenti, mentre al taglio dell'Irpef a vantaggio del ceto medio sono destinati 2,8 miliardi e sui salari 1,9 miliardi servono per detassare premi di produttività e turni festivi e notturni. Per la sanità, poi, l'obiettivo per il 2026 è assumere 6.300 infermieri e mille medici. Prevista una nuova rottamazione delle cartelle in 9 anni, ma solo per chi ha dichiarato e non versato.
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Il via libera della Ragioneria di Stato
L’iter di approvazione della Legge di Bilancio ha conosciuto un altro passaggio cruciale il 22 ottobre, quando il testo della Manovra per il 2026 del governo Meloni è stato bollinato dalla Ragioneria di Stato. Dopo aver ricevuto il via libera, il ministero dell’Economia l’ha inviato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. In questa versione del documento gli articoli sono passati da 137 a 154. Sono stati aggiunti alla fine, ad esempio, articoli specifici con lo Stato di previsione dei vari ministeri.
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Al via la sessione di bilancio al Senato
Dopo tutti questi passaggi, è iniziato formalmente anche l’iter parlamentare con le comunicazioni in Aula al Senato del presidente Ignazio La Russa. Tenuto conto del parere della commissione Bilancio, La Russa ha disposto lo stralcio delle disposizioni segnalate dalla stessa commissione che andranno a costituire autonomi disegni di legge e ha assegnato quindi il ddl bilancio alla quinta commissione in sede referente, stabilendo che i pareri delle altre commissioni sono attesi entro il 10 novembre.
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Le audizioni in Senato
Lo step successivo ha preso il via lunedì 3 novembre con le audizioni sulla Manovra in commissione Bilancio al Senato, per un totale di 70 soggetti auditi. Si è partiti con l'Associazione nazionale per l'industria e il terziario (Anpit), con lo Svimez e con l'Istituto italiano di tecnologia, per poi proseguire con le associazioni che rappresentano il mondo immobiliare. A essere auditi anche i rappresentanti dell'autotrasporto, del mondo ambientalista (Legambiente, Wwf, Greenpeace), del terzo settore, della sanità, delle professioni, delle Pmi. E poi anche Asvis, Mediocredito centrale, Alleanza contro la povertà. Martedì mattina uno snodo fondamentale: è stato infatti il momento dei sindacati (Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Confsal, Cisal, Usb), seguiti da Confindustria, Confcommercio, Confesercenti, Confartigianato, Casartigiani, Cna. E poi le organizzazioni agricole (Coldiretti, Confagricoltura, Cia, Copagri), ad Ance e Confedilizia e all'Ania. Mercoledì invece gli enti locali (Anci, Upi, Uncem, Regioni e Province autonome) e all'Abi. L'ultima giornata, giovedì 6, è densa di contenuti: ci sono infatti le audizioni in mattinata di Istat, Cnel, Bankitalia, Corte dei Conti, Ufficio parlamentare di bilancio e infine del ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti, alle 14.30.
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Discussione generale e termini per gli emendamenti
Ecco quindi che si arriva alla giornata dell'11 novembre: in commissione Bilancio del Senato si apre la discussione generale sul Ddl presentato dal governo, da terminare in due giorni. Poi si va al 14 novembre, termine ultimo per le proposte di modifica con gli emendamenti dei gruppi politici. Alle 19 di martedì 18 scade il termine per i correttivi giudicati fondamentali, quelli che in gergo vengono chiamati "emendamenti segnalati".
Il primo via libera
Ecco dunque che il testo, limato e messo a posto, dovrebbe arrivare per il via libera in prima lettura al Senato non più tardi del 15 dicembre.
I passaggi fino all’approvazione finale
Arrivata in Parlamento, la Legge di Bilancio per il 2026 deve però essere approvata da entrambe le Camere nello stesso identico testo. Le tempistiche dipenderanno anche dalla quantità di emendamenti presentati nelle due Aule, ma in ogni caso serve che il via libera arrivi entro il 31 dicembre per far sì che la Manovra entri in vigore per l’inizio del nuovo anno.
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