Introduzione
L'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato accende un faro sul telemarketing selvaggio, "scorretto" secondo l'autorità guidata da Roberto Rustichelli. Un intervento per fare luce sul fenomeno delle telefonate continue a ogni ora che assillano numerosi cittadini. Un'istruttoria è stata aperta nei confronti di 7 società che gestiscono i call center incriminati: Action S.r.l., Fire S.r.l., J.Wolf Consulting S.r.l. e Noma Trade S.r.l. - e nel settore delle telecomunicazioni - Entiende S.r.l., Nova Group S.r.l e My Phone S.r.l. Società attive nella vendita di servizi di energia o telecomunicazioni. Plaudono i consumatori che però insistono sulla necessità di interventi normativi.
Quello che devi sapere
Coinvolta anche la Guardia di Finanza
Il fenomeno, il continuo stillicidio di telefonate, è ben noto all'autorità che nell'indagine ha coinvolto anche la Gdf: "Ogni giorno arrivano numerose segnalazioni che lamentano la ricezione di telefonate per concludere contratti sulla base di informazioni ingannevoli. I call center coinvolti nelle istruttorie avrebbero contattato i consumatori proponendo l'attivazione di contratti di energia e di telefonia, sulla base di informazioni ingannevoli circa l'identità del chiamante, l'oggetto della telefonata, la convenienza economica delle offerte".
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Le ispezioni
Sono state svolte ispezioni presso le sedi delle società coinvolte nell'istruttoria, in collaborazione con il Nucleo Speciale della Guardia di Finanza. A tal proposito, il Presidente dell'Autorità, Roberto Rustichelli, ha dichiarato: "Esprimo vivo apprezzamento per il lavoro svolto dalle donne e dagli uomini del Nucleo Speciale Antitrust e dei reparti territoriali della GdF delle province di Napoli e Caserta".
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Lo spoofing
Peraltro "spesso sarebbero state usate numerazioni camuffate con la tecnica del cosiddetto CLI spoofing che consente di manipolare l'identificativo del numero di telefono". Nel settore dell'energia - ricostruisce l'Antitrust - gli operatori telefonici si presenterebbero spesso come dipendenti dell'attuale fornitore o di Autorità di regolazione e controllo e definirebbero poco convenienti le tariffe applicate. In altri casi presenterebbero problematiche tecniche o difficoltà nello switching in atto che renderebbe necessaria la stipula di un nuovo contratto di fornitura.
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Le tecniche usate
Nel settore delle telecomunicazioni, invece, durante le telefonate - per indurre il consumatore a cambiare operatore - verrebbero prospettati falsi disservizi sulla linea o imminenti rincari di prezzo del servizio da parte dell'operatore dell'utente chiamato. Altre volte i consumatori sarebbero indotti ad attivare una nuova offerta (con un altro operatore o anche con quello con cui si è già contrattualizzati), dopo che sono prospettate condizioni contrattuali particolarmente favorevoli che poi si rivelano false.
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Il regolamento dell’Agcom
Insomma in Italia è il far west come lo definisce il Codacons. Ma "qualcosa sta per cambiare; - spiega il presidente Gianluca Di Ascenzo - l'Agcom ha infatti approvato il regolamento contro lo 'spoofing' finalizzato a bloccare le chiamate provenienti dall'estero che utilizzano una numerazione nazionale”.
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La campagna di comunicazione
L'Autorità ricorda che, insieme ad Arera, ha promosso la campagna di comunicazione "Difenditi così" per sensibilizzare il consumatore sui propri diritti e sugli strumenti di difesa dai call center insistenti e aggressivi. Sul sito www.difenditicosi.it è possibile trovare tutte le informazioni a riguardo. Attivo anche il numero verde gratuito dell'Agcom per la tutela del consumatore 800.166.661 (dal lunedì al venerdì, ore 10-14).
Le associazioni dei consumatori soddisfatte
"Abbiamo chiesto da tempo al Parlamento - dice Massimiliano Dona (Unc) - di togliere valore ai contratti fatti al telefono su luce e gas, per i quali è impossibile con una telefonata avere un quadro informativo adeguato". Il presidente di Assoutenti, Gabriele Melluso, "serve introdurre sistemi che obblighino le società e gli operatori a indennizzare in modo diretto i cittadini vittime di telefonate indesiderate". E di necessità di inasprire le sanzioni parla Federconsumatori. Mentre la presidente Adoc, Anna Rea, ribadisce l'urgenza di una legge per arginare il fenomeno dello spoofing. Bene l'intervento anche per il presidente di Assocontact Lelio Borghese, l'associazione nazionale dei Business Process Outsourcer e dei Call e Contact Center, che chiede una "legge contro gli abusi". "Chi rispetta le regole deve essere tutelato", dice Martina Donini, presidente di Udicon.
Pastorella (Azione): bene istruttoria Antitrust
L'istruttoria avviata dall'Antitrust per telemarketing scorretto conferma la necessità di varare urgentemente azioni concrete in questo settore, per intervenire con decisione contro comportamenti illegali di alcuni operatori che ingannano o raggirano i cittadini, con nuove tecnologie o con quelle tradizionali. I comportamenti illeciti rilevati dall'istruttoria, come l'uso di informazioni false sull'identità del chiamante o la convenienza dell'offerta, spesso accompagnati da tecniche come il CLI Spoofing, rappresentano una forma inaccettabile di truffa ai danni dei consumatori”, ha detto Giulia Pastorella, deputata e vicepresidente di Azione componente della Commissione Trasporti, Poste e Telecomunicazioni.
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