Rincari, i maggiori aumenti di ultimi 4 anni: in testa voli e olio d’oliva. La classifica

Economia
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Introduzione

L'Unione nazionale consumatori ha stilato la classifica dei maggiori aumenti degli ultimi quattro anni, dal giugno 2021 al giugno 2025. In particolare, elaborando i dati Istat, ha messo in luce i rincari rispetto al periodo pre-crisi, cioè quelli che si sono verificati dopo l'invasione russa dell'Ucraina avvenuta nel febbraio 2022. Sul podio i voli europei, i voli nazionali e l'olio d'oliva. Seguono il burro e l'energia elettrica del mercato libero. Ecco tutte le voci

Quello che devi sapere

Gli aumenti

L’analisi dell’Unione nazionale consumatori ha evidenziato i maggiori aumenti degli ultimi quattro anni in Italia. In questo periodo, spiega l'associazione, si sono alternati in testa alla classifica dei rialzi svariati prodotti, dall'energia elettrica del mercato libero ai voli nazionali, dallo zucchero all'olio diverso da quello di oliva, per via del balzo dell'olio di girasole. Alla fine, dopo i vari saliscendi, alcuni prodotti sono rimasti in cima alla classifica di questi anni di incrementi astronomici, mentre altri si sono ridimensionati

 

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La classifica

L’Unione nazionale consumatori ha messo in luce i maggiori aumenti rispetto al periodo pre-crisi, cioè quelli che si sono verificati dopo l'invasione russa dell'Ucraina avvenuta nel febbraio 2022. Per fare un confronto omogeneo, che tenesse conto della stagionalità, considerando anche che l'energia ha iniziato la sua corsa nel luglio del 2021, la base di partenza è quella dei prezzi del giugno 2021. In questi quattro anni, dal giugno 2021 al giugno 2025, a fronte di un'inflazione generale del 17,8%, ci sono alcune voci che sono più che raddoppiate di prezzo

 

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Il podio

In testa alla classifica ci sono i voli europei: rispetto a giugno del 2021 sono aumentati del 156,5%. Medaglia d'argento per i voli nazionali: su giugno 2024 sono aumentati del 38,7%, mentre rispetto a 4 anni fa registrano una impennata del 124,9%. Sul gradino più basso del podio troviamo l'olio di oliva, che ora costa il 59,5% in più

 

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La top ten

Al quarto posto si classifica il burro, aumentato del 58,6%. Segue l'energia elettrica del mercato libero: segna +54,7%, con un rialzo ben superiore rispetto al mercato tutelato che si trova in 37esima posizione con un più contenuto +29,5%. Sesto posto per la gioielleria: +53,5%. Al settimo posto alberghi e motel: +52,7%. Ottavo posto per il riso: +49,1%. In nona posizione troviamo il caffè: +46,6%. Chiudono la top ten i pacchetti vacanza nazionali, con +45,8%

 

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Cacao e gas

In undicesima posizione si posiziona il cacao e il cioccolato in polvere, con +44,6%. Segue il gas del mercato tutelato, con +44,5%. L'Unc precisa che il gas del mercato libero è rilevato dall'Istat solo a partire dal gennaio 2022 e da quel momento sale del 23%, più del mercato tutelato che, nello stesso periodo, aumenta dell'11,9%, quasi la metà

Gli altri aumenti

Nella top 40 ci sono anche le patate (+44%), la margarina (+41,9%), i gelati (+41,6%), il latte conservato (+40,7%), i voli intercontinentali (+40,3%). Poi i formaggi fusi (+39,4%) e i frutti a bacca (uva, fragole, frutti di bosco) con +38,3%. Presenti anche autocaravan, caravan e rimorchi (+36,4%), lo zucchero (+35,3%), le uova e il trasporto marittimo (+32,8%), le pensioni (+31,4%), il pane confezionato (+31%), i vegetali surgelati (+29,3%). Chiudono la classifica con gli aumenti più contenuti pere, molluschi freschi e patatine fritte, saliti tutti di circa il 28%

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Prodotti con rialzi record, poi ridimensionati

Fuori dai primi 40 posti ci sono anche alcuni prodotti che in passato avevano registrato rialzi record e poi si sono ridimensionati. A cominciare dall'olio diverso da quello di oliva che, come evidenzia l'Unc, dopo aver ripetutamente vinto la top ten degli aumenti tendenziali - pur segnando ancora un incremento, rispetto a giugno 2021 del 25,7% - ora sta sotto la media dei prodotti alimentari che salgono del 26,2%. Stesso discorso per la pasta, secca e fresca), che si paga il 25,8% in più; la farina (+23,8%); il latte fresco intero (+23,5%); il pane fresco (+24,3%). "Sono tutti rincari comunque inaccettabili, sia chiaro, ma attenuati rispetto ai primati del passato", ha commentato Massimiliano Dona, presidente dell'Unione nazionale consumatori. Aumenti molto contenuti per la benzina e il gasolio per auto: costano, rispettivamente, il 5,8% e il 9,7% in più

Il commento

 "Questo studio dimostra che, anche se ora l'inflazione è bassa (a giugno +1,7%) e alcuni prodotti sono spariti da mesi dalle top ten degli aumenti - come le patate (+0,8% su giugno 2024) e la margarina (+1,8%) - o addirittura stanno diminuendo di prezzo su base tendenziale - come la farina (-0,5%), la pasta (-3,2%), l'olio di oliva (-17,7%), lo zucchero (-9,5%) -, i loro prezzi restano insostenibili e oggi, rispetto ai tempi normali, sono più cari come minimo di circa il 25%. Inoltre, nella top 40 ben 29 prodotti sono beni alimentari, spese obbligate per definizione", ha commentato ancora Dona

 

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