Introduzione
L'Istat ha reso noti i dati territoriali dell'inflazione di giugno, in base ai quali l'Unione Nazionale Consumatori ha stilato la classifica delle città più care d'Italia, in termini di aumento del costo della vita. Non solo, quindi, delle città capoluoghi di regione o dei comuni con più di 150mila abitanti. In testa alla graduatoria c’è Bolzano, dove l'inflazione tendenziale pari a +2,3% si traduce nella maggior spesa aggiuntiva su base annua, equivalente a 763 euro per una famiglia media.
Quello che devi sapere
Rimini e Venezia
Medaglia d'argento per Rimini che, con +2,7% (l'inflazione più alta d'Italia) ha un incremento di spesa annuo pari a 743 euro a famiglia. Sul gradino più basso del podio Venezia, che con +2,2% (la quarta inflazione più elevata del Paese), ha la terza maggior spesa supplementare, pari a 617 euro annui per una famiglia tipo.
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Dal quarto al decimo posto
Al quarto posto Bergamo che, con un'inflazione del 2%, registra una stangata pari a 604 euro. Seguono Belluno (+2,3%, +599 euro), Arezzo (+2,2% e +595 euro). Ancora dopo, al settimo posto c'è Udine (+2,1%, +590 euro), Bologna (+2,1%, +588 euro). Chiudono la top ten, con 579 euro, Padova (+2,1%) e Siracusa, che, ex aequo con Cosenza, ha la seconda inflazione più alta d'Italia, +2,5%
Pisa ha l’inflazione più bassa d’Italia
Sull'altro fronte della classifica, la città più virtuosa d'Italia è Pisa, dove con +0,6%, l'inflazione più bassa d'Italia, si ha un aumento annuo di 162 euro. Al secondo posto Olbia - Tempio, +0,9% e un maggior costo della vita di 179 euro. Medaglia di bronzo per Vercelli (+0,8% e+189 euro). Seguono, nella classifica delle città "migliori", Benevento (+0,9%, + 199 euro), Massa Carrara (+0,8%, +216 euro), Sassari (+1,1%, +219euro), al settimo posto Caserta (1%, +221 euro), poi Lodi (+0,8%, +230 euro) e Trapani (+1%, +232 euro). Chiude la top ten delle virtuose, con 236 euro, Campobasso (+1%)
Le regioni
In testa alla classifica delle regioni più "costose”, con un'inflazione annua a +1,8%, il Trentino che registra a famiglia un aggravio medio pari a 556 euro su base annua. Segue il Friuli Venezia Giulia (+1,9%, +520 euro) e al terzo posto il Lazio con +510 euro e un'inflazione dell'1,9%. La regione più virtuosa è il Molise: +1% e +236 euro. In seconda posizione la Valle d'Aosta (+1,1%, +304euro), in terza la Sardegna (+1,6%, +307 euro)
L'aumento dell'inflazione
A giugno, comunque, l'inflazione è tornata a crescere. Complici nuovi rincari del cosiddetto carrello della spesa, e in particolare dei beni alimentari, cioè l'indice Istat che misura il costo della vita: ha invertito la rotta di maggio risalendo di un decimo di punto. E subito è allarme tra le associazioni che difendono i consumatori e tra alcuni esponenti politici dell'opposizione. I dati sono stati diffusi nei giorni scorsi dall'Istituto di statistica e rilevano un indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività, al lordo dei tabacchi, in aumento dello 0,2% su maggio e dell'1,7% rispetto a giugno 2024, contro il +1,6% registrato a maggio
Alimentari non lavorati
L'Istat spiega che il lieve rialzo del mese scorso si è verificato soprattutto per effetto dell'accelerazione tendenziale dei prezzi degli alimentari non lavorati, con rincari passati dal +3,5% al +4,2%. E in effetti a giugno anche il carrello della spesa, ovvero il paniere che comprende I prezzi dei beni alimentari e per la cura della casa e della persona è salito ancora, passando dal 2,7% al +2,8%
La preoccupazione per i consumatori
Tra i consumatori l'Unc parla di "dati pessimi" e si dice preoccupata soprattutto per il continuo rialzo delle spese obbligate degli italiani: si tratta infatti, secondo il presidente Massimiliano Dona, di "aumenti che di mese in mese non sembrano astronomici, ma che sommati determinano una stangata sempre maggiore per le famiglie, specie per le fasce meno abbienti, trattandosi di spese non rinviabili". In sostanza, l'inflazione a 1,7% comporta, per una coppia con due figli, un aumento complessivo della spesa pari a 630 euro: di questi 337 se ne vanno per il carrello della spesa, 320 euro per i Prodotti alimentari e le bevande analcoliche. E Assoutenti fa notare in particolare che alcuni prodotti continuano a registrare rincari astronomici: tra questi ad esempio il burro (+19,7% sul 2024), il caffè (+24,8%), ma anche i formaggi e latticini (+6,3%), le uova (+7,2%), la frutta fresca (+7,2% col record degli agrumi, +15,8%), i pomodori (+7,4%) e i gelati (+4,6%)
Aumenta il costo delle vacanze
Il Codacons si concentra invece sulla "stangata" che si abbatterà sulle vacanze delle famiglie che si troveranno a dover fronteggiare ad esempio listini dei voli nazionali in rialzo del 38,7% rispetto a giugno di un anno fa, tariffe dei traghetti più care del 19,6%, prezzi dei pacchetti vacanza nazionali rincarati dell'8,7%, o degli alberghi aumentati del +2,9% e dei villaggi vacanza del +3,6%. Immancabili anche le razioni nel parterre politico. Il capogruppo del M5S in commissione Lavoro alla Camera Dario Carotenuto ricorda che i 320 euro in più che spendono le famiglie per fare la spesa è "un salasso", mentre "l'unica cosa che non aumenta sono i salari". Posizione analoga anche quella del senatore dell'Alleanza Verdi e Sinistra Tino Magni secondo il quale "da quando governa Giorgia Meloni aumenta tutto meno che gli stipendi e le pensioni degli italiani e a pagare sono sempre gli stessi"
Per approfondire: Inflazione, a giugno +0,2% su mese: +1,7% su base annuale. I dati Istat