Tariffe aeree in aumento ma calano le prenotazioni, cosa succede nel settore viaggi

Economia
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Introduzione

In piena estate tornano a salire le tariffe dei biglietti aerei, scendono le prenotazioni. Sia a causa dei prezzi (come dimostra un'indagine di Federalberghi), sia a causa dei conflitti in Medio Oriente e in Ucraina: i viaggi Transatlantici stanno subendo un deciso calo. Si teme la chiusura degli spazi aerei, per motivi di sicurezza, una volta raggiunta la destinazione estera come avvenuto per esempio il 13 giugno 2025, a seguito dell’attacco d’Israele all’Iran. In quell’occasione, lo spazio aereo di diversi paesi della regione è stato chiuso. I voli in corso sono stati dirottati, alcuni sono perfino tornati indietro verso gli aeroporti di partenza. Attualmente alle incertezze sulla situazione geopolitica si è aggiunto anche il conflitto tra Thailandia e Cambogia.

Quello che devi sapere

Gli aumenti dei biglietti aerei

Dai dati della società di analisi Cirium, che fornisce dati e analisi nel settore dell'aviazione, inclusi dati sulle tariffe aeree, così come citati da Il Sole 24 Ore, in Italia gli aumenti vanno da un massimo del 48,1% per un biglietto di andata in economy class per la Danimarca e del 41,4% per la Svezia, a un minimo di incremento del costo aereo del 7,2% per la Grecia e del 7,3% per l’Irlanda, passando per il 35,8% della Spagna, il 10,3% del Portogallo e il 25,7% dell’Inghilterra.

 

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Gli aumenti medi in Europa

In media le tariffe per i viaggi all’interno dell’Europa sarebbero salite del 20,3%, secondo i dati della società di analisi del settore aeronautico. Facendo una previsione, anche se Cirium non si sbilancia, nei prossimi mesi estivi gli aumenti potrebbero attestarsi attorno al 7%, come ha annunciato il ceo della low cost Ryanair Michael O’Leary.

 

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Gli aumenti di aprile

Questa crescita delle tariffe va comunque a sommarsi a quella ben più consistente che si è verificata tra aprile e giugno, complice un periodo ricco di ponti tra vacanze pasquali, 25 aprile e 1 maggio. Nel secondo trimestre dell’anno gli incrementi medi di Ryanair sono stati del 21% e hanno fatto volare il profitto della low cost del 128%.

 

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Prenotazioni in Italia in discesa del 16%

Sempre esaminando i dati forniti di Cirium e citati da Il Sole, per quanto riguarda l’Italia le prenotazioni al momento sono più basse se paragonate a quelle del 2024, a prescindere dal fatto che ci sia stata una crescita di offerta, e quindi di voli disponibili, operati dalle compagnie aeree. Considerando le principali destinazioni italiane (Roma Fiumicino, Milano Malpensa e Linate, Napoli, Catania, Bologna, Firenze, Venezia, Catania, Cagliari, Bari, Olbia, Torino e Brindisi), le prenotazioni interne per luglio e per agosto, già chiuse nel primo semestre, sono infatti in discesa del 16%.

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Il 49% degli italiani non partirà

In questo contesto un'indagine di Federalberghi evidenzia come il 49,2% della popolazione italiana non farà vacanze tra giugno e settembre: si resta a casa principalmente per mancanza di liquidità (54,8%). Per Assoutenti il fatto che meno persone partano determina tra l'altro un effetto a catena, con un aumento della spesa complessiva per chi, invece, decide di regalarsi una villeggiatura.

Le prenotazioni verso l’Italia

Tornando ai numeri Cirium, le prenotazioni per i viaggi europei con destinazione Italia sono invece stabili. Scendono invece quelle dagli Stati Uniti al Bel Paese che, tra luglio e agosto, registrano un calo del 9,48%. La riduzione si attesta anche nella tratta al contrario, ovvero dall’Italia verso gli Stati Uniti, con una discesa del numero di viaggiatori del 10,53%.

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L’andamento del mercato europeo

Il mercato dei viaggi aerei italiano rispecchia quello europeo. Le compagnie hanno fatto registrare un aumento di posti offerti del 3,6% rispetto allo scorso anno con un andamento diversificato rispetto alle aree geografiche. A guidare la crescita nel Nord Europa è la Finlandia, inversione di rotta per la Danimarca che invece arretra; Inghilterra e Germania hanno la maggiore offerta; nel Sud Europa, l’Italia è in contrazione insieme alla Francia, mentre Spagna e Grecia sono in crescita.

L’andamento del mercato americano

Riguardo al mercato dei viaggi aerei americano, i timori sugli impatti dei dazi e delle politiche dell’amministrazione Trump stanno impattando anche questo settore. Le prenotazioni dei viaggi transatlantici dall’Europa verso gli Stati Uniti sono in calo del 9,5%, così come quelle dagli Stati Uniti verso il Vecchio Continente che perdono il 7,7%

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I prezzi caleranno?

La conclusione dell’analisi della società Cirium è che “se le prenotazioni sono finora diminuite, è probabile che anche le tariffe scenderanno, poiché le compagnie aeree cercheranno di assicurarsi l’occupazione massima dei posti” anche applicando prezzi dei biglietti scontati.

 

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