Testamento Giorgio Armani, dalle quote del gruppo alle ville: ecco chi erediterà l’impero

Cronaca
©Ansa

Introduzione

Lo stilista, morto a 91 anni, aveva lasciato due testamenti in forma segreta, ossia scritti di suo pugno e messi in busta sigillata. Il primo è del 15 marzo scorso e il secondo del 5 aprile successivo. L’apertura è avvenuta il 9 settembre a cura del notaio Elena Terrenghi. Oggi sono emersi tutti i dettagli delle ultime volontà dell’imprenditore.

Quello che devi sapere

La Giorgio Armani Spa va alla Fondazione Armani

Finora la proprietà di Giorgio Armani Spa apparteneva al suo fondatore. Ora l’intera proprietà va alla Fondazione Giorgio Armani, 99,9% di azioni in proprietà, 90% in nuda proprietà delle azioni di cui l'usufrutto è assegnato a Leo Dell'Orco, ai 3 nipoti dello stilista e alla sorella Rosanna. L’intento, come previsto, era consegnare nelle mani delle persone a lui più care il futuro del gruppo, attribuendo un ruolo chiave alla Fondazione, creata una decina di anni fa assieme al compagno e storico braccio destro Leo Dell'Orco e al banchiere Irving Bellotti di Rothschild Italia. Lo stilista non ha figli e ha potuto quindi dividere l'eredità senza quote di legittima, che la legge riserva di norma ai parenti più stretti, in sostanza il coniuge e appunto i figli. Quindi a ereditare i beni e il gruppo saranno i tre nipoti, Silvana e Roberta, figlie del fratello Sergio morto tempo fa, e Andrea Camerana, figlio della sorella Rosanna, nonché Dell'Orco.

 

Per approfondire: Giorgio Armani, aperto il testamento: l'azienda va alla Fondazione

La Giorgio Armani Spa va alla Fondazione Armani

In testamento principi fondanti, “stile sia essenziale”

Nel suo testamento Giorgio Armani ha messo nero su bianco i principi fondanti che dovranno guidare la Fondazione nella gestione del Gruppo. Tra questi "la gestione delle attività in modo etico, con integrità morale e di correttezza"; "la ricerca di uno stile essenziale, moderno, elegante e non ostentato"; "l'attenzione all'innovazione, eccellenza, qualità e ricercatezza di prodotto”.

In testamento principi fondanti, “stile sia essenziale”
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A Dell'Orco il 40% dei diritti di voto di Armani Spa

Il compagno e braccio destro di Giorgio Armani, Pantaleo Dell’Orco, avrà il 40% dei diritti di voto nell'azienda della moda fondata dallo stilista. Il 30% dei diritti spetteranno alla Fondazione, il 15% ciascuno ai nipoti Silvana Armani e Andrea Camerana. Dal testamento emerge che sono assegnate azioni senza diritto di voto a Roberta Armani e a Rosanna Armani.

 

Per approfondire: Giorgio Armani, chi è il braccio destro Leo Dell'Orco

A Dell'Orco il 40% dei diritti di voto di Armani Spa

La quota di Armani in Essilux a Dell'Orco e ai familiari

Giorgio Armani ha lasciato la partecipazione pari a quasi 2% in EssilorLuxottica per il 40% a Leo dell'Orco e per il 60% ai familiari . Quote minori di 100 mila azioni sono state assegnate all'altro collaboratore e amico Michele Morselli e 7.500 azioni ciascuno a Daniele Ballestrazzi, Giuseppe Marsocci, Laura Tadini e Luca Pastorelli.

 

Per approfondire: Giorgio Armani, gli eredi: la sorella Rosanna e i nipoti Silvana, Roberta e Andrea

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Il 15% di Armani Spa da vendere a Lvmh, Essilux o L'Oreal

Nel testamento Armani ha stabilito che fra 12 mesi ed entro al massimo un anno e mezzo, la Fondazione dovrà cedere il 15% del capitale del gruppo della moda, Armani Spa, "in via prioritaria ad uno tra Gruppo Lvmh, Gruppo EssiloLuxottica, Gruppo L'Oreal" "o ad altre società o gruppo societario dalla stessa individuato con l'accordo di Leo Dell’Orco".

Il 15% di Armani Spa da vendere a Lvmh, Essilux o L'Oreal

Armani impone vendita del gruppo o quotazione

Dopo la vendita a un gruppo della moda e del lusso del 15% del capitale di Armani Spa, Giorgio Armani impone nel testamento, "a decorrere dal terzo anno ed entro il quinto anno dalla data di apertura della successione" di cedere al medesimo acquirente un'ulteriore quota pari a un minimo del 30% fino a un massimo del 54,9% del capitale. O in alternativa la quotazione in Borsa tra 5 o al massimo 8 anni. Con la Fondazione che scenderà come minimo al 30,1%.

