Introduzione
Il testamento dello stilista e imprenditore, morto il 4 settembre, all’età di 91 anni, ha lasciato ai suoi eredi un vero e proprio impero. Secondo Bloomberg era uno degli uomini più ricchi d’Italia, con un patrimonio personale di 9,4 miliardi di dollari, investiti perlopiù nella società. Forbes stimava il patrimonio in quasi 12 miliardi. Si parla di un gruppo dal fatturato da 2,3 miliardi di dollari, con oltre 10 mila dipendenti, 12 siti produttivi e oltre 2 mila negozi sparsi nel mondo. Ma il suo lascito, si calcola, frutterà al Fisco italiano in imposte di successione una somma di qualche centinaio di milioni di euro.
Quello che devi sapere
Le aliquote in Italia
Nel nostro Paese i beni in successione sono tassati con tre aliquote: 4, 6 e 8% per diverse tipologie di eredi (coniuge o figli / fratelli o sorelle / tutti gli altri). Armani aveva solo una sorella, per il resto quindi l’eredità è andata in gran parte a nipoti e persone che rientrano nella terza tipologia. Un calcolo a spanne portava a un possibile incasso per il Fisco di circa un miliardo di euro ma la stima reale sarà molto più bassa.
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La Fondazione esentasse
Per la società Giorgio Armani Spa, il fondatore ha scelto di destinare il 99,9% delle quote, in parte in proprietà e in parte in nuda proprietà, alla Fondazione Armani. Questo permetterà di non applicare alcuna imposta di successione, in quanto lascito a favore di un ente non profit. Come hanno spiegato a Repubblica gli avvocati Antonio Martino e Antonio Longo, responsabili del settore Private Client dello studio legale DLA Piper, “secondo la normativa che regola l'imposta sulle successioni e donazioni i trasferimenti a tale titolo a favore di una fondazione riconosciuta, cioè dotata di personalità giuridica, e avente finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale (come istruzione, ricerca, assistenza, educazione, ecc.) sono esenti dall’imposta”.
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Cosa succede agli eredi
Se invece le quote della società fossero andate direttamente agli eredi, ognuno di essi avrebbe dovuto versare al Fisco dal 6% all’8% sul patrimonio netto (pari a oltre 2 miliardi), quindi tra 120 e 160 milioni di euro. L’imposta di successione si applica ai lasciti disposti a favore delle persone fisiche quando qualcuna di esse ha l’attribuzione del controllo “di diritto” della società.
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Le azioni Essilux
Il pacchetto azionario di Essilux vale circa 2,5 miliardi, che vanno per il 40% a Leo Dell’Orco e per il 60% ai familiari di Armani. Per le azioni quotate, “ai fini del tributo successorio, si considera il valore di mercato, in particolare la media dei prezzi del trimestre anteriore all’apertura della successione”, spiega a Repubblica l’avvocato Antonio Longo. Nella pratica sono circa 80 milioni di euro per Dell’Orco, e poco meno di 90 milioni per i quattro familiari (la sorella Rosanna e i nipoti Silvana, Roberta Armani e Andrea Camerana). Stesso principio vale per gli altri trasferimenti di contante, che il testamento non precisa e rimangono assoggettati a tassazione.
I Btp esenti da imposta
Ci sono poi i quasi 32 milioni di euro in Btp che Armani ha lasciato all’amico Michele Morselli. Ma in questo caso i titoli di Stato sono esenti dall’imposta di successione e il Fisco incasserà zero euro. Si pagheranno le normali imposte relative solo al momento di una vendita o liquidazione degli interessi.
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Le imposte sugli immobili
Per quanto riguarda i beni immobiliari, alcuni vanno direttamente agli eredi. Gli esperti consultati da Repubblica spiegano che “per gli immobili in successione, come base imponibile si assume il valore catastale rivalutato, sul quale si applica l’aliquota prevista per il grado di parentela. Se i diritti vengono frazionati – ad esempio, a uno la nuda proprietà e a un altro l’usufrutto – si calcola l’imposta separatamente, attribuendo un valore all’usufrutto in base all’età dell’usufruttuario e riconoscendo alla nuda proprietà la quota residua”. Le cifre sono relativamente “basse”. Analizzando il caso dell’immobile di maggior pregio, la casa milanese di Armani in Via Borgonuovo, si arriva a un’imposta (a seconda delle diverse aliquote) vicina ai 700mila euro, da dividere tra gli eredi.
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Il ruolo della holding
Le proprietà in Italia di Armani fanno però parte della holding immobiliare e sfuggiranno a questo trattamento. Per i trasferimenti di società non quotate si considera il parametro del patrimonio netto contabile della società alla data di apertura della successione, risultante dall'ultimo bilancio pubblicato. Questo dato spesso non riflette il valore di mercato degli immobili che la società contiene. Nel caso dell’Immobiliare srl, il patrimonio netto è 283 milioni di euro. E quindi con le varie aliquote (massimo all’8%) si parla di 20 milioni di euro di imposte da versare.
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