 

Per approfondire: Giorgio Armani, dai 2,3 miliardi di fatturato ai 10 mila dipendenti: i dati del gruppo

Armani impone vendita del gruppo o quotazione
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Le ville alla sorella e ai nipoti

Armani ha lasciato la piena proprietà, pari a una quota del 75%, della società L'Immobiliare Srl alla sorella Rosanna e ai nipoti Andrea Camerana e Silvana Armani, ai quali lascia anche la restante quota pari al 25% in nuda proprietà. L'usufrutto andrà invece a favore del compagno e braccio destro Leo Dell'Orco. Alla società fanno capo gli immobili di Saint Tropez, Antigua, Broni e Pantelleria.

 

Per approfondire: Le dimore di Giorgio Armani, dalla casa di Milano al dammuso di Pantelleria

Usufrutto a vita casa Milano a Dell’Orco

Armani ha disposto che il compagno e braccio destro Leo Dell'Orco abbia l'usufrutto a vita del palazzo di via Borgonuovo, a Milano, dove lo stilista viveva e che gli arredi e gli ornamenti, con l'eccezione di un quadro di Matisse e di una foto di Man Ray, "non vengano rimossi da dove si trovano" e rimangano come complemento dell'immobile "finché Leo voglia viverci”.

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Le case a New York e St.Tropez in uso a Morselli

Nella divisione delle sue proprietà immobiliari che non fanno solo capo a L'Immobiliare, Giorgio Armani ha lasciato la nuda proprietà della casa a St Moritz al nipote Andrea Camerana e l'usufrutto a Pantaleo Dell'Orco, cui lascia un appartamento a New York mentre l'altro lo destina alla sorella Rosanna e ai nipoti Silvana Armani e Andrea Camerana. Dell'Orco nella città americana concederà l'utilizzo a Michele Morselli, l'ad della società immobiliare e amico dello stilista di recente scomparso. A Saint Tropez dove "tutto quanto di mia proprietà" va a Pantaleo, quest'ultimo "concederà l'utilizzo di una casa a sua scelta e della piscina, per temporanei soggiorni dello stesso con Francesca e Bianca”.

 

Per approfondire: Andrea Camerana tra gli eredi di Giorgio Armani, chi è il nipote dello stilista

Le opere d’arte

"Il mio ritratto di Andy Warhol a Leo”, ha scritto Armani in uno dei suoi due testamenti aperto tre giorni fa e reso noto stamani. Lo stilista, che ha lasciato ai suoi famigliari e collaboratori più stretti gli arredi della casa a Milano in via Borgonuovo, ha però riservato le opere d'arte più importanti al compagno e braccio destro, Pantaleo Dell'Orco, e alla sorella Rosanna. A quest'ultima vanno, in particolare, un quadro di Matisse e la foto della "mano" di Man Ray. Alla sorella Rosanna va anche un tavolo di Sottsass e un secretaire cinese e un grande dipinto. La statua di una tigre, un orso e una pantera in bronzo sono stati lasciati a Dell'Orco, insieme tra le altre cose ad animali di metallo, a tappeti giapponesi e a una scrivania in legno scuro di JM Frank. A Michele Morselli, amico amministratore delegato de L'Immobiliare srl, un grande tavolo in monaco con le gambe in oro, un altro tavolo a 'Z' in legno chiaro e, tra l'altro, una poltrona in finto animale e un'altra di cavallino arancio. Alla nipote Roberta, invece, lo stilista lascia due paraventi giapponesi beige e neri, una mensola giapponese e due cavalli in terracotta. Le auto d'epoca vengono divise tra Dell'Orco e Morselli, mentre alla Fondazione Giorgio Armani gli arredi del piano terra della sua residenza milanese come un grande quadro con gli stilisti, poltrone e divano in pelle e legno e un grande tavolo a quadretti.

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Lo yacht

Infine Armani nel suo testamento ha disposto che la sorella Rosanna e i due nipoti, Silvana Armani e Andrea Camerana, consentano a Pantaleo Dell'Orco di noleggiare per quattro settimane all'anno il megayacht Main. Disposto anche che sull'imbarcazione venga ospitato per due settimane l'anno Michele Morselli e i suoi famigliari. La proprietà dello yacht è de L'Immobiliare srl, la cui maggioranza appartiene alla sorella e ai nipoti dello stilista. 

Gli altri beneficiari

Il re della moda ha pensato anche alle due pronipoti, Margherita e Maria Vittoria, alle quali ha lasciato un milione e mezzo ciascuna da far confluire in un trust appositamente istituito. Ad Angelo Bonsignore, dipendente Armani dell'Ufficio Stile, vengono lasciati Btp per un valore di quasi un milione di euro. Nel testamento compare anche lo stilista britannico Black Graeme Leslie, a cui ha lasciato Btp per 480mila euro.

 

Per approfondire: Giorgio Armani, l’addio nelle prime pagine dei giornali di tutto il mondo. FOTO

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